Ricordi i bei vecchi tempi, quando il Keyword Planner di Google era ancora esaustivo e completo?
Potevi inserire qualunque singola parola chiave e farti suggerire una gran quantità di parole chiave correlate, con i relativi volumi di ricerca indicati con precisione.
Google, ahinoi, ora ci indica solamente l’ordine di grandezza di questi valori 🙁
Non fraintendermi, le funzioni di questo strumento sono ancora molto utili. Suggerisce delle parole chiave di qualità, le divide in gruppi (molto comodo), ed è 100% gratuito.
Ma se GKP è l’unico tool che stai utilizzando per la ricerca delle parole chiave, non sai cosa ti stai perdendo!
Certo, puoi usare uno strumento come Ahrefs Keywords Explorer che ha tantissimi dati, funzioni e filtri. Ma se sei all’inizio, cosa fai se vuoi un tool SEO senza pagare?
Ecco alcuni strumenti gratis di ricerca parole chiave per iniziare con la tua SEO:
- Google Trends;
- Keyword Shitter;
- AdWord & SEO Keyword Permutation Generator;
- Answer the Public;
- Google Search Console;
- Google;
Analizziamo ciascuno di questi tool.
https://www.youtube.com/watch?v=BwD5deAqW3Y
1. Google Trends
Iniziamo con un altro strumento utile, fornito sempre da Google: Google Trends.
Google Trends consente di individuare come cambia l’andamento delle ricerche nel tempo.
E’ sufficiente digitare le parole chiave per verificare subito la popolarità relativa di quella query di ricerca nei precedenti 12 mesi.
Per capire come questo tool può esserci utile, facciamo un test dei risultati Google Trends per la ricerca “protein powder”.
Ad una veloce analisi sembra che la popolarità di questa ricerca sia tutto sommato invariata durante l’anno.
Ma se analizziamo da vicino, possiamo notare un declino graduale tra agosto e dicembre, con una ripresa di popolarità in gennaio.
Questo sbalzo è dovuto, probabilmente, ad un generale “effetto salute” che si verifica a gennaio.
Se controlliamo i dati Google Trends dei precedenti 5 anni, abbiamo la conferma che è proprio così, si tratta di un picco che si presenta annualmente.
(Questa informazione non potevamo ottenerla con Google Keyword Planner.)
Quindi se hai un blog di fitness, potrebbe avere senso la pubblicazione di contenuti relativi alle proteine in polvere all’inizio di gennaio.
E c’è un altro bel strumento da usare in Google Trends: Query associate.
Scorri la pagina fino a sotto e troverai il box ‘Related queries’:
Sono visualizzate le ricerche associate con frequenza in aumento.
Ho scoperto che questo metodo è molto utile perché svela ricerche frequenti che altrimenti non mi sarebbero venute in mente (es.:: “polvere proteica di brodo d’ossa”… esiste davvero!?)
Questo è solamente la punta dell’iceberg di cosa si può fare con Google Trends…
…ti raccomando quindi di leggere la nostra guida completa per la ricerca di keyword con Google Trends.
2. Keyword Sh!tter
Non serve molta fantasia per indovinare cosa puoi fare con questo tool.
Digita una parola “seme” (o più di una) e clicca “Sh!t Keywords!”
Il tool inizierà subito a fare il suo lavoro.
Ti avviso: avrai tantissime parole chiave!
Ho fatto un test: l’ho lasciato lavorare, sono tornato dopo mezz’ora ed avevo circa 20.000 suggerimenti… e continuava a produrne!
Funziona grazie ai dati raccolti da Google Autocomplete.
Google Autocomplete = i risultati mostrati quando inizi a digitare la ricerca in Google.
Lo strumento è progettato in modo abbastanza semplice.
Non mostra volumi né trend di ricerca, e nemmeno raggruppa le parole chiave con qualche criterio (come ad esempio Google Keyword Planner).
Ma ha una funzionalità degna di nota: il filtro positivo ed il filtro negativo.
Il modo migliore di spiegare a cosa servono questi filtri è con un esempio.
Aggiungiamo la parola “buy” al filtro positivo e lanciamo di nuovo la ricerca “protein powder”.
In questo modo il tool estrae solamente le chiavi di ricerca che contengono la parola “buy”.
Il filtro negativo funziona in modo opposto — esclude le query che contengono le parole nel filtro.
Questo metodo torna utile per trovare le query con intento d’acquisto (es.: “buy protein powder”, “protein powder store”, etc.)
3. AdWord & SEO Keyword Permutation Generator
Questo strumento genera ogni tipo di combinazione possibile di liste di parole chiave.
Ecco qui, da 3 liste di parole chiave che ho inserito, il tool genera una lista di combinazioni:
Diventa particolarmente utile quando si inseriscono in una lista degli aggettivi transazionali od informativi specifici (es.: “miglior”, “economico”, “acquistare”, ecc…)
E’ anche molto utile per scopi di local SEO.
Ad esempio, ipotizziamo tu sia responsabile di una azienda di impianti idraulici che opera in diverse province.
Ecco come potresti usare questo strumento:
Prova con Wikipedia.
Ho cercato “contee della Florida”, ed ho trovato questo elenco.
Quindi ho usato Scraper (plugin per Chrome, gratuito) per estrarre l’elenco completo.
Note. Leggi la mia guida allo scraping per imparare a fare scraping di informazioni come qui sopra.
Su questo strumento non c’è molto altro da aggiungere.
E’ fatto per essere semplice e funzionale, senza fornire informazioni aggiuntive (es.: volumi di ricerca, trend, CPC, ecc.)
Ma lo strumento non serve per questo, è stato creato per risparmiare tempo.
Questo strumento genera combinazioni di keyword utilizzando informazioni sul tuo settore e località.
Ecco come si usa:
- Digita la tua categoria / tipo di attività (es.: impianti idraulici)
- Seleziona i servizi specifici che offri
- Clicca “Generate keywords”
Ed ecco fatto, una lista di nicchie e luoghi, in combinazioni pertinenti di parole chiave. 🙂
4. Answer the Public
Answer the Public trova domande, preposizioni, confronti, ordini alfabetici, e ricerche correlate.
Confuso? Scopriamo le funzionalità una ad una.
Inizieremo inserendo una parola chiave “seme”—con la nostra “protein powder”
(Esatto, ho messo la GIF per farti vedere quanto è super stiloso questo sito.)
La prima cosa che vedrai dopo aver inserito la parola chiave “seme” sono le domande.
Sono query di ricerca che contengono chi, cosa, perché, dove, come, quale, quando, sono ed è.
Es.: “quale proteina in polvere ha il miglior sapore?”
Per default, i risultati sono mostrati con un grafico ad albero, ma puoi cambiare la vista ed avere una classica lista (io lo faccio sempre).
Di seguito, trovi le proposizioni—es.: per, può, è, vicino, senza, con, a.
Queste sono le query di ricerca che rispecchiano il formato [seme] [preposizione] [______].
Es.: “proteine in polvere senza carboidrati” o “proteine in polvere per perdere peso”.
Poi abbiamo i confronti—es.: rispetto a, contro, e, come, oppure.
Similmente a prima, il formato è [seme] [confronto] [______].
Es.: “proteine in polvere rispetto alla carne”, oppure “proteine in polvere o petto di pollo”.
E per finire abbiamo ordine alfabetico e correlate.
Nelle liste ordine alfabetico ci sono i suggerimenti di Google Autocomplete.
E nelle correlate, beh, chi lo sa?
Dalla mia esperienza, il numero dei suggerimenti in questa categoria è quasi sempre ~20. Non ho idea con quale criterio siano forniti i suggerimenti. Ma ogni tanto qualche keyword preziosa si trova.
In ogni caso, ATP dove prende i dati?
Da quanto ne sappiamo, dovrebbero essere Google Keyword Planner e Google Autosuggest.
Answer the Public restituisce 195 query interrogative per la frase “gatto”.
Confrontiamolo con Keywords Explorer di Ahrefs.
Keywords Explorer > All > include only the same question type queries as ATP
Siamo a circa ~548.000 parole chiave, 2.800 volte più di ATP!
Lo ammetto: in casi come questo i nostri big data sanno mostrare i muscoli.
Sinceramente, ATP fornisce suggerimenti più che sufficienti per la maggior parte delle persone agli inizi.
Poi quando il tuo sito crescerà e si ingrandirà, c’è sempre Keywords Explorer. 🙂
5. Google Search Console
La maggior parte dei servizi di ricerca di parole chiave (gratuiti o meno) trovano nuove parole alle quali puntare.
E cosa fare con le parole chiave esistenti per le quali sei già posizionato?
Puoi ricavare da queste parole delle informazioni interessanti?
Puoi giurarci.
Per questo particolare obiettivo, Google Search Console è uno strumento da non sottovalutare.
Vai a: Search Console > Performance > Queries
Vedrai quali query hanno portato più click al tuo sito nei 28 giorni precedenti.
Vedi anche le impression, il CTR, e la posizione media per ogni query.
Questo report ti può dire molto—ma solo se sai cosa stai cercando.
Quindi, per iniziare, guarda la colonna delle impression. Se GSC dice che la posizione media è ~7 o minore, significa che sei visibile nella maggioranza delle ricerche.
Il risultato? Impression = stima abbastanza accurata del volume di ricerca.
Per esempio, analizziamo la query “free SEO tools”.
Il nostro post è visibile in media nella posizione 3.1, ed è stato posizionato 9373 volte negli ultimi 28 giorni.
Se controlliamo la query in Ahrefs Keywords Explorer, vediamo che i valori non sono così distanti dal vero volume di traffico.
Purtroppo, da questa query abbiamo ricevuto solo 663 click. 🙁
Questa query = risultati facili
Se dovessimo posizionarci più in alto per questa query, potremmo “attaccare” una quota maggiore di quelle ~9.6K ricerche mensili.
Questa è una di quelle query per le quali proveremo a migliorarci nel posizionamento, ad esempio con del link building.
- 9 strategie semplici per il Link Building (che TUTTI possono usare)
- Guida semplice (ma completa) per il broken link building
- 7 modi pratici per rubare i backlink dei tuoi concorrenti
- 13 migliori tool per Link Building (ed ottenere FANTASTICI link)
- Come avere backlink: 7 tattiche che non richiedono nuovi contenuti
Il mio consiglio è quello di investire del tempo con i dati di GSC; gli spunti sulle parole chiave che si possono ottenere sono molti!
6. Google
Google è probabilmente il tool di ricerca parole chiave per eccellenza.
La sola funzione “autosuggerimenti” può generare un numero infinito di idee per le parole chiave. Ed è solo la punta dell’iceberg se consideri tutti i suggerimenti che Google ti offre.
Per iniziare, guarda il box “People also ask” quando compare su qualche query.
Queste sono le domande che vengono poste di continuo; Google lo sa, e cerca di dare risposte.
Utilizza questo trucchetto:
Clicca su una di queste domande, e Google te ne caricherà altre.
Se continui a farlo puoi generare una lista infinita di domande che gli utenti chiedono.
Ma l’uso di Google come tool di ricerca parole chiave non finisce qui.
Poniamo che tu voglia posizionarti per una determinata parola chiave. Quando si tratta di SEO molti fattori entrano in gioco, ma una cosa è sicura:
Se nel 2019 stai cercando di ottenere visibilità, allora il tuo contenuto deve essere pertinente con le intenzioni di ricerca.
Significa evitare di cercare visibilità per la homepage della tua palestra in una query tipo “come perdere peso?”
Le persone che fanno questa ricerca non sono in modalità acquisto. Sono in modalità apprendimento.
Quando si tratta di capire le intenzioni di ricerca, Google è il tuo più prezioso alleato. Guarda ai risultati di ricerca e alla presenza di features nella SERP.
Per esempio, immagina dobbiamo vendere un tool di email marketing e vogliamo visibilità per “email marketing”.
Guardando ai risultati di ricerca di questa query, noto 2 cose:
Primo, c’è un featured snippet.
Indice che quasi sicuramente è una ricerca con intento informativo. Ci dice che gli utenti vogliono saperne di più. Vogliono leggere guide e blog, e non pagine di prodotto.
Secondo, le guide per principianti sono parecchie.
Ciò mi suggerisce che molti utenti sono novizi dell’email marketing e stanno cercando informazioni di base sull’argomento.
Di conseguenza, ecco cosa dovremmo creare se vogliamo posizionarci per questa query.
Ora, se cerchiamo qualcosa di completamente differente, ad esempio “dress”, vediamo un risultato completamente opposto:
Tutti i risultati mostrano pagine prodotto o categorie di ecommerce.
Google inoltre mostra della pubblicità.
Ciò significa che l’utente è in modalità acquisto.
Morale? Non trascurare Google tra i tool di ricerca di parole chiave. Cercare parole chiave è qualcosa di più della ricerca di un elenco di parole. Riguarda la comprensione di chi le sta cercando, e cosa vuole ottenere.
Tool gratuiti vs. tool a pagamento: che differenze ci sono?
Risposta semplice—i tool gratuiti per le parole chiave hanno sempre delle limitazioni rispetto ai tool a pagamento.
Ciò non significa che i tool gratuiti non abbiano una utilità. Ma il totale di idee di keyword e i dati a cui danno accesso saranno sempre di minor qualità e quantità rispetti a quelli a pagamento.
Per questo con i tool a pagamento puoi essere più preciso e progredire nelle ricerche marketing.
Per mostrartelo, ecco cosa succede se digito “protein powder” su Ahrefs’ Keywords Explorer:
Circa 110K suggerimenti di “corrispondenza a frase” dal nostro database di 7.6 miliardi di parole chiave. Nessun tool gratuito di ricerca di parole chiave ha accesso ad una tale quantità di dati.
Mostriamo anche tutte le informazioni correlate, inclusi:
- Stima del volume di ricerche mensili;
- Keyword Difficulty (KD);
- Click;
- CPC
Tutti con possibilità di funzione cerca, applicazione di filtri, ed elaborati in pochi secondi.
Fare lo stesso con i tool gratuiti di ricerca si parole chiave è praticamente impossibile.
Inoltre, per decidere in modo informato sulla competitività di una parola chiave, dovresti analizzare le prime 10 pagine visualizzate.
In una certa misura puoi farlo con Google. Ma con Keywords Explorer ci sono i dati di backlink, statistiche sul traffico ed altro per ognuna delle prime 10 pagine.
Basta fare scroll nella vista SERP Overview.
N.B.: Da quanto ne sappiamo, nessun altro tool per parole chiave—a pagamento o gratuito—è in grado di farlo.
Considerazioni Finali
Non fraintendermi, puoi trovare delle parole chiave di valore anche con tool gratuiti.
Ma procedere per questa via può richiedere molto tempo. E sappiamo che tempo = denaro.
La verità è che il tempo speso per estrarre query individuali da Google Autocompete è tempo sprecato. Lo stesso si può dire per unire i dati provenienti da tool gratuiti diversi all’interno di un unico foglio elettronico. Dovresti cercare di utilizzare quel tempo per cose più importanti, come la creazione di contenuti o il link building.
Inoltre, i tool di parole chiave a pagamento—come Ahrefs Keywords Explorer—utilizzano una GRANDE quantità di dati. Questo li rende molto più efficienti nel trovare parole chiave con bassa competizione. Chi lo sa, magari sono proprio loro le più interessanti sulle quali lavorare.
Per concludere: i tool gratuiti sono OK, ma non sono così buoni come quelli a pagamento. (sorprendente, vero?)
Lasciami un commento se conosci qualche altro bel tool gratis—valuterò se aggiungerlo alla lista 🙂
Tradotto da Mauro Marinello