Google PageRank NON è Morto: Ecco Perché Resta Importante

Google PageRank NON è Morto: Ecco Perché Resta Importante

Tim Soulo
Tim è il Chief Marketing Officer e Product Advisor @Ahrefs; ma soprattutto è il più grande fan e il più sincero evangelist della nostra azienda. Scopri di più su Tim
Sei nel mondo del SEO da oltre un paio d’anni? Ti ricorderai allora della toolbar Pagerank di Google. 

Ecco come appariva:

google toolbar pagerank

fonte: SEL

Indicava il valore Google Pagerank di ogni pagina visitata in una scala logaritmica 0–10.

Ma ben prima che Google nel 2016 terminasse ufficialmente il supporto della toolbar Pagerank, non forniva più aggiornamenti già da molti anni. Per questo motivo, molti professionisti SEO vedono PageRank come una metrica sorpassata ed irrilevante che non trova spazio nel SEO contemporaneo.

Questo è un commento che ho trovato in un articolo su PageRank che sintetizza questo modo di pensare:

pagerank image

Una sentenza definitiva. Ma la verità è diversa: PageRank ha ancora un ruolo vitale nell’algoritmo di ranking di Google.

Come faccio a saperlo? Lo ha detto Google.

(Gary Illyes lavora per Google. Quindi quel tweet arriva direttamente da un esperto, e molto autorevole).

Ma non ho solamente l’evidenza di questo tweet ormai datato. Un mese fa, Gary Illyes ha parlato ad una conferenza a Singapore alla quale ho partecipato (eccoci assieme!). Nel suo intervento, ha ricordato ai presenti che PageRank è ancora in funzione nel loro algoritmo; solamente il punteggio pubblico (vedi: la toolbar PageRank) non esiste più.

Con questo in mente, l’obiettivo di questo articolo è triplice:

  1. Mettere le cose in chiaro sull’importanza e la rilevanza di PageRank oggi;
  2. Spiegare le basi della formula di PageRank;
  3. Discutere altre metriche simili oggi disponibili, che possono sostituire il biasimato “punteggio” pubblico PageRank.

Cos’è Google PageRank?

PageRank (PR) è una formula matematica che giudica il “valore di una pagina” dalla misurazione della quantità e qualità delle pagine che presentano link ad essa. Il suo obiettivo è quello di determinare l’importanza relativa di una data pagina web in un network (e.s., il World Wide Web).

I co-fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page concepirono PageRank nel 1997 come parte di un progetto di ricerca alla Stanford University. Descrissero così la loro motivazione:

Il nostro obiettivo primario è migliorare la qualità dei motori di ricerca.

Questo è un punto da ricordare: i motori di ricerca non sono sempre stati così efficienti come lo è oggi Google. I primi motori di ricerca come Yahoo e Altavista non funzionavano affatto bene. La rilevanza dei loro risultati lasciava molto a desiderare.

Questo è ciò che scrissero Sergey e Larry sullo stato dei motori di ricerca nel loro paper originale:

Chiunque abbia recentemente usato un motore di ricerca può testimoniare che la completezza dell’indice non è l’unico fattore della qualità dei risultati di ricerca. “Risultati spazzatura” spesso rendono fallimentari le ricerche alle quali ogni utente è interessato.

PageRank fu ideato per risolvere questo problema grazie all’uso del “grafo di citazioni (link) del web”, che il duo descrive come “una risorsa importante che è stata largamente sottoutilizzata dai motori di ricerca esistenti”.

L’idea è nata ispirandosi al modo in cui gli scienziati “misurano l’importanza” dei paper scientifici. Questo si fa guardando il numero di citazioni fatti da altri paper scientifici a quello preso in esame. Sergey e Larry studiano questo concetto e lo applicano al web misurando le citazioni (i link) tra le pagine.

Si è rivelato talmente efficace da diventare elemento fondante del motore di ricerca che oggi conosciamo come Google, ed lo è tuttora.

Come funziona Google PageRank?

Ecco la formula completa di PageRank (e la spiegazione) tratta dal paper originale pubblicato nel 1997:

Assumiamo che la pagina A abbia delle pagine T1…Tn che puntano ad essa (vedi, citazioni). Il parametro d è un fattore di smorzamento che può variare da 0 a 1. Generalmente impostiamo d a 0,85. Ci sono ulteriori dettagli su d nel prossimo capitolo. Inoltre C(A) è definito come numero dei collegamenti che puntano alla pagina A. Il PageRank della pagina A è definito come segue:

PR(A) = (1‑d) + d (PR(T1)/C(T1) + … + PR(Tn)/C(Tn))

Nota che le PageRank formano una distribuzione delle probabilità sulle pagine web, quindi la somma di tutti i PageRank delle pagine sarà 1.

Confuso? Semplifichiamo.

Google tiene in considerazione 3 fattori durante il calcolo del PageRank di una pagina web, che sono:

  • La quantità e la qualità delle pagine con link inbound;
  • Il numero dei link outbound di ogni pagina che presenta almeno un link inbound;
  • Il PageRank di ogni pagina che presenta almeno un link inbound.

Ipotizziamo che pagina C abbia 2 link: uno da pagina A e uno da pagina B. Pagina A è più forte di pagina B, ed ha anche meno link in uscita. Elaborando queste informazioni con l’algoritmo PageRank, si avrà il valore PageRank di pagina C.

La formula PageRank contiene anche un cosiddetto “fattore di smorzamento” che simula la probabilità che un utente casuale continui a cliccare nei link durante la navigazione nel web. Questo fenomeno è percepito come decrescente ad ogni clic ad un link.

Pensalo in questo modo: la probabilità che tu faccia clic in un link nella prima pagina che visiti è ragionevolmente alta. E verosimilmente è molto più bassa per la pagina seguente, e così via.

Per questo motivo, il “voto” totale di una pagina è moltiplicato per il “fattore di smorzamento” (generalmente impostato a 0,85) per ogni iterazione dell’algoritmo PageRank.

Se la BBC ha dei link ad una pagina che comportano 4 “passaggi”, il valore di quel link sarà “smorzato” con una estensione per la quale la pagina finale otterrà difficilmente dei benefici. Ma se arriva il collegamento dopo solo 2 “passaggi”, quel link avrà una forte influenza sulla pagina.

NOTE DELLA REDAZIONE

Starai pensando:

Cosa succede se non conosciamo il valore PageRank della pagina A o della pagina B?”

Sarebbe come porsi la seguente domanda:

Se Sergey da metà dei suoi soldi a Larry, quanti soldi ha Larry?

Non puoi rispondere a questa domanda perché un pezzo vitale di informazione è mancante: Il totale di denaro che Sergey aveva in prima battuta.

L’analogia è forzata, certo, ma è pertinente all’algoritmo PageRank perché per calcolare il valore PageRank di ogni nuova pagina del network, devo prima conoscere il valore PageRank di almeno una pagina, giusto?

Quindi Google come risolve questo problema?

Qui c’è un altro estratto dall’originale paper PageRank:

PageRank o PR(A) può essere calcolato utilizzando un semplice algoritmo iterativo e corrisponderà all’autovettore principale della matrice normalizzata dei link del web.

Suona complicato?

Significa in sostanza che l’algoritmo PageRank di Google può calcolare il PR di una pagina senza conoscere il PageRank definitivo delle pagine collegate. Questo perché PageRank non è davvero un “punteggio” assoluto, ma piuttosto una misura relativa della qualità di una pagina web rispetto a tutte le altre pagine nel grafo dei link (e.s., il web).

Leggi questo articolo se vuoi entrare nel dettaglio e saperne di più.

Joshua Hardwick
Joshua Hardwick
Direttore dei Contenuti

Perché Google ha rimosso il punteggio pubblico PageRank?

Qui trovi quello che ha detto un portavoce di Google nel 2016:

Con l’aumento della complessità di Internet e della nostra comprensione di Internet, il punteggio della toolbar di PageRank è diventato meno utile per gli utenti come metrica singola ed isolata. Togliere la vista di PageRank dalla toolbar aiuta ad evitare confusione nel significato della metrica per utenti e webmaster.

Ma c’è stato un altro fattore che sicuramente ha contribuito alla decisione: il link spam.

Possiamo ammettere che gli addetti SEO sono stati a lungo ossessionati con PageRank come fattore di posizionamento, probabilmente perché la cosiddetta “toolbar di PageRank” offriva una misura visibile, in senso quasi letterale, del merito di posizionamento di una pagina web.

Nessun altro fattore di posizionamento aveva un valore così esplicito, per cui sembrava che PageRank fosse l’unico fattore determinante. Come conseguenza, subito le persone hanno iniziato a comprare e vendere link ad “alto PR”. Si è trasformato in un grande mercato, tuttora attivo.

fiverr junk links

alcuni link con “alto PR” in vendita attualmente su Fiverr

Se vuoi sapere da dove i venditori di link iniziano a costruire i link, ci sono molti modi per farlo. A metà degli anni 2000, una delle principali tattiche di acquisizione era la scrittura di commenti ai blog.

Per Google, era diventato un grande problema. All’inizio i link erano ritenuti un buon giudice della qualità perché erano una naturale conseguenza alle pagine meritevoli. I link innaturali rendevano il loro algoritmo meno efficace nel discernere le pagine di alta qualità da quelle con minor qualità.

L’introduzione del “nofollow”

Nel 2005, Google ha creato una partnership con altri importanti motori di ricerca per introdurre l’attributo “nofollow”. Questo ha risolto lo spam creato nei commenti del blog permettendo ai webmaster l’arresto del trasferimento di PageRank tramite specifici link (e.s., commenti del blog).

Ecco un estratto dal comunicato ufficiale di Google che riguarda l’introduzione del “nofollow”:

Se sei un blogger (o un lettore di blog), avrai familiarità del fastidioso comportamento delle persone che cercano di aumentare il posizionamento del loro sito nei motori di ricerca con la diffusione di commenti contenenti link simili a “Visita il mio sito di prodotti farmaceutici scontati”. Questi si chiamano commenti spam, non piacciono nemmeno a noi, ed abbiamo testato l’uso di un nuovo tag che li blocca. Da ora, quando Google trova l’attributo (rel=”nofollow”) nell’ipertesto, quei link non avranno alcun credito nel posizionamento dei siti web nei risultati di ricerca.

Ad oggi, quasi tutti i sistemi CMS hanno per default il “nofollow” dei link nei commenti.

Ma mentre Google risolveva un problema, un altro problema è diventato perfino peggiore.

Scolpire il PageRank (sculpting)

La formula originale di PageRank dichiarava che il PageRank sarebbe stato diviso equamente per tutti i link in uscita di una pagina web. Quindi se il PageRank di una pagina è y e la pagina ha 10 link in uscita, il totale di PageRank assegnato per ogni link è y/10.

Ma cosa succede se aggiungi un attributo “nofollow” a 9 di quei 10 link? Sicuramente interrompe il flusso di PageRank a 9 di quelle pagine, lasciando il pieno valore PageRank da trasferire al solo link nella pagina, giusto?

All’inizio, si, funzionava così, ed i webmaster iniziarono subito ad aggiungere selettivamente gli attributi ‘nofollow’ alle pagine che giudicavano meno importanti (e.s.:, link in uscita, ecc). Questo permetteva loro una effettiva “scultura” del flusso del PageRank che si muoveva attorno al loro sito.

Per esempio, se avevano una pagina con un punteggio PageRank di 7 (secondo il punteggio pubblico PR della toolbar), e volevano spingere la “forza” di una pagina specifica, sarebbe bastato creare un link dalla pagina con maggior PR e attribuire il “nofollow” a tutti gli altri link nella pagina.

Google su questo ha apportato delle modifiche nel 2009. Ecco un estratto di un articolo dal blog di Matt Cutts sull’argomento:

Quindi cosa succede quando hai una pagina con “10 punti PageRank” e 10 link in uscita, e 5 di questi hanno il nofollow? […] Inizialmente, i 5 link senza nofollow avrebbero guadagnato ciascuno 2 punti di PageRank […] Da oltre un anno, Google ha cambiato la gestione del flusso PageRank in modo che i 5 link con il nofollow avranno 1 punto di PageRank ciascuno.

Questa è l’illustrazione che mostra la differenza:

Non sappiamo se questo metodo di funzionamento del ‘nofollow’ è tuttora attivo. Google ha effettuato questo cambiamento 9 anni fa. Le cose ora possono essere diverse. E’ possibile che altri fattori (e.s., la posizione di un link nella pagina) ora abbiano dell’influenza sulla quantità di valore da trasferire ai link.

Ma quello che sappiamo di sicuro è che aggiungere i tag “nofollow” ad alcuni link non aiuterà ad incanalare più “forza dei link” ai rimanenti link della pagina.

Google cancella (lentamente) il punteggio pubblico PageRank

Subito dopo l’introduzione dei cambiamenti nel modo in cui PR è trasferito attraverso i ‘dofollow’ e ‘nofollow’ nella pagina, Google ha rimosso i valori PageRank dai Webmaster Tools.

Poi, nel 2014, il supporto alla metrica pubblica PageRank ha preso un altro colpo quando John Mueller di Google disse che le persone dovrebbero smettere di usare PageRank perché non sarebbe stato più aggiornato. Nel 2016, la toolbar di PageRank è stata ufficialmente cancellata.

Questa mossa ha reso la vendita e l’acquisto dei “link ad alto PR” più difficile perché non c’era modo di conoscere il “vero” PageRank di una pagina web.

Esiste un valido sostituto al punteggio pubblico PageRank?

Non esiste alcuna replica a PageRank. Punto.

Ma si possono trovare in giro alcune metriche simili, una delle quali è URL Rating (UR) di Ahrefs.

Nota a margine.
Anche Moz e Majestic hanno delle metriche proprietarie che funzionano in modo simile a PageRank. Per saperne di più ti consiglio di leggere la documentazione fornita dai loro creatori. In questo articolo, comunque, parleremo solamente di URL Rating (UR) di Ahrefs perché è una metrica della quale abbiamo totale comprensione e fiducia.

Cos’è URL Rating?

URL Rating (UR) di Ahrefs è una metrica che mostra la forza di un profilo backlink di un *URL obiettivo* in scala da 1 a 100.

Come puoi conoscere l’URL Rating di una pagina? La puoi semplicemente incollare su Site Explorer.

url rating

Oppure utilizzare la toolbar SEO di Ahrefs.

url rating ahrefs toolbar

In cosa sono simili URL Rating (UR) e PageRank?

Vogliamo essere trasparenti su questo punto, e quindi riteniamo importante sottolineare che anche se calcoliamo URL Rating (UR) in un modo simile alla versione originale di Google PageRank, non sono la stessa cosa. Nessuno ad eccezione di Google conosce come la formula PageRank sia stata modificata nel tempo.

Ma sappiamo che URL Rating (UR) è comparabile alla formula originale PageRank di Google in questi punti:

  • Contiamo i link tra le pagine;
  • Consideriamo l’attributo “nofollow”;
  • Abbiamo un “fattore di smorzamento”;
  • Esploriamo il web in lungo e in largo (che è una parte critica nel calcolo di una metrica accurata basata sui link)

Nota bene: questo è un elenco del confronto tra URL Rating (UR) e l’originale formula PageRank. Google avrà certamente aggiornato e migliorato la formula nei 21 anni dalla sua comparsa.

Come facciamo a saperlo? Beh, per iniziare, possiamo dire che è ragionevole. Sappiamo che Google non si è fermato per tutto questo tempo perché i loro risultati sono ad oggi i migliori di qualsiasi altro motore di ricerca.

E c’è una frase da Matt Cutts, che ho trovato, ancora una volta, nel suo articolo del 2009 sul PageRank “sculpting”:

Nel periodo in cui entrai in azienda nel 2000, Google effettuava già dei calcoli sui link più sofisticati rispetto a quanto potevi apprendere dalla documentazione standard di PageRank. Se credi che Google abbia smesso di innovare nell’analisi dei link, è una credenza fallace. Anche se la definiamo ancora come PageRank, l’abilità di Google nel calcolo della reputazione basato sui link è cresciuta enormemente negli anni.

In cosa URL Rating (UR) è diverso da Google PageRank?

Google ha ottenuto molti brevetti negli anni, sono di dominio pubblico. Ma nessuno, nemmeno Bill Slawski, conosce quali fattori fanno parte dell’algoritmo in vigore o quanta importanza viene data ad ognuno.

Solamente questa analisi rende difficile sapere come URL Rating (UR) sia differente dall’implementazione attuale di Google PageRank perché non possiamo capire a pieno come Google giudica il valore di un link nel 2018.

Anche quando si tratta di concetti di base, come il modo nel quale i link vengono contati, le cose non sono così lineari come potresti pensare. Per capire meglio, guarda questa immagine:

Questo è un gran bel test per i colloqui ai tecnici SEO.

I crawler di Ahrefs contano otto link alla pagina B, ma non tutti i crawler funzionano allo stesso modo.

Non abbiamo idea di come li conti Google.

Inoltre, il metodo di conteggio dei link è solo una parte dell’equazione. Quando inizi a calcolare quanto valore lascia passare ognuno di quei link, la complessità raggiunge tutto un altro livello.

Queste sono altre domande delle quali non conosciamo le risposte:

1.  Il trasferimento di PageRank varia a seconda della posizione del link nella pagina?

Il brevetto sul navigatore medio di Google sembra indicare che la risposta è affermativa.

In particolare, è ragionevole pensare che i link nella posizione alta del documento possono trasferire maggior PageRank di quelli più in basso. Lo stesso capita per i link nella barra laterale rispetto ai link del contenuto principale.

Bill Slawski in questa sua analisi elenca altre funzionalità che Google potrebbe utilizzare per valutare l’importanza di un link.

2. I link interni trasferiscono PageRank allo stesso modo dei link esterni?

Il brevetto di Google sul navigatore medio ci fornisce delle indicazioni che potrebbe essere così.

Bill Slawski parla di questo aspetto nella sua analisi del brevetto.

Tuttavia, non c’è una risposta definitiva per questa domanda. Solamente il fatto che sia citata nel brevetto di Google non significa sia in uso nell’algoritmo ora in uso. Google ha ottenuto molti brevetti negli anni scorsi.

3. Il primo link da un sito trasferisce più valore rispetto a tutti i link seguenti dal medesimo sito?

Bill Slawski dichiara che i link susseguenti dal medesimo sito “potrebbero essere ignorati nel calcolo del punteggio delle pagine”.

Anche noi abbiamo trovato una correlazione positiva tra il numero di domini segnalatori univoci e il traffico organico quando abbiamo analizzato quasi 1 MILIARDO di pagine web.

4. …

Onestamente, potremmo andare avanti tutto il giorno ad elencare cose che non conosciamo. (Se sei interessato, questo articolo di Moz spiega le ragioni per le quali non tutti i link sono creati allo stesso modo).

Dovresti usare URL Rating (UR) come alternativa a PageRank?

URL Rating (UR) è una metrica che rimpiazza dignitosamente PageRank perché ha molte cose in comune con la formula di PageRank originale.

Tuttavia, non è una panacea. Lo sappiamo per il fatto che URL Rating (UR) non prende in considerazione così tanti elementi quanti l’iterazione attuale di Google PageRank.

Quindi, il nostro consiglio è di utilizzarlo, ma non farci un completo affidamento. Revisiona sempre manualmente gli obiettivi del link (che significa visitare davvero la pagina) prima di seguire un link.

Come mantenere (e crescere) il tuo PageRank

Prima di iniziare questo paragrafo, voglio ripetere un punto importante:

Non concentrarti nell’ottimizzazione per PageRank o per URL Rating (UR). Questo modo di pensare porta spesso a prendere decisioni errate. Il vero lavoro è assicurarsi di non perdere o sprecare il PageRank nel tuo sito.

Per questo, ci sono 3 aree di focalizzazione:

  1. Link interni: Il modo in cui sono collegate tra loro le pagine del tuo sito modifica ”l’autorità” o la “forza dei link” del tuo sito.
  2. Link esterni: Sia URL Rating (UR) che PageRank condividono efficacemente autorità tra tutti i link in uscita di una pagina. Ma questo non significa che tu debba cancellare o taggare con “nofollow” i link all’esterno. (Continua a leggere).
  3. Backlink: I backlink portano la cosiddetta “forza dei link” dentro il tuo sito, che dovresti conservare scrupolosamente.

Analizziamo questi punti uno ad uno.

Link interni

I backlink non sono sempre sotto il tuo controllo. Le persone possono creare dei link a qualsiasi pagina del tuo sito a loro scelta, e possono usare qualsiasi testo di ancoraggio di loro gradimento.

Ma i link interni sono diversi. Ne hai il pieno controllo.

Davvero: la creazione dei link interni è un argomento talmente vasto che potrebbe diventare un articolo a sé (facci sapere se vuoi che lo scriviamo!), ma qui abbiamo messo alcune delle migliori pratiche per permetterti di iniziare:

1. Mantieni i contenuti importanti più vicino possibile alla homepage

La tua homepage è quasi sicuramente la pagina con più forza del tuo sito.

Non ci credi? Fai così:

Site Explorer > inserisci il tuo dominio > Best by Links

best by links

Scommetto che la tua homepage è in cima alla classifica.

E’ così quasi sempre per 2 ragioni:

  1. Molti backlink punteranno alla tua homepage: Guarda alla colonna nel report dei referring domain. Quasi sicuramente noterai che il numero di link alla tua homepage è la più alta di tutte le pagine del sito.
  2. Quasi tutti i siti hanno un link alla loro homepage in tutte le loro altre pagine: Hai visto il logo Ahrefs nell’angolo in alto a sinistra in questa pagina? Ti porta alla nostra homepage. Ed è presente in tutte le pagine del nostro sito. Quasi tutti i siti hanno una struttura simile.

Quindi più una pagina è vicina alla tua homepage (in termini di struttura di link interni), maggiore “autorità” riceverà. Ecco perché ripaga posizionare contenuti importanti più vicini possibile alla homepage.

Puoi scoprire quanto lontano sia una particolare pagina dalla homepage avviando una scansione del sito con il nostro strumento Site Audit. Puoi imparare a farlo con questo video.

https://www.youtube.com/watch?v=G_9-AkZch

Una volta che l’hai fatto, vai a:

Site Audit > seleziona il progetto > seleziona la scansione > Data Explorer

site audit depth

Guarda alla colonna della profondità “Depth”, che ti dice a quanti click di distanza è ogni pagina rispetto alla homepage (considerandola come punto di partenza della scansione).

Puoi anche ordinare la colonna “Depth” in ordine decrescente per scovare le pagine che sono molto distanti dalla homepage.

Però ammettiamolo, non puoi creare un collegamento ad ogni pagina dalla tua homepage, giusto?

La buona notizia è che la tua homepage non è la sola pagina ad alto valore di un sito in grado di trasferire autorità alle altre pagine. Se stai disperando nel tentativo di inviare maggior “forza dei link” ad una pagina specifica nel tuo sito, fai così:

  1. Usa il report Best by Links per trovare le pagine del tuo sito che hanno maggiore autorità;
  2. Collega la pagina che stai cercando di ‘spingere’ da una pagina rilevante con alto UR.

Ad esempio, guardando il report Best by Links del blog di Ahrefs, vedo che la nostra lista di consigli SEO ha un alto UR.

seo tips ahrefs

So anche che abbiamo menzionato PageRank in questo articolo…

image1

… quindi questa è una pagina con alto UR e totalmente rilevante dalla quale possiamo creare un collegamento a questa pagina.

NOTE DELLA REDAZIONE

Ecco un trucchetto veloce per trovare le pagine con alto UR più rilevanti dalle quali aggiungere link interni per gli articoli del blog appena pubblicati.

Vai su Google ed usa questi operatori di ricerca:

site:tuodominio.com “argomento della pagina alla quale vuoi creare link interno”

Per esempio, se vogliamo trovare opportunità di link interni per questa pagina, potremmo cercare:

site:ahrefs.com/blog “pagerank”

Questo svela tutti gli articoli del blog che menzionano la parola “PageRank”, che sono 22.

pagerank results

Ma quale di queste pagine ci darà i link interni di maggior forza?

Usiamo lo strumento di Chris Ainsworth per estrapolare i risultati della SERP, poi li incolliamo nello strumento Batch Analysis di Ahrefs e li ordiniamo per punteggio URL Rating (UR).

ahrefs batch analysis url rating

Bene. Ora abbiamo una lista delle pagine più autorevoli che menzionano la parola “PageRank”. Possiamo aggiungere link interni a questa guida da alcune di queste pagine, come:

pagerank link

Link interno che punta a questo articolo dalla nostra lista di consigli SEO.

Joshua Hardwick
Joshua Hardwick
Direttore dei Contenuti

2. Ripara le pagine “orfane”

PageRank scorre attraverso un sito tramite i link interni ed esterni. Che vuol dire che “la forza dei link” può raggiungere una pagina solamente se ha dei link da una o più pagine nel sito.

Se una pagina non ha alcun link in ingresso, è definita come una pagina orfana.

Per scovare queste pagine, hai bisogno innanzitutto di una lista di tutte le pagine web del tuo sito. Farlo può essere un po’ difficile, ma può essere sufficiente estrarre le pagine dalla sitemap. Dovresti anche essere in grado di scaricare una lista completa delle pagine web generate dal tuo CMS.

Una volta che hai la lista, scansiona il tuo sito con lo strumento Site Audit di Ahrefs, poi vai su:

Site Audit > Data Explorer > Is valid (200) internal HTML page = Yes

site audit valid html

Esporta il rapporto, che conterrà tutte le URL trovate nel tuo sito durante la scansione.

Ora, confronta le URL di questo report con la lista completa delle pagine del tuo sito. Ogni pagina che lo strumento non ha scoperto è molto probabilmente una pagina orfana.

Dovresti sistemare queste pagine con la loro rimozione (se non sono importanti) o aggiungendo link interni verso di esse (se sono importanti).

Link esterni

Molte persone credono che creare link a risorse esterne (vedi, pagine web in altri siti) in qualche modo avrà ripercussioni negative nella classifica.

Semplicemente non è vero. I link esterni non ti danneggiano, quindi non dovresti essere preoccupato quando crei link verso altri siti. Noi stessi creiamo link esterni verso risorse utili dal Blog Ahrefs, ed il nostro traffico è in costante ascesa.

organic traffic ahrefs blog

E’ vero che maggiori link hai in una pagina, minor “valore” trasferirà ogni link. Ma siamo molto sicuri del fatto che nel 2018, calcolare il valore di ogni link di una pagina non è così diretto come lo era a metà degli anni ‘90 quando Google ottenne il brevetto del PageRank originale.

Quindi, mentre puoi far incetta di link in ingresso e non fornire alcun link in uscita per nessuno, non significa che Google ti premierà per questa pratica. Evitare di fornire link verso l’esterno per qualsiasi risorsa risulta molto sospetto e manipolatorio, e sappiamo che a Google questa pratica non piace.

Morale della storia? I link esterni esistono per un motivo; indicano ai lettori le risorse che portano valore alla conversazione. Dovresti, quindi, creare link esterni ogni volta che è utile farlo.

Ecco alcune tra le migliori pratiche da seguire per i link esterni:

1. Non aggiungere il “nofollow” ai link esterni a meno che tu sia obbligato

Ecco cosa dice Google riguardo i “nofollow” link:

Di solito, non li seguiamo. Significa che Google non trasferisce PageRank o testo di ancoraggio attraverso questi link.

Alcuni siti web (Forbes, HuffPo, ecc.) ora hanno di default il “nofollow” per tutti i loro link esterni.

E’ una buona pratica? Assolutamente no.

Molti di questi siti scelgono di implementare questa regola editoriale perché alcuni dei loro autori stavano segretamente vendendo i link dei loro articoli. Per non incoraggiare tale pratica, sono derivati i ban estesi a tutti i link esterni “dofollow”.

Ma probabilmente tu non hai di questi problemi. Si spera che tu stia gestendo un sito web di qualità dove i contributi degli autori sono curati. In tal caso, non c’è bisogno di segnalare un “nofollow” per ogni link esterno.

Quindi, dovresti aggiungere il tag “nofollow” ai link esterni solamente nei casi:

  • Collegamenti esterni a pagine discutibili: In questi casi, dovresti chiederti se vale la pena creare link a queste risorse;
  • Collegamenti esterni ad “articoli sponsorizzati”: Gli articoli sponsorizzati sono pagati, il che significa che ogni link all’interno dell’articolo è di fatto un link a pagamento. Questo è esattamente il senso dell’attributo “nofollow”.

2. Riparare i link esterni danneggiati

Link esterni danneggiati contribuiscono ad una esperienza utente deludente. Ecco cosa succede quando un visitatore clicca in un link del genere:

dead link quicksprout

Questi link inoltre ‘sprecano’ PageRank.

Pensaci: Il link non ha valore per nessuno, e nel frattempo diluisce il valore degli altri link in quella stessa pagina.

Come li puoi sistemare? Prima di tutto devi individuarli.

Leggi questo articolo per imparare tutto quello che devi sapere: Come Trovare e Riparare i Link Danneggiati (per Riportare Valore nella “Forza dei Link”)

I backlink

I backlink spingono il PageRank della pagina di destinazione. Per esempio, backlinko.com ha un collegamento verso la nostra guida SEO on-page e pertanto ne aumenta la sua PR.

Ma come abbiamo analizzato precedentemente, non tutti i backlink sono creati allo stesso modo. Google controlla centinaia di fattori per determinare il valore reale di un backlink.

Detto questo, ecco alcuni trucchetti per ottenere il massimo dai vostri backlink:

1. Cerca di ottenere backlink da pagine con alto UR

PageRank scorre tra le pagine, non tra i domini.

Un link da una pagina molto autorevole di un sito web poco autorevole avrà maggior valore rispetto ad un link di una pagina poco autorevole di un sito molto autorevole.

Quindi quando controlli i mittenti dei link su Site Explorer, ti consigliamo di ordinarli per URL Rating (UR):

url site explorer

Se hai trovato i tuoi mittenti altrove (e.s.: tramite una ricerca Google), è utile incollarli nel nostro strumento Batch Analysis per controllare l’URL Rating di ogni pagina.

Nota a margine.
Puoi usare uno strumento come URL Profiler per ottenere l’URL Rating—ed altre metriche di Ahrefs—per migliaia di pagine in un colpo solo.

2. Sistema le pagine danneggiate che sprecano “forza dei link”

I backlink non aumentano solamente la “autorità” della pagina alla quale puntano, ma a tutte le pagine collegate interne al sito. Per questa ragione, PageRank scorre da pagina a pagina grazie ai link interni.

Ma se hai i backlink che puntano ad una pagina danneggiata, tutta la “forza dei link” è davvero sprecata perché non ha più vie per fluire.

Dovresti, quindi, sistemare ogni pagina danneggiata che ha dei backlink che puntano ad essa. Puoi trovare queste pagine aggiungendo un filtro “404 not found” al report Best by links.

Site Explorer > scrivi il tuo dominio > Best by links > aggiungi un filtro 404

broken pages

Così puoi vedere tutte le pagine danneggiate del tuo sito, ed il numero di link che ha ognuna di queste pagine.

Impara a trovare e sistemare questi problemi qui.

3. Non farti ingannare dalla “autorità”; è importante anche il contesto

PageRank è importante, ma lo è anche il contesto di un link.

Cosa voglio dire? Immagina tu abbia un blog di gatti, e tu scrivi un articolo su come il gatto ha graffiato i sedili della tua nuova bellissima BMW. Nell’articolo, metti un un collegamento ad una pagina di prodotto rilevante nel sito web ufficiale BMW. Questo link è irrilevante perché deriva da un blog sui gatti?

No. Resta perfettamente legittimo e rilevante. Tuttavia, potrebbe avere meno “valore” agli occhi di Google rispetto ad un link da un blogger famoso di auto, che ha scritto un articolo intero riguardo quel particolare modello di BMW.

In tutta onestà, se devo decidere quali di quelle 2 pagine provvede al miglior link per BMW…

bmw link

bmw cat link

… avrei dei grattacapi nel decidere.

Nota a margine.
Queste 2 pagine non esistono in realtà. Me le sono inventate io. 🙂

Conclusioni

Molti tecnici SEO non pensano mai a Google PageRank per ragioni ovvie: è datato, e non esiste più un metodo per controllare il PageRank di una pagina, anche se lo vorresti fare.

Ma è importante ricordare che la formula PageRank è al cuore di molte prassi per la SEO contemporanea. E’ il motivo per cui i backlink contano, ed è perché i professionisti SEO prestano ancora molta attenzione ai link interni.

Questo non significa che deve diventare un’ossessione, oppure che sia necessaria un’ottimizzazione diretta su PageRank. Non dovresti. Ma capire che ogni volta che crei dei link, lavori nella struttura dei link interni, o controlli i tuoi link esterni, quello che stai facendo è un’ottimizzazione indiretta per PageRank.

Tradot­to da Mau­ro Marinello