Lo scopo è semplice: usare il content marketing per ottenere più traffico, acquisire lead e generare vendite per il tuo business.
Ora, il punto è questo: non esiste un modo solo per fare del content marketing. A seconda degli scopi, delle risorse, del pubblico target e così via, aziende diverse fanno content marketing in modo diverso.
In questo post esamineremo alcuni esempi ispiratori di content marketing B2B, vedendo perché hanno avuto successo e come fare per riprodurre i loro risultati.
- Gli strumenti gratuiti di Shopify
- Il blog di Ahrefs
- Il canale YouTube di Slidebean
- La strategia podcast di MeetEdgar
- First Round — The Review
- Il blog di Kinsta
- Il blog di YouGov
In cifre
Numero di domini che linkano questa pagina: 2.940
Traffico organico stimato: 372.000
Numero di keyword per cui gli strumenti si posizionano: 46.400
Shopify è una piattaforma di e‑commerce che aiuta le aziende a vendere online. Più di 800.000 aziende usano Shopify (dato aggiornato al giugno 2019).
Perché si comportano così bene?
Secondo Mark Macdonald, Senior Global Content Marketing Lead di Shopify, l’azienda ha realizzato investimenti considerevoli nel content marketing fin dagli inizi.
Quando visiti il sito di Shopify, è chiaro che questi investimenti hanno avuto un ritorno di pubblico. Shopify ha investito in quasi tutti i tipi di content marketing: blog, podcast, corsi gratuiti, guide gratuite, ecc.
Possiamo imparare molto dalla strategia di content marketing di Shopify. Tuttavia vorrei sottolineare un aspetto in particolare del loro content marketing: gli strumenti gratuiti.
Shopify offre più di 20 strumenti gratuiti per i clienti e i potenziali clienti.
Eccone alcuni:
Questi strumenti hanno due cose in comune.
In primo luogo risolvono i problemi che gli imprenditori in erba devono affrontare nei primi tempi dopo la nascita della loro azienda, ad esempio il fatto che l’azienda debba avere un nome prima di creare il sito. Shopify risolve questo problema offrendo un generatore gratuito di nomi per l’azienda.
In secondo luogo, queste ricerche vengono effettuate migliaia di volte al mese su Google. Ad esempio la keyword “business name generator” (generatore nomi azienda) ha 87.000 ricerche mensili negli Stati Uniti e 192.000 ricerche mensili in tutto il mondo.
Il risultato è che gli strumenti gratuiti di Spotify generano circa 372.000 visite mensili solo da Google:
C’è anche un’altra cosa interessante. Puoi fare clic su uno qualsiasi dei nomi suggeriti sul Business Name Generator di Shopify e prenotare istantaneamente quel nome su Shopify.
Come si fa ad avere successo come loro?
Ti basta seguire questi tre passaggi:
- Trova gli strumenti che i tuoi potenziali clienti stanno cercando
- Crea uno strumento
- Ottimizzalo per posizionarti più in alto su Google
Passaggio 1: trova gli strumenti che i tuoi potenziali clienti stanno cercando
Vai sul Keywords Explorer di Ahrefs e digita una o più keyword generiche connesse al settore in cui operi.
Se hai un sito nel settore immobiliare, queste keyword potrebbero essere mortgage (ipoteca), rent (affitto) e down payment (acconto). Poi vai sul report Phrase Match e aggiungi parole come calculator (calcolatore), tool (strumento), tools (strumenti) e checker (controllo) nel box “Include”. Fai clic su “Any word” e poi su “Apply”.
Facendo così dovresti vedere una lista di strumenti rilevanti ed effettivamente cercati, ordinati per volumi di ricerca mensili.
Passaggio 2: crea uno strumento gratuito
Prima di creare il tuo strumento gratuito, verifica prima di tutto i risultati più importanti per la keyword da posizionare.
Chiediti:
- Perché sono dei buoni risultati?
- Come possono essere migliorati?
Queste domande ti aiuteranno a realizzare uno strumento migliore possibile.
Passaggio 3: promuovi lo strumento che hai creato
C’è una correlazione positiva tra i link e i posizionamenti, quindi di solito dovrai acquisire dei link per posizionarti per la keyword che hai come obiettivo.
Esistono molti modi diversi per posizionarsi, ma il miglior punto di partenza per i tool è una tattica comunemente nota come tecnica del grattacielo.
Scopri come realizzarla in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=wPjPjNK-bDM
In cifre
Numero di domini che lo linkano: 13.700
Traffico organico stimato: 391.000
Numero di keyword per cui il blog si posiziona: 193.400
Fondato nel 2010 e avviato da un team di poche persone, Ahrefs è una raccolta di strumenti SEO all in one che ti permette di fare ricerche sui tuoi concorrenti, studiare che cosa cercano i clienti, ottimizzare il tuo sito e molto altro ancora.
Perché ci comportiamo così bene?
Oltre al passaparola, il content marketing è il nostro canale di acquisizione clienti più efficace. Il nostro blog si posiziona su Google per più di 192.000 keyword e ottiene circa 400.000 visite mensili.
E tra l’altro è una fonte significativa di nuove iscrizioni alla newsletter:
Come si fa ad avere successo come noi?
La nostra strategia per i contenuti non è complicata. Ci basiamo su ciò che cercano i nostri clienti e poi scriviamo dei post dettagliati su quegli argomenti nel nostro blog.
Ecco come lavoriamo:
- Troviamo delle keyword con traffico organico e potenzialità per il settore
- Creiamo il tipo giusto di contenuto
- Promuoviamo il contenuto
Passaggio 1: trovare delle keyword con traffico organico e potenzialità per il settore
Se vuoi ottenere del traffico organico devi trattare degli argomenti che vengono effettivamente cercati.
Per farlo inserisci alcune keyword “seed” in uno strumento per la ricerca delle keyword come il Keywords Explorer di Ahrefs. Ad esempio possiamo cercare degli argomenti come “SEO”, “content marketing” e “blogging” che sono gli argomenti che i nostri clienti cercano.
Poi scegliamo uno dei report che ci danno idee per le keyword (sotto keyword ideas), ad esempio il report Questions.
Da qui possiamo dare un’occhiata alla lista di keyword e prendere nota degli argomenti rilevanti.
Ma non dobbiamo fermarci qui. Il traffico è in ultima analisi una vanity metric, quindi dovrai anche assicurarti di affrontare argomenti che si trasformeranno in entrate.
Per fare questo devi assegnare a ogni argomento un punteggio in termini di ricavi aziendali.
Ecco la scala di valutazione degli argomenti che usiamo in Ahrefs:
- 3: il nostro prodotto è una soluzione irrinunciabile per il problema;
- 2: il nostro prodotto è abbastanza utile, ma non è essenziale per risolvere il problema;
- 1: il nostro prodotto può essere menzionato solo di sfuggita;
- 0: non c’è assolutamente modo di menzionare il nostro prodotto.
Affrontiamo perlopiù gli argomenti valutati con un 2 o un 3.
Lettura consigliata: Come fare ricerca keyword per la SEO How To Do Keyword Research for SEO
Passaggio 2: creare il giusto tipo di contenuto
In Ahrefs cerchiamo sempre di assicurarci che il nostro contenuto soddisfi due esigenze:
- Sia allineato a ciò che le persone cercano su Google (cioè al loro search intent);
- Promuova il nostro prodotto.
Iniziamo dal primo punto.
Il search intent (intenzione di ricerca) è la motivazione alla base della query di ricerca. Per capire qual è, esaminiamo i risultati meglio posizionati per il topic per cui vogliamo posizionarci.
Ad esempio esaminiamo la SERP (search engine results page) per “image SEO” (SEO per immagini):
Possiamo vedere che chi compie la ricerca sta cercando un elenco di consigli su come si ottimizzano le immagini. Se volessimo affrontare quest’argomento, questo è il tipo di contenuto che vorremmo creare. Se scrivessimo una guida passo passo o volessimo posizionare la nostra homepage, la strada sarebbe subito in salita.
In secondo luogo il nostro contenuto deve promuovere il nostro prodotto. Abbiamo già messo in evidenza i topic che possono avere un ritorno economico per la nostra azienda, quindi questo passaggio dovrebbe essere abbastanza facile.
Tuttavia ricordati che tutto questo deve suonare naturale. Alla fin fine stai scrivendo un post di un blog, non una sales letter. Nei punti in cui è rilevante, puoi far comparire il tuo prodotto e mostrare come può essere utile per risolvere il problema, senza forzature.
Passaggio 3: promuovere il contenuto
Dopo aver premuto il tasto pubblica sul post del nostro blog, lo inviamo alla nostra lista di contatti e‑mail e lo condividiamo sugli account social. Spendiamo anche qualche centinaio di dollari per la promozione del post tramite Facebook Ads:
Ma queste non sono le uniche cose che puoi fare per promuovere il tuo contenuto. Segui questa checklist per la promozione dei contenuti per ottenere più lettori sui tuoi articoli:
https://www.youtube.com/watch?v=PoVYweKH4ck
In cifre
Numero di iscritti al canale YouTube: 124.000
Numero di impression mensili dei video: 500.000 (fonte)
Slidebean è una piattaforma di design di pitch deck per startup e piccole aziende, con sede a New York.
Perché si comporta così bene?
Ho contattato Caya, il CEO di Slidebean, per saperne di più. Da quanto mi ha detto, il loro approccio segue due direttrici.
In un primo momento hanno iniziato con una serie di video ricorrenti chiamata Startups 101. Per questa serie hanno puntato perlopiù alle keyword connesse alle startup su YouTube.
Tuttavia hanno esaurito l’elenco di argomenti in un anno circa. A quel punto hanno deciso di risalire nel funnel per puntare agli argomenti TOFU (top of funnel) .
Da quando abbiamo trovato una “Formula YouTube” abbiamo deciso di applicarla ad altri tipi di contenuto e uno di essi era l’idea di esplorare le aziende fallite. La prima era WeWork, che era esattamente l’anello di congiunzione che cercavamo tra un’azienda con lo spirito della startup e un brand noto ovunque. In quel momento la serie si chiamava “Startup Forensics”.
Tuttavia c’erano così tante startup tech da esplorare che abbiamo aperto rapidamente la strada al format “Company Foresics” per ampliare i nostri orizzonti.
In questo caso lo scopo di Slidebean era ottenere quante più visualizzazioni possibili sul canale YouTube. L’idea era che, solo per l’effetto dato dall’esposizione, le persone avrebbero pensato a Slidebean in un secondo momento quando eventualmente avrebbero avuto bisogno di un software per il pitch deck.
Come si fa ad avere successo come loro?
Per la serie Startup 101, hanno “puntato a ricerche che non avevano delle belle risposte su YouTube”.
Ecco come hanno fatto:
- Fare una keyword research su YouTube
- Creare un video ottimizzato
Passaggio 1: fare una keyword research su YouTube
Per la keyword research, Slidebean ha usato una combinazione di VidIQ e TubeBuddy.
Tuttavia se stai cercando un insieme di idee di keyword più ampio, puoi andare sul Keywords Explorer di Ahrefs e impostare il motore di ricerca scegliendo YouTube. Poi puoi inserire alcune keyword rilevanti. Ad esempio se vendi dell’attrezzatura per le grigliate, puoi inserire keyword come barbecue, barbeque, bbq e grilling (grigliata).
Dai risultati puoi spostarti sul report Questions e prendere nota degli argomenti su cui vale la pena di creare un video.
Passaggio 2: creare un video ottimizzato
Dopo aver scoperto quale argomento vuoi affrontare, il passaggio successivo è quello di creare un video che si posizionerà su YouTube.
Guarda questo video per imparare come si fa:
https://www.youtube.com/watch?v=NY3y0V9UDwM
In cifre
Numero di domini che lo linkano: 6,430
Traffico organico stimato: 23,900
Numero di keyword per cui è posizionato: 31,200
Fondato nel 2014 da Laurea Roeder, MeetEdgar è uno strumento di social media automation.
Perché si comportano così bene?
Essere ospiti nei podcast è ciò che ha aiutato MeetEdgar a trasformarsi in un business fiorente. Dal momento in cui l’azienda è stata fondata fino al 2017, Laura è comparsa in un centinaio circa di podcast.
Secondo Jen Carvey, un ex dipendente, questa strategia ha aiutato MeetEdgar a raggiungere 1,25 milioni di visitatori del sito, 100.000 iscritti alla newsletter e più di 329.000 $ di entrate mensili ricorrenti.
Attualmente MeetEdgar genera 4 milioni di dollari di entrate annuali ricorrenti.
Come si fa ad avere successo come loro?
Trovano i podcast seguiti dal pubblico che vogliono ottenere e poi chiedono di essere ospiti su quei podcast.
Ecco come riprodurre il loro successo:
- Trovare opportunità per i podcast
- Chiedere di comparire come ospite
Passaggio 1: trovare opportunità per i podcast
Il modo migliore per iniziare è fare una ricerca su Google per “best [niche] podcasts” (cioè “migliori podcast [nicchia]”).
Tuttavia dovresti tenere a mente che alcuni dei podcast in questo elenco sono molto popolari. Se sei agli inizi, potrebbe essere difficile essere ospitati da uno di loro.
Un metodo alternativo è quello di identificare una persona del tuo settore che è stata ospite di tanti podcast. Ad esempio nell’ambito della finanza personale, Morgan Housel è stato ospite di molti podcast.
Facciamo copia e incolla del suo sito nel Site Explorer di Ahrefs, andiamo sul report Backlinks e poi scriviamo il suo nome nel box “Include”.
Ecco un elenco di podcast in cui è stato ospite:
Passaggio 2: proporti come ospite
Trova l’indirizzo e‑mail degli organizzatori del podcast, poi contattali per capire se potrebbero intervistarti.
Non iniziare a contattare alla cieca. Prima ascolta qualche episodio del podcast: questo ti aiuterà a scrivere un’e‑mail personalizzata e ti suggerirà delle idee per argomenti rilevanti.
Lettura consigliata: 12 cose che ho imparato facendo più di 20 interviste per i podcast in 4 mesi
In cifre
Numero di domini che lo linkano: 8.380
Traffico organico stimato: 16.200
Numero di keyword per cui si posiziona: 77.100
First Round Capital è una società di venture capital (VC) che ha investito in aziende come Uber, Warby Parker e Notion.
Perché si comportano così bene?
In primo luogo perché si sono differenziati dagli altri blog di società di venture capital.
La maggior parte delle società di venture capital quand’è nata First Round avevano dei blog sui trend di mercato o con editoriali scritti dal loro partner. First Round ha deciso di pubblicare storie dal lato dell’operatore (ad esempio delle startup), differenziandosi così dagli altri.
In secondo luogo perché si concentrano incessantemente sul loro pubblico target.
Pensaci: i trend di mercato o gli editoriali sono interessanti, ma non si rivolgono al vero pubblico target del mondo del venture capital, cioè ai nuovi o potenziali fondatori.
Gli interessati a questo tipo di articoli sono i protagonisti stessi del mondo del venture capital. I fondatori di startup sono interessati a contenuti che li aiutino a risolvere problemi reali: sviluppo del prodotto, assunzioni, marketing, ecc.
Ed è qui che First Round si è comportato benissimo.
Sapevano che il pubblico target era interessato a storie reali sulla creazione o sulla gestione di un’azienda. Sapevano anche che, dato il loro portfolio esistente di startup, erano in una condizione unica per poterle contattare, per intervistare i loro protagonisti e raccontare queste storie.
In questo modo First Round si è, come afferma Jimmy Daly, “guadagnata una reputazione come una delle migliori realtà del web che pubblica contenuto relativo alle startup e alle tecnologie”, e come una delle realtà che viene regolarmente consigliata:
@firstround review
— Ben Tossell (@bentossell) April 18, 2020
Come si fa ad avere successo come loro?
Per una società di venture capital come First Round l’obiettivo non sono il traffico, le conversioni o lead. Lo scopo è quello di essere un leader di pensiero e di costruire un brand.
Se questo è il tuo obiettivo, ecco come puoi imitare la loro strategia per i contenuti:
- Scopri i problemi che il tuo pubblico potenziale sta cercando di risolvere
- Trova degli esperti e intervistali
- Promuovi il tuo contenuto
Passaggio 1: scopri i problemi che il tuo pubblico potenziale sta cercando di risolvere
Anche se sta cercando di creare contenuto per farti riconoscere come leader di pensiero, dovrai iniziare scoprendo i problemi che il tuo pubblico potenziale affronta. Altrimenti rischi di scrivere su temi interessanti per i tuoi colleghi (come hanno fatto le altre società di venture capital), ma non per il tuo pubblico ideale.
Ad esempio Camille Ricketts, l’ex editor di First Round Review, ha iniziato chiedendosi: “qual è la cosa più importante che vogliono tutti questi fondatori di start up early stage?”. E si è risposta: poter prendere un caffè con qualcuno che ha fondato un’azienda prima di loro.
Ed è così che è nata The Review: un blog in stile magazine incentrato “incontri per un caffè su larga scala”.
Prima di iniziare a pianificare un contenuto o a contattare persone da intervistare, devi essere sicuro di sapere quali sono i problemi che il tuo pubblico potenziale affronta.
Se sei bloccato, contatta delle persone simili a quelle del tuo pubblico potenziale e fai due chiacchiere con loro. Non aver paura di parlare di persona o in video chat o al telefono. Come afferma il famoso imprenditore Steve Blank: “in azienda i fatti non ci sono, quindi bisogna uscire per andare a cercarseli”.
Passaggio 2: trova degli esperti e intervistali
Il passaggio successivo è quello di trovare degli esperti da intervistare e intorno a cui creare una narrazione.
Il modo migliore per farlo è seguire la nostra guida all’influencer marketing. Poi usare la guida in 3 passi per fare le interviste, scritta da Camille Ricketts.
Passaggio 3: promuovere il contenuto
Per promuovere il contenuto, First Round ha due strategie principali:
- Content syndication
- Costruzione del proprio pubblico
La prima cosa è la content syndication. Secondo Camille, First Round ha degli accordi di diffusione dei contenuti con pubblicazioni come Quartz, Inc. e Fast Company. Queste pubblicazioni possono ripubblicare tutte le storie di First Round se ritengono che siano interessanti e rilevanti per il loro pubblico.
Per imparare come fare content syndication dei tuoi contenuti sulle pubblicazioni, puoi seguire questa guida.
In secondo luogo First Round si concentra anche sulla costruzione del proprio pubblico, prioritariamente tramite la raccolta di indirizzi con iscrizione alla newsletter.
Leggendo uno qualsiasi dei loro post vedrai dei pop-up come questo:
Questa strategia di costruzione della lista di indirizzi e‑mail permette al sito di costruire un insieme di lettori interessati che condividono il contenuto del sito con la loro rete e di aumentare il numero di visualizzazioni del contenuto di First Round.
Leggi questa guida per imparare a costruire una lista di contatti e‑mail.
In cifre
Numero di domini che lo linkano: 6.530
Traffico organico stimato: 283.000
Numero di keyword per cui il sito si posiziona: 316.000
Fondato nel 2013, Kinsta è un provider di hosting managed per WordPress.
Perché si comporta così bene?
Come noi di Ahrefs, seguono una strategia di contenuto basata sulle keyword. Tuttavia ciò che rende unico il loro approccio è quello che Glen Allsopp chiama “marketing dei messaggi di errore”.
In sostanza quando si fa qualcosa di tecnico (o si usa uno strumento tecnico), si affrontano inevitabilmente dei problemi. Quando questo avviene, probabilmente si cerca la risposta su Google.
Ed è qui che entra in azione Kinsta.
Nello specifico Kinsta ha creato del contenuto per affrontare questi argomenti relativi agli “errori”. Questi contenuti aiutano a costruire la brand awareness nel pubblico target, cioè tra le persone che si trovano regolarmente a dover risolvere questi problemi tecnici (sviluppatori, webmaster, proprietari di siti, ecc).
Nei fatti Kinsta ottiene una buona quantità di traffico di ricerca da questi temi:
E che cosa succede quando le persone che fanno queste ricerche cercano un nuovo hosting? Hanno già familiarità con il brand Kinsta, quindi probabilmente sceglieranno Kinsta.
Come si fa ad avere successo come loro?
L’idea alla base di questa strategia è quella di trovare quali sono i problemi che causano frustrazione al pubblico che vuoi raggiungere.
Ecco come si fa.
- Trova degli argomenti del genere “messaggio d’errore”
- Crea dei contenuti che rispondano a queste domande
Passaggio1: Trova degli argomenti del genere “messaggio d’errore”
Se ci sono degli strumenti che le persone nella tua nicchia usano regolarmente, scopri quali problemi hanno gli utenti e poi crea dei contenuti per risolverli.
Ad esempio poniamo che tu sia un’azienda con sede nel Regno Unito che intende rivolgersi agli ingegneri che progettano caldaie. Inserisci alcuni marchi di caldaie come Intergas, Vaillant, Vokera, Worcester Bosch nel Keywords Explorer di Ahrefs. Poi nella casella “Include” inserisci parole come “errore”, “codice errore” ecc.
Vedrai le keyword relative agli errori che puoi provare a posizionare:
Passaggio 2: crea dei contenuti per rispondere a queste domande
Rispondere a queste domande dovrebbe essere relativamente semplice. Ti basta ripercorrere passo passo ciò che il lettore deve fare per risolvere il problema.
Se hai bisogno di una mano per scrivere una buona guida passo a passo, puoi seguire questo schema.
In cifre
Numero di domini che lo linkano: 17.700
Traffico organico stimato: 126.000
Numero di keyword per cui si posiziona il blog: 350.000
YouGov è una società di ricerche di mercato e di data analytics con sede a Londra. Fornisce diversi servizi, ad esempio dati e ricerche personalizzati, profilazione e segmentazione dell’audience e tracking dei brand.
Perché si comportano così bene?
YouGov guadagna fornendo dati e ricerche personalizzati ai suoi clienti. Questo significa che la strategia di marketing di YouGov deve raggiungere due obiettivi principali:
- costruire brand awareness tra le aziende che possono aver bisogno dei suoi servizi
- dimostrare che la società possiede dati di alta qualità.
YouGov raggiunge quest’obiettivo pubblicando contenuti che usano dati su “argomenti caldi”. Gli articoli poi vengono linkati da fonti informative affidabili come il New York Times e il Time Magazine che hanno bisogno di dati a supporto delle loro conclusioni.
Alcuni degli articoli di YouGov ottengono come risultato centinaia di backlink:
Come si fa ad avere successo come loro?
L’idea di base è usare dei dati per creare articoli interessanti oppure rispondere a domande interessanti relative alla tua nicchia.
Ecco come si fa:
- Trova una domanda interessante a cui rispondere usando i dati
- Raccogli dati e pubblica ciò che scopri
- Promuovi il contenuto tra le persone interessate
Passaggio 1: trovare una domanda interessante a cui rispondere usando i dati
I dati, di per sé, non vogliono dire niente. Le persone, piuttosto, vogliono vedere ciò che dicono i numeri su un problema o una domanda che hanno.
fPrima di pensare a raccogliere i dati, dovresti trovare una domanda a cui vuoi dare risposta. Se fai parte del tuo settore, alcune di queste domande saranno relativamente chiare e naturali. Ad esempio nel settore della SEO una delle domande poste molto spesso è: quanto tempo si impiega per posizionarsi?”
Questo è un argomento su cui potenzialmente potremmo indagare usando i dati (come abbiamo già fatto).
In alternativa puoi cercare delle ricerche non aggiornate, per ripeterle e portare dei dati freschi al tuo settore.
Passaggio 2: raccogliere i dati e pubblicare ciò che scopri
Al tuo pubblico non bastano i dati. Devi creare una storia attorno ad essi.
Assicurati di delineare il contesto per la domanda a cui stai rispondendo. Fai sapere al tuo pubblico come hai raccolto i dati e come hai condotto la ricerca.
Infine crea dei grafici personalizzati che aiuteranno il tuo pubblico ad assimilare meglio l’informazione. Ecco un esempio di grafico facile da capire tratto da una delle nostre ricerche:
Non preoccuparti se non hai accesso ai dati. Puoi sempre creare una partnership con altre aziende che possiedono dati o condurre direttamente dei sondaggi.
Ad esempio Andy Crestodina, che gestisce un’agenzia di content marketing chiamata Orbit Media, ha fatto un sondaggio su un campione di 1.001 blogger.
Passaggio 3: promuovere il contenuto tra gli interessati
Se qualcuno ha scritto un articolo su un argomento simile alla tua ricerca, probabilmente sarà interessato al tuo studio.
Se riesci a scoprire chi sono gli interessati, puoi contattarli e presentare loro la tua ricerca. Potrebbero decidere di linkare la tua ricerca o di presentarla in uno dei post che pubblicheranno.
Impara come si fa nella nostra guida per contattare i blogger.
Considerazioni conclusive
Come puoi vedere dagli esempi non c’è un’unica direzione da prendere quando si tratta di content marketing. A seconda degli obiettivi che ti poni, esistono tante strategie diverse che puoi usare per massimizzare l’efficacia.
Stai cercando altri esempi di content marketing? Dai un’occhiata a questo post.
Ho dimenticato degli esempi eccellenti di content marketing B2B? Fammelo sapere su Twitter.
Tradotto da Elisa Bruno.