I benefici sono scontati: traffico gratis e passivo verso il tuo sito, mese dopo mese.
Come puoi allora ottimizzare i tuoi contenuti per SEO, e quali sono i “ranking factor” (fattori di posizionamento) veramente importanti?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima capire come funzionano i motori di ricerca.
https://www.youtube.com/watch?v=po9XiLRYCx0
I motori di ricerca sono come delle biblioteche dell’era digitale.
Invece di archiviare copie di libri, archiviano copie di pagine web.
Quando scrivi una query in un motore di ricerca, guarda attraverso tutte le pagine del suo indice e cerca di restituire i risultati più rilevanti.
Per fare questo, utilizza un programma per computer chiamato algoritmo.
Nessuno sa per certo come funzionano questi algoritmi, ma abbiamo alcuni indizi, almeno per quanto riguarda Google.
Ecco cosa dicono sulla loro pagina su “Come funziona la ricerca”:
Per darti le informazioni più utili, gli algoritmi di Ricerca guardano a molti fattori, tra cui le parole chiave della tua query, la rilevanza e usabilità delle pagine, l’esperienza delle fonti, la tua posizione geografica e le tue impostazioni. Il peso applicato a ciascuno di questi fattori varia in base alla natura della query – ad esempio, la freschezza del contenuto gioca un ruolo più importante nel dare una risposta a query relative a notizie ed argomenti di attualità rispetto alle definizioni da vocabolario.
A proposito di Google, questo è il motore di ricerca utilizzato dalla maggior parte delle persone—quantomeno per ricerche web. Questo perché utilizza l’algoritmo di gran lunga più affidabile.
Detto questo, ci sono molti altri motori di ricerca per i quali puoi ottimizzare i tuoi contenuti.
In termini semplici, SEO vuole dimostrare ai motori di ricerca che il tuo contenuto è il migliore risultato per l’argomento in questione.
Questo perché tutti i motori di ricerca hanno uno stesso obiettivo: Mostrare il migliore, più rilevante risultato ai propri utenti.
Come svolgere questo in termini pratici dipende dal motore di ricerca per il quale stai ottimizzando.
Se vuoi più traffico organico per le tue pagine web, allora devi capire e servire l’algoritmo di Google. Se vuoi invece più visualizzazioni video, la cosa più importante è l’algoritmo di YouTube.
Siccome ogni motore di ricerca utilizza un differente algoritmo di ranking, sarebbe impossibile coprirli tutti in questa guida.
Di conseguenza, in questo articolo, ci focalizziamo su come apparire sul motore di ricerca più utilizzato di tutti: Google.
Google ha una quota di mercato del ~92%. Questo è il motivo per il quale conviene ottimizzare il tuo sito per Google invece che Bing, DuckDuckGo, o qualsiasi altro motore di ricerca.
Google notoriamente utilizza più di 200 fattori di ranking.
C’è addirittura stata una presentazione nel lontano 2010 in cui si parlava addirittura di 10,000.
Nessuno sa quali siano tutti questi fattori, ma conosciamo alcuni di essi.
Come? Perché Google ce l’ha detto, e molte persone—inclusi noi—abbiamo studiato la correlazione tra i vari fattori ed i risultati di Google.
Discuteremo a breve alcuni di questi. Prima però, un importante punto:
Google indicizza pagine web, non siti internet.
Solo perché la tua azienda produce finestre di vetro colorato non vuol dire che ogni pagina del tuo sito debba essere indicizzata per la query, “finestre di vetro colorato.”
Puoi essere indicizzato per differenti parole chiave ed argomenti su pagine diverse.
Parliamo ora di alcune delle questioni che impattano i risultati di Google e la visibilità nei motori di ricerca.
Crawlability
Prima che Google possa anche solo considerare di indicizzare il tuo contenuto, deve prima sapere che esiste.
Google utilizza diversi metodi per scoprire nuovi contenuti sul web, ma il principale si chiama crawling (scansione). In termini semplici, crawling è il metodo per cui Google segue i link sulle pagine che già conosce verso pagine che non ha mai visto prima.
Per fare questo, utilizza un programma per computer che si chiama spider.
Diciamo per esempio che la tua homepage riceva un backlink da un sito che è già nell’indice di Google.
La prossima volta che Google accede tramite crawling a quel sito, seguirà il link scoprendo la homepage del tuo sito e per aggiungerla molto probabilmente al suo index.
Da lì, seguiranno tramite crawling anche i link sulla tua homepage per scoprire altre pagine del tuo sito.
Detto questo, alcune cose possono bloccare i crawlers di Google:
- Cattiva struttura dei link interni: Google si affida ai link interni per fare crawl a tutte le pagine del tuo sito. Le pagine che non hanno link interni molto spesso non vengono coperte.
- Internal link con nofollow: I link interni con tag nofollow non ricevono crawling da parte di Google.
- Pagine con noindex: Puoi escludere pagine dall’indice di Google utilizzando un meta tag noindex oppure un header HTTP. Se altre pagine del tuo sito hanno solo link interni da pagine con noindex, c’è è possibile che Google non le trovi.
- Blocchi nel file robots.txt: Il Robots.txt è un file di testo che dice a Google dove può e non può andare sul tuo sito internet. Se le pagine vengono indicate come bloccate nel file, non verranno indicizzate.
Se hai qualche dubbio a proposito di alcuni di questi problemi sul tuo sito, considera di svolgere un audit SEO con uno strumento quale Ahrefs Site Audit.
https://www.youtube.com/watch?v=LjinWqfGyVE
Mobile friendliness (Ottimizzazione per cellulari)
Il 63% delle ricerche su Google viene svolta su dispositivi cellulari, e questo numero continua a crescere ogni anno.
In base a questa statistica, non sorprende che nel 2016, Google abbia annunciato di prioritizzare il ranking per siti ottimizzati per cellulari nei risultati di ricerca per cellulari.
Google è anche passata ad una indicizzazione mobile-first nel 2018, in quanto utilizza la versione mobile della tua pagina per determinare l’indicizzazione e la posizione nei risultati di ricerca.
I think there’s some confusion. Some think we have two indexes, one for mobile pages & one for desktop pages. We have one. Most sites now, we do desktop-first indexing. Going forward, it’ll be mobile-first indexing https://t.co/7QtCgbWQGU pic.twitter.com/leV7ADhLoO
— Danny Sullivan (@dannysullivan) March 15, 2018
Ma c’è una statistica ancora più determinante proveniente da Adobe:
Quasi 8 consumatori su 10 smetterebbero di consultare un contenuto che non viene mostrato correttamente sul proprio dispositivo
In altre parole, la maggior parte delle persone cliccherà probabilmente sul pulsante indietro quando viene caricata una versione desktop di un sito accedendo da un cellulare.
Questo è importante perché Google vuole mantenere i suoi utenti soddisfatti. Le pagine che non sono ottimizzate per cellulari portano ad insoddisfazione. Qualora anche la tua pagina sia posizionata bene e ottieni un click, molte persone non resteranno a lungo per consultare i tuoi contenuti.
Puoi verificare se le tue pagine web sono mobile-friendly con lo strumento di Google mobile-friendly test.
Se non lo sono, ingaggia uno sviluppatore per risolvere.
Velocità di pagina
La velocità di pagina indica quanto velocemente si carica la tua pagina web. È un fattore di posizionamento su desktop e cellulari.
Perché? Ancora una volta, Google vuole mantenere soddisfatti i propri utenti. Se i suoi utenti cliccano su risultati di ricerca che si caricano troppo lentamente, questo porta ad insoddisfazione.we
Per verificare la velocità delle tue pagine web, utilizza lo strumento di Google Pagespeed Insights.
In alternativa, utilizza Ahrefs Site Audit per verificare quali siano le pagine lente a caricarsi nel tuo sito intero.
Per fare questo vai sui rapporti “Performance” e cerca la notifica “Slow page”.
Intenzione di ricerca
Cercare una parola chiave o più parole chiave sulle quali vuoi essere posizionato è facile. Incolla un argomento in uno strumento di ricerca parole chiave quale Ahrefs Keywords Explorer, poi cerca idee di parole chiave rilevanti in base ai volumi di ricerca.
Detto questo, quello che molte persone dimenticano di considerare è se la propria pagina sia allineata con l’intenzione di ricerca della parola chiave scelta.
Per dimostrare l’intenzione di ricerca, guardiamo ad un esempio.
Questi sono gli attuali risultati di ricerca Google per il termine di ricerca “slow cooker recipes”:
Paragona questi con i risultati per il termine di ricerca “slow cooker”:
Nonostante la somiglianza tra le due parole chiave, Google mostra due insiemi completamente diversi di risultati di ricerca. Per “slow cooker recipes,” mostra pagine contenenti molte ricette. Per “slow cooker,” mostrano annunci di prodotto e sezioni di categoria di siti ecommerce.
Google interpreta la motivazione che si nasconde dietro al termine di ricerca e mostrando i risultati che l’utente vuole vedere.
Questa è l’intenzione di ricerca in azione.
Come fai ad ottimizzare per questo?
Guarda alle principali pagine in cima ai risultati di ricerca e chiediti le domande per identificare i “3 aspetti dell’intenzione di ricerca.”
- Tipologia di Contenuti: La maggior parte dei risultati sono articoli di blog, pagine di prodotto, pagine di categoria, landing pages, o qualcos’altro ancora?
- Formato dei Contenuti: Google sta mostrando soprattutto guide “how-to”, articoli in stile lista, tutorial, comparazioni, articoli d’opinione, o qualcosa di completamente diverso? (Nota. Questo si applica principalmente ad argomenti informativi.)
- Angolo dei Contenuti: C’è un tema comune o un “unique selling point” in tutte le pagine posizionate meglio? Se sì, questo ti da qualche indicazione su cosa sia importante agli utenti della ricerca.
Oltre a questo, puoi verificare anche la presenza (o assenza) di funzionalità SERP dalle quali si può inferire l’intenzione degli utenti.
Ad esempio, se c’è uno snippet in primo piano (featured snippet) nei risultati, questo potrebbe indicare che l’utente stia cercando informazioni.
Se stai facendo ricerca di parole chiave, puoi filtrare le parole chiave con o senza funzionalità SERP specifiche in Ahrefs Keywords Explorer.
Lettura consigliata: What is Search Intent? A Complete Guide for Beginners
Backlink
L’algoritmo di ranking di Google è basato su una cosa chiamata PageRank.
In parole povere, questo interpreta i backlinks come se fossero voti. In generale, pagine con più voti tendono ad essere posizionate più in alto.
Come lo sappiamo? L’anno scorso, abbiamo studiato quasi un miliardo di pagine web e trovato una chiara correlazione tra i referring domains (link da siti unici) e traffico di ricerca organica.
In breve, i backlink sono importanti se vuoi essere posizionato bene per qualsiasi termine degno di nota.
Il problema è che i link possono essere molto difficili da generare, specialmente verso certi tipi di contenuti quali pagine di prodotto.
Ci sono tonnellate di tattiche di link building ma se sei un principiante, cerca di costruire link verso i tuoi migliori contenuti informativi (ad es. un blog post o uno strumento gratuito).
Ecco un modo per farlo:
Cerca per la parola chiave target su Google. Trova pagine che non siano valide quanto la tua.
Incolla lo URL di quella pagina nel nostro backlink checker gratuito per vedere i suoi primi 100 link.
Considera di contattare questi siti, spiegando perché il tuo contenuto è migliore, e chiedi se sono disposti a sostituire il link con il tuo.
Questa tattica è solitamente conosciuta come la Skyscraper Technique.
Scopri di più su questa tecnica, e altre tattiche di backlink building, negli articoli e video qui sotto.
- How to Execute the Skyscraper Technique (and Get Results)
- 9 EASY Link Building Strategies (That ANYONE Can Use)
- Resource Page Link Building: The Only Guide You Need
- How to Get Backlinks: 7 Tactics That Don’t Require New Content
- A Simple (But Complete) Guide to Broken Link Building
- 7 Actionable Ways to Loot Your Competitors’ Backlinks
- How to Get Backlinks By “Stealing” From Low-Quality Pages
Autorevolezza
Non tutti i backlink sono creati uguali. Alcuni portano più valore di altri.
Questo fatto è parte di come funziona PageRank.
Come funziona PageRank (una visione semplificata)
Il PageRank è equamente diviso tra i link presenti sulla pagina
Fonte:
In termini generali, i backlink che provengono da pagine ad alta autorevolezza sono più forti di quelli di pagine a bassa autorevolezza.
Sfortunatamente, Google ha discontinuato i punteggi publicci del PageRank nel 2016. Questo vuol dire che non è più possibile vedere esattamente quanta “autorevolezza” una pagina web ha negli occhi di Google.
Fortunatamente, ci sono altre metriche disponibili, una delle quali è Ahrefs URL Rating (UR).
URL Rating valuta su una scala 0–100 e tiene in considerazione sia la quantità che la qualità dei backlinks di una pagina web.
Quando abbiamo studiato la relazione tra UR e il traffico di ricerca organica, abbiamo trovato una chiara correlazione positiva tra i due.
URL Rating e Traffico di Ricerca
Media di URL Rating (UR)
Traffico di Ricerca Organica
Basato su uno studio di ~14 milioni di pagine web da Ahref Content Explorer
Per questa ragione, quando stai costruendo backlinks verso i tuoi contenuti, dovresti prioritizzare il costruire links da pagine forti rispetto a quelle deboli.
Se stai analizzando pagine concorrenti per opportunità di backlink nel Ahrefs Site Explorer, il migliore modo per fare questo è di guardare alla colonna UR nel rapporto “Backlinks”.
Certamente, i backlinks non sono l’unico modo per spingere “l’autorevolezza” di una pagina web.
Lo URL Rating (UR) tiene anche in considerazione i link interni, di modo che i link provenienti da altre pagine del tuo sito contribuiscano all’autorevolezza di una pagina.
Se vuoi dare una spinta all’ “autorevolezza” di una particolare pagina e stai facendo fatica a costruire backlinks verso di essa, considera di aggiungere alcuni link interni rilevanti da altre pagine ad alta “autorevolezza”.
Per vedere le tue pagine con più autorevolezza, consulta il rapporto “Best by Links” in Ahrefs Site Explorer.
La regola principale in questo caso è di non posizionare links dove sono fuori luogo. Crea sempre link in maniera rilevante.
Questa tattica offre un buon modo per spingere l’ “autorevolezza” di pagine con valore commerciale quale pagine di prodotto. Troverai spesso difficoltà a costruire backlink verso queste pagine in maniera diretta.
Qualità dei contenuti
Google vuole posizionare in alto i risultati più affidabili ed utili—sempre.
Per fare questo, guarda a segnali relativi ai contenuti quali esperienza, autorevolezza, e affidabilità.
Insieme, questi fattori sono conosciuti come EAT.
(Scopri di più a proposito di EAT nella guida di Google Search Quality Rater Guidelines.)
Altre cose che puoi fare per aumentare la qualità percepita dei tuoi contenuti potrebbero essere:
- Scrivi per un livello di lettura da scuola media. La maggior parte degli Americani legge a questo livello.
- Utilizza frasi e paragrafi brevi. Si tratta di contenuto web, non un saggio.
- Inserisci link a risorse utili dove appropriato. Non preoccuparti di “hoarding PageRank.” Cerca di rendere il tuo contenuto il più valido possibile per i visitatori.
- Evita grosse sezioni continue di testo. Rompi il testo con immagini, citazioni, etc. Rendi il contenuto scorrevole.
In generale, più il tuo contenuto è accessibile alla maggioranza degli utenti di ricerca, meglio è.
La freschezza è un altro fattore per alcune ricerche.
Per esempio, se cerchi su Google “best router,” troverai che quasi tutti i risultati sono stati pubblicati o aggiornati di recente.
Questo succede perché la tecnologia cambia velocemente. Nessuno vuole sapere quali erano i migliori routers del 2016. Non sarebbe utile.
Per altri termini di ricerca, la freschezza non è un fattore determinante.
Dai un’occhiata a questo contenuto in cima ai risultati per “how to tie a tie”:
Nessuno ha aggiornato la pagina in più di sei anni, ma non importa perché il modo in cui si annoda una cravatta è lo stesso di allora.
Guarda inoltre ai risultati di ricerca per la tua parola chiave target e vedi se la freschezza è un fattore importante. Aggiusta la tua strategia nel modo più appropriato.
Google guarda a fattori quali la posizione geografica, lo storico di ricerche passate, e le impostazioni di ricerca per “adattare i tuoi risultati a quello che è più utile ed importante per te in quel momento.”
Questo vuol dire che anche se vedi il tuo sito in prima posizione per la tua parola chiave target, questo non vuol dire necessariamente che sia questo il caso per tutti in tutte le occasioni.
Ad esempio, se cerchi per “flapjack recipe” nel Regno Unito e negli Stati Uniti, i risultati sono differenti.
Perché? Nel Regno Unito, i flapjacks sono barrette d’avena. Negli Stati Uniti, sono un tipo di pancake.
Per verificare il “vero” ranking, puoi utilizzare una scheda “incognito” per compensare qualsiasi personalizzazione dovuta alle tue ricerche passate. Per compensare i fattori di posizionamento, utilizza una VPN.
In alternativa, puoi utilizzare uno strumento di monitoraggio del posizionamento quale Ahrefs Rank Tracker per tracciare parole chiave relativamente ad una località specifica—fino al codice postale. Questo è particolarmente utile per SEO locale.
Detto questo, i posizionamenti cambiano comunque nel tempo.
Questi sono i nostri posizionamenti per “SEO audit” durante l’ultimo anno:
Per questo motivo, è solitamente meglio dare più attenzione al traffico organico rispetto ai posizionamenti.
Puoi farlo con strumenti di analytics quali Google Analytics, oppure puoi ottenere una stima indicativa tramite Ahrefs Site Explorer.
Incolla uno URL, poi vai sulla scheda “Organic traffic” nel rapporto “Overview”.
Per pagine importanti del tuo sito, quello che vuoi vedere è un grafico come questo:
Oppure questo:
Non questo:
La ragione per la quale ha più senso dare attenzione al traffico rispetto ai ranking di ricerca è che molte pagine sono indicizzate per migliaia di parole chiave. E ottengono spesso traffico da molte di queste parole chiave—non solo una.
In conclusione
Sapere come funzionano i motori di ricerca e gli attributi che stanno cercando per determinare il posizionamento dei contenuti è determinante quando si cerca di creare contenuti posizionati bene.
Detto questo, gli algoritmi dei motori di ricerca cambiano in continuazione e non c’è alcuna garanzia che quello che è importante oggi sia ancora rilevante l’anno prossimo.
Non lasciare che questo ti faccia prendere dal panico. In generale, le cose più importanti restano le stesse col passare del tempo.
Fattori quali backlinks, “autorevolezza”, e adeguarsi all’intenzione di ricerca sono stati fattori determinati per molti anni—e non c’è traccia che questo possa cambiare a breve.
Vuoi imparare di più a proposito di SEO? Guarda la nostra guida SEO.
https://www.youtube.com/watch?v=IkachvSZtPE
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Tradotto da Marco Viappiani, consulente di marketing digitale.