18 Tipologie di Marketing (Con Esempi)

18 Tipologie di Marketing (Con Esempi)

Mateusz Makosiewicz
Ricercatore nel campo del marketing ed educatore ad Ahrefs, Mateusz ha oltre 10 anni di esperienza nel marketing che ha ottenuto presso agenzie e aziende coinvolte in hardware e SaaS. Quando non scrive, compone musica e si gode lunghe passeggiate.
Article Performance
  • Organic traffic
    101

The number of websites linking to this post.

This post's estimated monthly organic search traffic.

    Quando parliamo di marketing, non ci riferiamo ad un solo tipo di attività. Esistono infatti tantissimi tipi di marketing, ciascuno diverso dall’altro.

    Per semplificare la classificazione, nel corso del tempo sono stati individuati 18 tipi diversi di marketing, tutti testati e provati da generazioni di persone esperte in vari settori.

    È anche probabile che, oggi, a ciascun tipo di marketing sia dedicata una conferenza annuale da qualche parte del mondo.

    Ed è facile trovare esempi delle 18 tipologie di marketing nella vita quotidiana, dal momento che vengono utilizzate e mescolate per diventare ancora più efficaci. E chissà, magari in questa lista è nascosto il segreto del successo di marketing della prossima azienda che cambierà il mondo!

    Ognuna delle tipologie di marketing individuate è diversa dalle altre ma molte possono essere utilizzate in parallelo e insieme per una crescita organica costante e resistente ai problemi.

    In questo articolo tratteremo i seguenti tipi di marketing:

    1. Marketing digitale
    2. Marketing offline
    3. Inbound marketing
    4. Outbound marketing
    5. Content marketing
    6. Search engine marketing
    7. Growth marketing
    8. Marketing B2B
    9. Marketing B2C
    10. Affiliate marketing
    11. Social media marketing
    12. Brand marketing
    13. Marketing diretto
    14. Influencer marketing
    15. E‑mail marketing
    16. Marketing del passaparola
    17. Event marketing
    18. Guerrilla marketing

    Il termine marketing digitale indica qualsiasi tipo di attività promozionale che utilizza Internet come canale primario. Di conseguenza anche due diverse tattiche di marketing, SEO e PPC, sono considerate parte del marketing digitale.

    Questo termine viene spesso utilizzato per differenziare le tattiche di marketing online da quelle di marketing offline. 

    Esempio

    In Ahrefs, utilizziamo varie tattiche e strumenti di marketing digitale per condividere la nostra esperienza nella SEO, nel marketing e promuovere il nostro prodotto.

    Molto spesso un argomento particolare, per esempio la checklist SEO, viene utilizzato in un post pubblicato sul blog, quindi riproposto su altre piattaforme e promosso attraverso canali diversi; tutto questo è marketing digitale.

    Ecco un tweet con la checklist SEO compressa in un’unica infografica.

    Abbiamo anche promosso la checklist utilizzando la pubblicità online. In questo caso, abbiamo scelto i Quora Ads:

    Ed ecco la nostra newsletter settimanale, la Weekly Digest, all’interno della quale abbiamo promosso il post originale:

    Leggi anche: 7 Strategie di Marleting Digitale Che Funzionano Davvero

    A differenza del marketing digitale, il marketing offline (spesso chiamato anche marketing tradizionale) è un termine generico che indica qualsiasi tipo di attività di marketing che non fa uso di Internet.

    Se un annuncio viene pubblicato su una rivista cartacea anziché su una rivista online, si tratta di marketing offline. Ed è marketing offline anche l’invio di un messaggio personalizzato tramite posta ordinaria anziché via e‑mail.

    Sebbene parole come “offline” e “tradizionale” possano dare l’impressione che questo tipo di marketing sia un ricordo del passato, la pubblicità sulle riviste stampate o durante i programmi televisivi non è ancora scomparsa.

    Infatti, secondo Statista, gli annunci in televisione hanno ancora la copertura più ampia tra tutti i tipi di annunci.

    Esempio

    Tra il 1999 e il 2002, l’azienda produttrice di birra Anheuser-Busch promosse la sua birra Budweiser con uno spot televisivo che è oggi considerato un vero e proprio fenomeno culturale.

    La campagna “Whassup?” ha vinto numerosi premi pubblicitari, tra cui il Gran Premio di Cannes, e ha permesso all’azienda di aumentare le vendite passando da 2,4 milioni di barili di birra a ben 99,2 milioni di barili nel 2020.

    https://www.youtube.com/watch?v=JJmqCKtJnxM

    L’inbound marketing è una strategia di marketing che mira ad attirare i clienti con contenuti pertinenti e utili.

    Per comprendere meglio questo termine, confrontiamolo con l’outbound marketing.

    Se l’outbound marketing cerca di raggiungere l’utente con un messaggio che va ad “interrompere” qualcosa (esempi classici sono la pubblicità in tv, il PPC, i cartelloni pubblicitari), l’inbound marketing punta tutto sulla creazione di una situazione per cui il potenziale cliente è messo nella condizione di scoprire un’azienda mentre cerca una soluzione.

    Un esempio classico è quello di una persona che sta cercando qualcosa su Google e si imbatte in un articolo estremamente rilevante pubblicato sul sito di un’azienda.

    Esempio

    Gli strumenti gratuiti di Ahrefs, per esempio il backlink checker gratuito, sono pensati proprio seguendo i principi dell’inbound marketing.

    Attirano infatti i clienti dalle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) per chiavi di ricerca come “backlink checker” o “analisi dei backlink”. Se i volumi di ricerca sono elevati, questo tipo di strumento gratuito può portare una quantità significativa di traffico organico:

    Lettura consigliata: Che Cos’è l’Inbound Marketing? La Guida per Iniziare

    L’outbound marketing è una forma di marketing che “interrompe” altro; è una forma di marketing che prevede che un’azienda invii un messaggio relativo ad un prodotto ad un potenziale cliente chiamandolo al telefono, inviando e‑mail anche non richieste, inviando messaggi di posta ordinaria, etc.

    L’outbound marketing cerca di aumentare la consapevolezza relativa ad un prodotto o di spingere ad una certa azione (ad esempio l’acquisto, la stipula di un abbonamento, la visita a un negozio) indipendentemente dall’interesse del pubblico nei confronti di quel determinato prodotto o servizio.

    Esempio

    Luoghi come Times Square a New York sono stati utilizzati per attività di outbound marketing e ottenere successo e, oggi, sono saturi sia in termini di spazio utilizzato per trasmettere il messaggio che di budget necessario. Parte di ciò che puoi vedere nell’immagine qui sotto è oubound marketing tramite cartelloni pubblicitari.

    Il content marketing è il processo di creazione e distribuzione di contenuti per attrarre e fidelizzare i clienti.

    Il content marketing è solitamente praticato come una forma di inbound marketing, in cui il contenuto offre una soluzione ad un problema per il cliente che cerca. I potenziali clienti scoprono i prodotti o i servizi imparando a conoscere il modo in cui vengono utilizzati.

    Il content marketing viene spesso utilizzato per generare lead e in questi casi il contenuto premium viene protetto e per accedervi è necessario inserire informazioni personali come nome, numero di telefono o e‑mail. Successivamente, queste informazioni verranno utilizzate per altre tattiche di marketing (incluso l’outbound marketing).

    Esempio

    Alcuni tipi popolari di content marketing sono:

    • Articoli del blog
    • Video e vlog
    • Podcast
    • Webinar
    • Casi studio
    • E‑Book
    • White paper

    Ecco un esempio di come alcuni possono essere utilizzati in una strategia di content marketing efficace e coerente:

    Letture consigliate:

    Il search engine marketing è un termine utilizzato per descrivere i messaggi promozionali che appaiono sulle SERP. Il SEM divide questi due tipi di messaggi in due categorie: risultati a pagamento e risultati organici.

    I risultati organici sono pagine che un motore di ricerca come Google trova, scansiona e indicizza sulla sua SERP. La posizione sui risultati organici non può essere acquistata, solo influenzata dal content marketing e dalla SEO.

    I risultati a pagamento sono una forma di pubblicità pay-per-click. Le aziende pagano i motori di ricerca per partecipare a un’offerta competitiva che permetta loro di posizionare al meglio i loro annunci rispetto ai competitor.

    Esempio

    Supponiamo che tu voglia posizionarti nella prima pagina di Google per la parola chiave “marketing automation” negli Stati Uniti. Hai due modi per farlo: uno è attraverso risultati a pagamento e l’altro è attraverso risultati organici.

    I risultati a pagamento saranno visualizzati in questa forma:

    I risulati organici saranno invece visualizzati in questa forma:

    Come puoi vedere, i risultati sembrano simili (e si adattano a ciò che Google vuole). La differenza principale è che i risultati a pagamento costeranno all’inserzionista circa 50 $ per clic così da apparire in cima alla lista.

    Al contrario, per posizionarsi organicamente e senza pagare, l’inserzionista dovrà creare contenuti pertinenti che corrispondano all’intento di ricerca e ottenere molti link da siti esterni.

    Lettura consigliata:

    SEO vs. SEM: Quali Sono le Differenze e Perché Devi Conoscerle?

    Il growth marketing è il processo per aumentare i ricavi di un’azienda applicando un approccio basato sulla sperimentazione e che considera tutte le fasi di interazione con l’utenza.

    Il growth marketing è un altro termine che viene spesso utilizzato in contrasto con “marketing tradizionale”. Questo perché quando il growth marketing è entrato in scena nei primi anni del 2000, è stato rapidamente adottato dalle startup che avevano bisogno di un approccio diverso che le aiutasse a:

    1. Competere con aziende già affermate;
    2. Attirare l’attenzione degli investitori dimostrando di utilizzare tattiche di crescita scalabili.

    La seguente tabella riassume le differenze tra growth marketing, “marketing tradizionale” e growth hacking.

    Esempio

    Ci sono molte storie di aziende che hanno utilizzato il growth marketing per crescere: Slack, Spotify, Uber e Square, tra le altre.

    Ma voglio focalizzarmi sulla strategia di growth marketing di Notion perché sembra che abbiano azzeccato quasiasi aspetto di questa tattica. Inoltre è stata analizzata tantissime volte, quindi è un ottimo esempio da cui imprenditori e marketer possono imparare.

    Il successo di Notion si basa su molti elementi: un ottimo prodotto, una comunità enorme e attiva e un modello “freemium”.

    Lavorano con il growth marketing ma senza adottare tecniche scorrette o ai limiti. E stanno crescendo rapidamente, con una strategia incentrata sul cliente, che non mette a rischio la reputazione del brand e punta al lungo termine.

    Molti sottolineano anche il ruolo dei modelli generati dagli utenti nel successo di Notion. L’azienda infatti incoraggia la creazione e la condivisione di modelli utilizzabili per vari documenti e operazioni.

    Gli utenti di Notion creano modelli che attraggono, coinvolgono e sono utili per altri utenti. Molti di questi nuovi utenti creeranno e condivideranno i propri modelli e il ciclo andrà avanti all’infinito.

    Questa grafica di Foundation spiega perfettamente come questa tattica si rivolga all’intero funnel di marketing per garantire la crescita.

    Il marketing B2B, o marketing business-to-business, si riferisce alla commercializzazione di prodotti o servizi da parte di aziende che si rivolgono ad altre aziende.

    Questo termine è spesso usato da chi si occupa di marketing per dare un nome e differenziare tipi di strategie e tecniche di marketing particolarmente efficaci nelle relazioni B2B (per esempio quando si parla di account-based marketing), che sono diverse da quelle utilizzate nelle relazioni business-to-consumer (B2C).

    Esempio

    Alle aziende piace fare pubblicità su LinkedIn. Il motivo? I suoi utenti accedono alla piattaforma per scopi di lavoro. LinkedIn ne trae vantaggio (ed è così che il modello di business è stato pensato) e offre un assortimento di prodotti pubblicitari.

    Oggi LinkedIn detiene un terzo di tutte le entrate pubblicitarie display nel settore B2B negli Stati Uniti. Come puoi vedere di seguito, anche giganti come IBM utilizzano gli annunci di LinkedIn per attirare clienti.

    Questo annuncio B2B rimanda ad un modulo di acquisizione dei lead che offre crediti gratuiti per l’utilizzo del servizio di IBM Cloud.

    Letture consigliate:

    Il marketing B2C, o marketing business-to-consumer, si riferisce alla commercializzazione di prodotti o servizi da parte delle aziende che si rivolgono direttamente ai consumatori.

    Questo termine è spesso utilizzato da chi si occupa di marketing per dare un nome e differenziare tipi di strategie e tattiche di marketing particolarmente efficaci nelle relazioni B2C (per esempio l’influencer marketing), che sono diverse da quelle utilizzate nelle relazioni B2B. 

    Esempio

    Il marketing B2C è ovunque. Non ho nemmeno bisogno di citare studi per dimostrare da quanta pubblicità siamo circondati; basta guardarsi intorno.

    Tutte le cose che possiedi le avrai probabilmente acquistate a causa del marketing B2C. Ciò significa che o hai visto una qualche forma di promozione B2C che ti ha spinto a fare un acquisto o hai sentito qualcuno che ha acquistato il prodotto, te ne ha parlato bene e hai deciso di acquistarlo anche tu.

    Voglio raccontarti una storia.

    Un giorno stavo facendo le mie cose, senza alcuno scopo. Ad un certo punto, ho ricevuto un’e-mail da Vans che mi avvisava di una vendita speciale nel suo negozio. Senza pensarci troppo, ho cliccato.

    Quell’e-mail (in lingua polacca) mi ha indirizzato a questa pagina, dove ho visto queste scarpe.

    Era esattamente quello di cui avevo bisogno. Quindi, pochi giorni dopo, le scarpe si sono materializzate a casa mia.

    E questa è la breve storia di come il marketing B2C mi ha fatto comprare scarpe in pochissimi secondi e senza nemmeno visitare il negozio per provarle. Pensa: stavo facendo qualcosa di completamente diverso e non avevo alcuna intenzione di comprare delle scarpe!

    Chiaramente non tutte le e‑mail riescono a persuaderci e in questo caso il potere del brand ha fatto la differenza, considerando che Vans è una delle mie marche preferite.

    Con e‑mail come queste e offrendo la possibilità di acquistare online, un brand può capitalizzare su ogni attività in cui ha investito, facendosi conoscere, apprezzare e permettendo all’utente di fidarsi.

    L’affiliate marketing è un tipo di attività in cui un’azienda paga una commissione a un sito esterno per il traffico o le vendite da esso generate.

    É possibile individuare i link di affiliazione facilmente sui blog in quanto contengono parametri di monitoraggio come “tag”, “hop” o “customid”.

    Ciò significa che la persona che gestisce il sito riceve una commissione ogni volta che qualcuno clicca su quel link o acquista qualcosa tramite quel collegamento. In questo modo, l’azienda pagante premia gli affiliati per aver influenzato i loro profitti.

    Esempio

    Questa blogger in questo post spiega come ha aumentato di cinque volte le entrate del suo blog di cucina in tre mesi utilizzando, tra le varie tattiche, l’affiliazione.

    Qualcuno ha acquistato pillole ai funghi per un valore di 3.240 $ su Amazon dopo aver cliccato su un link presente sul blog; in questo modo, i proprietari del blog hanno ricevuto 145 $ solo quel giorno, 24 ore dopo aver pubblicato un articolo relativo alle pillole ai funghi.

    Da questa storia escono tutti vincitori: il produttore, il rivenditore, Amazon, il blog e presumibilmente anche la persona che ha acquistato le pillole.

    Esiste un’altra forma di marketing di affiliazione che a volte viene chiamata marketing in partnership (sebbene questo termine abbia almeno due significati diversi).

    È quando coloro che progettano soluzioni mettono in piedi un programma partner per altre aziende in modo da stimolare la domanda e l’adozione di un prodotto o servizio, utilizzando le capacità di mercato di coloro che partecipano al programma.

    Ecco per esempio come Microsoft presenta il suo programma per i partner: “Il Microsoft Partner Network è un hub di persone, risorse e offerte in un unico posto che ti offrono tutto tutto ciò di cui hai bisogno per creare e fornire soluzioni di successo ai tuoi clienti”.

    Letture consigliate:

    Il social media marketing è l’uso di social media come Facebook, Twitter o LinkedIn per commercializzare prodotti o servizi di un’azienda.

    L’obiettivo dei social media è far crescere il pubblico e stimolare l’interazione. Ciò rende più conosciuto il brand, aumenta il traffico al sito e, infine, genera vendite.

    Il social media marketing prevede l’utilizzo di diverse tattiche, tra cui la pubblicazione di contenuti, la risposta ai commenti e la pubblicazione di annunci sui social media.

    Esempio

    L’account Twitter di Wendy’s è diventato una sorta di leggenda. Ecco perché:

    Tutto è iniziato con una serie di risposte ironiche e al vetriolo che non hanno mai risparmiato nessuno. All’inizio è stata la risposta ad un commento non troppo brillante di un utente che ha reso l’account quello che conosciamo e vediamo oggi.

    Questo tono di voce ha permesso ai messaggi di Wendy di essere percepiti come autentici e ha fatto in modo che quelli dei suoi competitors venissero percepiti come robotici e non personali.

    E mentre sempre più persone si collegavano a Twitter per vedere cosa avrebbe scritto l’account social di Wendy’s, è arrivato quello che è diventato il terzo tweet più ritwittato della storia:

    L’utente non ha ricevuto 18 milioni di retweet (solo 3,1 milioni) ma Wendy’s lo ha comunque ricompensato con un anno di crocchette di pollo gratis. Wendy’s ha dimostrato non solo di saper attirare l’attenzione della gente ma anche di essere in grado di mantenere le sue promesse (una cosa per cui le catene di fast food non sono famose).

    Ci sono tantissimi casi di studio relativi all’approccio di Wendy’s sui social network (per esempio quello di GroupNug o quello di March Madness). Ma nonostante si spinga sempre oltre il seminato con attività di marketing virali, allo stesso tempo Wendy’s non dimentica che i social media sono anche strumenti per il servizio clienti e per promuovere la propria attività.

    Brand marketing è un termine per descrivere le azioni che promuovono un prodotto o servizio in modo da mettere in evidenza il brand e plasmare la sua immagine.

    Che cosa si intende per brand?

    Nel marketing di oggi è abbastanza difficile dare una definizione che sia esaustiva e soddisfacente. Dopotutto, il brand marketing non è univoco! 

    Prendiamo degli esempi di brand molto forti e pensa a ciò a cui associ ciascuno di loro.

    • Apple
    • Mastercard
    • The Avengers
    • Facebook
    • BMW
    • Coca-Cola

    Che immagine hanno suscitato nella tua mente o a cosa li hai associati? Hanno evocato un determinato sentimento e ricordo? Ecco cosa si intende per brand: elementi che scatenano reazioni cognitive ed emotive.

    Quindi è meno importante quali sono i brand ed è più importante quello che fanno. E questo è l’obiettivo del brand marketing: rafforzare l’effetto che i marchi hanno sui consumatori e fare in modo che:

    • Riconoscano il prodotto (e lo distinguano dagli altri): lo scopo è che tu ti chieda, “È questa la deliziosa barretta di cioccolato che ho mangiato l’ultima volta?”;
    • Associno il prodotto ad un’esperienza positiva: potresti anche non aver provato il prodotto ma se la voglia di assaggiarlo ti rende felice, è abbastanza;
    • Razionalizzino il costo del prodotto: le BMW non sono le auto meglio costruite al mondo. E non sono nemmeno le più economiche. Tuttavia, si dice ancora che la BMW è la “macchina per eccellenza”.

    I consumatori non sono gli unici possibili bersagli del brand marketing. Le aziende possono utilizzare questo tipo di marketing anche per aumentare la propria valutazione in borsa o per attirare talenti nella propria azienda (employer branding).

    Esempio

    In tutta onestà, mi sono innamorato subito di questo annuncio. Mi ha fatto venire voglia di acquistare dei LEGO e di “ricostruire il mondo”.

    https://www.youtube.com/watch?v=XraFU5BjYjQ

    L’annuncio mostra poco del prodotto LEGO ma, soprattutto, mette in risalto il brand e ne modella l’immagine.

    Non so se concordi con me, ma questo annuncio definisce i LEGO come giocattoli positivi, non violenti e cognitivamente stimolanti per tutti.

    Inoltre, li caratterizza come i giocattoli per chi costuirà il futuro. Un mondo costruito sulla diversità, il rispetto e l’aiuto reciproco; un mondo dove la somma dei fattori è più di zero.

    E non importa quale set LEGO comprerò: sono tutti così e tutti stimolano le stesse reazioni. È attraverso il brand marketing che LEGO è riuscita a trasmettere quel messaggio in soli 60 secondi.

    Il marketing diretto è una strategia in cui l’azienda comunica direttamente con il pubblico di destinazione invece di utilizzare i media.

    Il marketing diretto viene solitamente scelto per il suo costo inferiore (rispetto ai media), la capacità di personalizzazione del messaggio e la possibilità che il pubblico risponda al messaggio (ad esempio attraverso un modulo).

    Esempio

    Siamo tutti destinatari del marketing diretto. La prova di ciò è la piccola scatola di metallo accanto alla cassetta delle lettere che molti di noi hanno, progettata per tenere in ordine i volantini e i cataloghi indesiderati. E la sua presenza è facilmente individuabile grazie a questi cartelli, che appaiono pressoché ovunque:

    Ma voglio farti vedere un esempio positivo ed efficace di marketing diretto: i primi cataloghi di Ikea.

    Ikea iniziò la sua attività in questo modo e all’inizio non vendeva principalmente mobili, ma di tutto. 

    Questo è un esempio di un catalogo Ikea inviato per corrispondenza nel 1950:

    Oggi, possiamo semplicemente andare al negozio Ikea e acquistare quello che ci serve. Nessuno ha bisogno di inviarci nulla. Meglio ancora, possiamo vedere il catalogo online ed effettuare un acquisto senza neanche uscire di casa.

    Ed è stata questa l’idea alla base dei primi cataloghi Ikea che vennero pubblicati in un mondo senza internet e con pochissimi televisori. Fu una soluzione ingegnosa (ma non proprio originale) per raggiungere molti potenziali clienti e “ridurre i vincoli” nell’acquisto dei prodotti.

    Inoltre, per le persone che vivono in aree remote della Svezia, i cataloghi rappresentavano varietà e stile direttamente alla porta di casa.

    Un influencer può essere chiunque abbia una rete significativa di contatti, o “follower”, e/o che sia un’autorità in un determinato campo.

    I meccanismi di influenza sfruttati in questo tipo di marketing possono assumere molte forme: ispirazione, fiducia, capacità di influenzare e imitazione. L’influencer marketing è efficace perché seguire gli esempi o i consigli degli altri aiuta le persone a fare delle scelte.

    Inoltre, poiché la possibilità di influenzare e farsi influenzare è un fenomeno caratterizzante le relazioni umane, l’influencer marketing funziona sia nel B2B che nel B2C.

    Esempio

    Ecco un esempio di influencer marketing che ha funzionato.

    La YouTuber Meredith Foster è stata uno delle poche influencer accuratamente selezionate per promuovere la nuova linea di smartphone di Motorola.

    Il canale di Meredith conta ben 4,8 milioni di iscritti. Confrontalo con la portata media della programmazione di notizie negli Stati Uniti ed è facile capire perché l’influencer marketing può essere una strategia potente.

    Lettura consigliata:

    Influencer Marketing nel 2021: Definizione, Esempi e Strategie

    L’e-mail marketing è qualsiasi tipo di messaggio di marketing effettuato via e‑mail.

    Detto questo, l’e-mail marketing non è solo l’invio di e‑mail. Implica infatti:

    • Costruire una mailing list;
    • Progettare e inviare e‑mail ad un elenco di iscritti;
    • Monitorare i risultati;
    • Curare la mailing list.

    Questo tipo di marketing ha quattro scopi principali:

    1. Generare traffico: puoi comunicare con il tuo pubblico via e‑mail con l’obiettivo di portarli dall’e-mail a una pagina specifica, ad esempio quella dove hai pubblicato dei contenuti specifici;
    2. Coltivare le relazioni: questo include le cosiddette campagne programmate utilizzate metodicamente per inviare e‑mail che guidano gli utenti al compimento di un’azione, per esempio portandoli a concludere un acquisto. Questo processo determina anche il tipo di lead e al tipo di relazioni da coltivare, per esempio per i fan del brand o per quelli del prodotto specifico;
    3. Onboarding: si tratta di una sequenza di e‑mail inviate secondo un apposito “ciclo di vita” che permette al cliente di scoprire e provare il valore del prodotto ed eventualmente acquistarlo. L’uso classico della strategia di onboarding via e‑mail è durante ilo periodo di prova di un prodotto SaaS.
    4. Generare entrate: Esattamente quello che Vans ha fatto con me. I brand spesso offrono ai clienti un incentivo per iscriversi a una newsletter, ad esempio il 20% di sconto sull’acquisto successivi. Quindi a fronte dell’iscrizione invieranno offerte speciali.

    Esempio

    Dal momento che ti ho mostrato due esempi di e‑mail in precedenza e dal momento che probabilmente ricevi e‑mail in abbondanza, ecco un’illustrazione per farti vedere come funziona il flusso di lavoro nell’e‑mail marketing.

    In questa semplice campagna e‑mail a rilascio scaglionato, ai destinatari vengono inviate automaticamente e‑mail in base a quanto sono interessati e coinvolti.

    Se i destinatari reagiscono positivamente alle e‑mail, riceveranno materiali didattici più approfonditi e persino una demo del prodotto.

    Ma se non aprono le e‑mail successive, vengono spostati su un percorso che comprende materiali educativi meno dispendiosi in termini di tempo e alla fine verranno rimossi dal flusso di e‑mail.

    Questo tipo di flusso di lavoro peculiare dell’e‑mail marketing può essere progettato tramite un editor WYSIWYG (Vedi ciò che progetti mentre lo stai progettando) in molti dei programmi per l’e‑mail marketing senza dover imparare la programmazione.

    Il marketing del passaparola è il processo per influenzare e incoraggiare discussioni naturali su un prodotto, servizio o azienda.

    Nell’uso quotidiano, può descrivere due tipi di situazioni:

    • Passaparola come un “effetto collaterale” naturale delle operazioni di un’azienda, per esempio quando si superano le aspettative dei consumatori su un prodotto o servizio. In tali casi, l’azienda potrebbe non avere intenzione di influenzare attivamente le discussioni ma il modo in cui agisce crea un’esperienza così forte che i clienti vogliono condividerla con amici, familiari, follower sui social media, ecc.
    • Il passaparola tattica utilizzata per influenzare intenzionalmente e attivamente la diffusione di discussioni sull’azienda o sui suoi prodotti o servizi. Questo tipo di passaparola è al centro di questo breve paragrafo.

    L’essenza del passaparola è dare alle persone un motivo per parlare. Il motivo per cui questa strategia funziona è che le persone spesso si fidano di ciò che gli altri hanno da dire.

    Quel fenomeno è stato anche documentato:

    Uno studio di Nielsen del 2015 rivelò che l’83% degli intervistati in 60 Paesi si fidava delle raccomandazioni di amici e familiari. Ma quando una raccomandazione arrivava da un’opinione condivisa online, il rapporto di fiducia scendeva al 63%.

    Il “motivo per parlare” non deve essere la raccomandazione dei servizi di un’azienda. Può essere qualsiasi cosa che faccia pubblicità a un’azienda, che crei “ronzio” e aumenti la forza del brand. Per questo motivo, il passaparola è spesso chiamato “buzz marketing”.

    Il marketing del passaparola può assumere molte forme. Può iniziare come una campagna sui social media, una campagna di PR o una campagna di referral con incentivi per diffondere il messaggio dell’azienda.

    Esempio

    Una cosa è “beneficiare” dell’effetto del passaparola sotto forma di recensioni positive e thread spontanei sui social media.Un’altra cosa è progettare e controllare l’intero spettacolo.

    Nel libro “Buzzmarketing: Get People to Talk About Your Stuff,” Mark Hughes descrive come è riuscito a cambiare il nome di una città negli Stati Uniti con il nome di una piattaforma di e‑commerce che stava promuovendo.

    Una città chiamata Halfway è stata ribattezzata Half.com. Per un anno. E questo ha davvero reso la nuova piattaforma di e‑commerce visibile.

    Questo evento fu così straordinario da attirare l’attenzione di Associated Press, Reuters, USA Today, Good Morning America, tra gli altri. Quindi immagina quanta pubblicità ha ottenuto quella società di e‑commerce attraverso questa singola azione, giusto in tempo per il lancio della piattaforma.

    In cambio, la città di Halfway ha ricevuto nuovi computer per la scuola, un nuovo sito e 110.000 $. E sei mesi dopo, Half.com (l’e-commerce) è stato venduto a eBay per 300 milioni di dollari

    L’event marketing è una tattica in cui gli eventi brandizzati vengono utilizzati come modo per comunicare con il pubblico e promuovere prodotti o servizi.

    L’obiettivo dell’event marketing è creare un’esperienza memorabile coinvolgendo i partecipanti all’evento e incoraggiandoli a interagire direttamente con un’azienda.

    Le interazioni possono assumere forme diverse: provare un prodotto, assistere a una dimostrazione di un prodotto, assistere a un concerto, partecipare a lanci, creare reti, partecipare a un seminario o a una conferenza, ecc.

    Esempio

    Dal 2003 Salesforce organizza un evento annuale chiamato Dreamforce. Riunisce “la comunità globale di Salesforce per l’apprendimento, il divertimento, la costruzione della comunità e a scopi filantropici”.

    L’evento annuale, della durata di 3 giorni, è un grande parco a tema di tutto ciò che riguarda Salesforce. Quest’anno l’evento è stato trasmesso anche online.

    Consente a Salesforce di creare un’esperienza multiforme: i partecipanti possono assistere agli annunci sui prodotti Salesforce, scoprire come usare in maniera avanzata il CRM e ottenere certificazioni Salesforce.

    Ma come ogni parco a tema, ci devono essere diversi tipi di attrazioni. L’evento non si limita a promuovere il CRM di Salesforce. Dreamforce è un’opportunità per ascoltare i discorsi di persone famose, leader di pensiero e politici. Ultimo ma non meno importante, i partecipanti possono divertirsi come fossero ad una festa.

    La cosa interessante di questo esempio di event marketing è che è aperto ad altre aziende. Ben 103 aziende esterne aiutano Salesforce a rendere possibile questo evento attraverso le sponsorizzazioni, in questo modo migliorando anche il posizionamento del loro brand.

    Con il termine guerrilla marketing si intende una tattica di promozione che prevede l’utilizzo di interazioni inaspettate e non convenzionali per evocare forti emozioni e generare passaparola.

    Caratteristiche del guerrilla marketing:

    • Basso costo
    • Creativo
    • Messaggi semplici e brevi
    • Utilizzo di luoghi pubblici come strade o centri commerciali come mezzo pubblicitario
    • Possibilità di creare un’impressione forte e memorabile

    Esempio

    Credo che questo esempio sia perfetto per spiegare cosa si intende per guerrilla marketing.

    Questo è uno dei tanti esempi della campagna di promozione del film “IT”. Anche se non hai sentito parlare del pagliaccio mortale del romanzo di Stephen King, la scritta e il palloncino sono così particolari che invitano a volerne sapere di pià via Google.

    Inoltre, scommetto che dopo aver visto questa scritta e il palloncino non potrai non avere voglia di condividerlo con altre persone e magari anche di scriverlo su Twitter.

    E se poi vai a vedere il film e vedi quella scena con il palloncino che esce dal tombino, ricordare questa pubblicità rende il film molto più reale e spaventoso.

    Per quanto riguarda il budget di questa campagna, è abbastanza ovvio: alcuni palloncini, spago e vernice bianca.

    Conclusioni

    Con tutti questi 18 tipi di marketing, viene da chiedersi: dov’è il rasoio di Occam quando ne hai bisogno? Posso usarne solo un tipo e smettere di preoccuparmi? Le varie tipologie di marketing che ti ho presentato sono state sviluppate per una ragione. Alcune sono usate per differenziarsi dalla concorrenza e altre per adattarsi alla clientela.

    Il punto è che puoi considerare questi tipi di marketing come soluzioni già pronte per raggiungere il tuo obiettivo.

    Conoscere queste tecniche collaudate rende il lavoro più semplice. Hai solo bisogno di scegliere saggiamente. Scrivimi su Twitter se hai domande. 

    Article Performance
    • Organic traffic
      101

    The number of websites linking to this post.

    This post's estimated monthly organic search traffic.