PPC Marketing: la Guida per Principianti al Pay-Per-Click

PPC Marketing: la Guida per Principianti al Pay-Per-Click

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Marketer e scrittore di contenuti ad Ahrefs. Appassionato di SEO, aviazione, profumi, sushi e tacos.
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    Il PPC (Pay-Per-Click) marketing è una forma di pubblicità online dove gli advertiser pagano una commissione ogni volta che qualcuno clicca sul loro annuncio.

    Gli annunci di ricerca sono il formato più comune di marketing PPC:

    Anche gli annunci display rientrano nel marketing PPC (anche se esistono diversi modi per acquistare questi spazi, oltre al PPC):

    Lo stesso vale per gli annunci sui social, come questi su Facebook:

    Per noi marketer, gli annunci PPC sono un ottimo modo per portare traffico e conversioni. La buona notizia è che, una volta imparato come far girare degli annunci PPC su una piattaforma come ad esempio Google Ads, è piuttosto semplice farlo su altre piattaforme come Facebook, Twitter o Bing.

    In questo articolo, imparerai:

    Ci sono quattro principali motivi per i quali il PPC è un canale di marketing molto utile:

    1. Può portare traffico al tuo sito istantaneamente

    Servono poche ore del tuo tempo per imparare a fare marketing PPC e partire con le prime campagne PPC per portare traffico verso il tuo sito.

    Fai un confronto con alternative come la SEO, i social media o l’email marketing. Queste tecniche spesso richiedono mesi o anni per portare traffico in maniera sostanziale. Puoi risparmiare ore semplicemente pagando per ogni visita al sito.

    2. Puoi intercettare correttamente i potenziali clienti

    Solitamente, quello che vuoi fare è pagare solo per i click da persone che potrebbero acquistare qualcosa da te, e questo è esattamente quello che le piattaforme PPC ti consentono di fare.

    Dai uno sguardo alle nostre cinque pagine più sponsorizzate nella ricerca a pagamento:

    Quando le persone cliccano su una di queste pagine, apriranno un account gratuito su Ahrefs Webmaster Tools o richiederanno il nostro trial, in quanto sono consapevoli dei problemi che devono risolvere e stanno cercando una soluzione. Noi forniamo proprio quelle soluzioni.

    Come vedremo più avanti, puoi scegliere quando e dove far apparire i tuoi annunci e chi dovrebbe vederli. Il PPC è l’unico canale di marketing che ti permette di fare questo in maniera così precisa.

    3. Puoi misurare tutto facilmente

    Google Ads e tutte le altre piattaforme PPC forniscono un pixel di monitoraggio—un pezzo di codice che connette il click sull’annuncio alle attività che l’utente svolge sul tuo sito, informandoti su argomenti quali costi e interazioni.

    Ecco cosa succede a livello di annuncio:

    Di fronte a questa evidenza, avrai notato come non esistano canali di marketing con un’attribuzione della conversione così precisa come per il PPC. Si tratta del modo più accurato possibile per sapere quanto costa ogni singola conversione.

    4. Puoi scalare facilmente

    Se vuoi portare più click dalle tue campagne PPC, ti basta mettere più budget. Lo stesso non può essere detto per il content marketing, la SEO o altri canali di marketing che richiedono più tempo e lavoro.

    In ogni caso, prima che tu decida di fare notevoli investimenti nel marketing PPC, dovresti comprendere in maniera chiara qual è il suo ruolo all’interno della tua strategia di marketing. Questo include avere un piano per capire ciò che vuoi raggiungere e in che modo.

    Il marketing PPC consente di essere più visibili nelle parti più cruciali della customer journey. In altre parole, nel momento in cui le persone sono pronte (o quasi pronte) ad acquistare. 

    Si tratta di un punto cruciale da comprendere perché significa che gli annunci PPC sono più efficaci quando sono vere le seguenti condizioni:

    • Il potenziale cliente conosce già il tuo brand.
    • Hai un ottimo prodotto a prezzi competitivi.
    • Il tuo sito ha una buona UX (user experience).

    Più sei lontano da questi criteri, meno saranno efficaci i tuoi annunci PPC.

    Fammi spiegare meglio.

    Immagina di cercare una nuova macchina per il caffè da acquistare. Prima leggi un po’ di articoli—cosa rende una macchina da caffè ottima, a cosa fare attenzione, quali brand le persone consigliano, ecc… Poi, continui a leggere recensioni e scegli i tuoi prodotti preferiti. Successivamente, arriverà il momento di acquistare, e inizierai quindi a cercare prodotti specifici.

    Più sei vicino all’acquisto, più annunci appariranno nelle tue SERP. Probabilmente non sei pronto ad acquistare una nuova macchina caffè quando cerchi come sceglierne una. Ma tutto cambia una volta che inizi a cercare cose come “miglior macchina caffè sotto i 1000€”, “recensione Jura WE6 piano” o “Gaggia Classic Pro acquisto”.

    Quando arriva il momento di cliccare sugli annunci e concludere un acquisto, sarai più orientato verso brand e siti che rispecchiano i criteri descritti sopra. Familiarità e brand awareness sono fattori chiave in questo caso.

    É importante ricordare che il marketing PPC non è uno strumento universale che farà decollare incredibilmente la tua azienda, quanto piuttosto un fattore che aiuterà la tua strategia di marketing.

    Abbiamo parlato di teoria, spostiamoci dunque su Google Ads (prima conosciuto come Google Adwords), la più grande piattaforma di advertising che è quasi un sinonimo di marketing PPC per molti.

    Tipologie di Campagne in Google Ads

    Queste sono le sei tipologie di campagne che ti troverai di fronte all’interno del tuo account Google Ads:

    Ogni campagna differisce per il formato dell’annuncio, per il posizionamento dell’annuncio e per le opzioni di targeting. Diamo uno sguardo veloce a quello che offrono.

    1. Campagna di ricerca

    Si tratta del formato più comune e probabilmente quello che gli utenti Google associano agli annunci. Se l’input (la parola chiave) dell’utente combacia con quanto impostato dall’advertiser (lo vedremo più avanti), l’annuncio di ricerca viene attivato.

    Questi annunci possono addirittura occupare fino a quattro spazi nei risultati di ricerca:

    2. Campagne display

    Gli annunci display di Google appaiono sotto forma di banner sulla Google Display Network (GDN). Molti siti monetizzano il proprio traffico fornendo spazi per questi annunci:

    3. Campagne shopping

    Se sei un rivenditore, utilizzerai le campagne shopping per promuovere i tuoi prodotti direttamente nelle SERP con delle immagini. Questi annunci sono conosciuti anche come Product Listing Ads (PLA).

    4. Campagne video

    Tutti conosciamo la sensazione del voler guardare un video su YouTube e ritrovarsi con un annuncio tra i piedi.

    Queste tipologie sono indubbiamente uno dei formati più scoccianti, e la ragione principale per la quale molte persone installano dei plugin per bloccare gli annunci o passano a YouTube Premium. Al contrario però, possono essere incredibilmente potenti quando utilizzati nel modo corretto. Sono certo che avrai visto degli annunci video dove non hai cliccato immediatamente su “Salta pubblicità” ma anche annunci che hai guardato fino alla fine.

    5. Campagna intelligente

    Questa campagna non fornisce un nuovo formato ma piuttosto un diverso modo di gestire la campagna stessa, dove lasci tutto o quasi in mano agli algoritmi di Google. In pratica, fornisci alcuni dati di base dai quali Google comprenderà chi intercettare, su quali parole chiave scommettere, ecc…

    Questo è quello che Google ha detto riguardo le campagne intelligenti:

    Le campagne Intelligenti sono la soluzione efficiente, semplice di Google per le piccole aziende, per far sì che vengano scoperte su Google al momento giusto. Gestite dalla migliore tecnologia di advertising fornita da Google, le campagne Intelligenti portano risultati in base all’obiettivo della campagna, che si tratti di chiamate, visite alla tua attività o azioni sul tuo sito web.

    6. Campagne Discovery

    Questo è il formato di campagna più recente in Google Ads. Le campagne Discovery sono incentrate sul fare advertising su Google Discover, un feed mobile altamente personalizzato e generato automaticamente, basato sulle tue attività online. Mostra informazioni e news su argomenti che ti interessano, come SEO o golf.

    Come funzionano le campagne PPC su Google Ads

    Il PPC è semplice e immediato da comprendere. Mi concentrerò principalmente sugli annunci di ricerca, fornendo alcune informazioni riguardo gli annunci display, in quanto queste sono le due tipologie di campagne più rilevanti a chi è interessato al PPC. Parleremo dei seguenti concetti:

    • Il sistema ad aste
    • La gerarchia campagna — gruppo di annunci — annuncio
    • Corrispondenza delle parole chiave per gli annunci di ricerca
    • Targeting all’interno del Google Display Network
    • Esclusione di specifiche parole chiave e siti web dal targeting

    Senza perderci in chiacchiere… iniziamo.

    Il sistema ad aste

    Ogni qualvolta il tuo annuncio corrisponde ai giusti criteri per apparire di fronte al tuo pubblico, partecipi ad un’asta. I tuoi competitor e altre aziende vogliono infatti quello stesso spazio pubblicitario. Come fa Google a decidere chi deve comparire nelle SERP?

    Questi sono i criteri che Google utilizza per determinare chi vincerà l’asta:

    • L’offerta – il massimo che ogni advertiser è disposto a pagare per il click (o qualsiasi altra azione).
    • Qualità dell’annuncio – determinato da una metrica chiamata Punteggio Qualità. Google prende in considerazione il click through rate atteso (CTR), la pertinenza dell’annuncio e l’esperienza sulla landing page.
    • L’impatto atteso delle tue estensioni annuncio ed altri formati – questi sono fattori che puoi aggiungere al formato base dell’annuncio.

    Da questi elementi possiamo evincere che più i nostri annunci sono pertinenti e ben scritti, meno dovremmo spendere per vincere l’asta. Il sistema è creato per promuovere annunci e siti di alta qualità, ma chiaramente non è sempre così. Tieni però a mente che i soldi non sono tutto in questo caso.

    Parlando di soldi, ricordi quando ho detto che esistono altri modi per acquistare annunci piuttosto che pagare per ogni singolo click? Esistono diverse opzioni in termini di offerte oltre al CPC (costo per click).

    L’altra opzione spesso utilizzata è il CPM, sigla che sta per costo per mille (ovvero per mille impression). Questa tipologia di annuncio è solitamente utilizzata per le campagne display.

    La gerarchia campagna — gruppo di annunci — annuncio

    Ogni piattaforma di annunci ha un sistema di gestione che consente di creare, modificare ed aggiornare gli annunci in maniera semplice e veloce. Non è sempre così, ma Google Ads indubbiamente cerca di rendere il tutto davvero immediato.

    Quando si tratta di creare un annuncio, di sono alcuni passaggi da fare. Ogni annuncio deve infatti essere inserito all’interno di un gruppo annunci, e ogni gruppo annunci deve far parte di una campagna. Questa gerarchia consente agli advertiser di gestire l’intero account in maniera efficiente.

    La varietà di impostazioni e opzioni differisce di piattaforma in piattaforma.

    Ecco cosa puoi impostare e dove in Google Ads:

    • A livello di campagna – obiettivo della campagna, tipologia della campagna, network dell’annuncio, pubblico, budget e offerta, lingua, estensioni dell’annuncio
    • A livello di gruppo annunci – parole chiave (ed altre opzioni correlate al targeting)
    • A livello di annuncio – titoli dell’annuncio, descrizioni, URL e estensioni

    La best practice consiste nell’avere una struttura per le campagne. Ad esempio, alcuni esperti di marketing PPC includono una sola parola chiave per gruppo di annunci, rendendo chiaro il contenuto nel modo in cui rinominano le proprie campagne. Ad esempio, quindi, se vendi macchine caffè a livello internazionale, potresti avere una campagna chiamata Ricerca — [macchina caffè] — IT, con un gruppo di annunci chiamato [macchina caffè] che intercetta quella parola chiave a corrispondenza esatta in Italia.

    Ho parlato di corrispondenza esatta, questo sarà il prossimo argomento di cui parleremo.

    Corrispondenza delle parole chiave per gli annunci di ricerca

    Gli annunci di ricerca vengono mostrati quando la query ricercata dall’utente corrisponde alla parola chiave su cui gli advertiser fanno un’offerta. L’ordine con il quale gli annunci sono mostrati dipende da chi vince l’asta, chi arriva secondo, ecc…

    Puoi intercettare determinate parola chiave scegliendone una insieme alla relativa tipologia di corrispondenza.

    Ecco una lista dei tipi di corrispondenza e come funzionano.

    • Corrispondenza generica – gli annunci vengono pubblicati per ogni parola correlata, indipendentemente dall’ordine delle parole o eventuali errori
    • Corrispondenza generica modificata – funziona come una corrispondenza generica, ma la +parola chiave deve essere inclusa nella ricerca dell’utente
    • Corrispondenza a frase – corrispondenza esatta, ma possono esserci altre parole prima e/o dopo la parola chiave
    • Corrispondenza esatta – parla da sé, in pratica gli annunci vengono pubblicati per il singolare/plurale della parola chiave specificata e per variazioni minime della stessa

    Ad esempio, prendendo la parola chiave “macchina caffè”, ecco come le diverse tipologie di corrispondenza funzionerebbero (non si può mai avere la certezza al 100%):

    Inutile dire che la tipologia di corrispondenza è importante tanto quanto la scelta della parola chiave stessa. Solo la giusta combinazione fra parola chiave e corrispondenza porterà traffico in target.

    La corrispondenza generica viene utilizzata di rado, a meno che tu non sia un’azienda come Amazon che può fare offerte su milioni di ricerche. La corrispondenza esatta è quella che ti fornisce il controllo maggiore sulle aste a cui partecipi, ma limita la tua esposizione e richiede un ragionamento riguardo l’intercettare tutte le corrispondenze esatte di variazioni della parola chiave principale come [macchina caffè] e [macchina per caffè espresso].

    Basi del targeting all’interno della Google Display Network

    Google raccoglie tonnellate di dati riguardo i suoi utenti e li trasforma in opzioni di targeting per gli advertiser. Questo non è certo un segreto. La cronologia di ricerca e navigazione può essere trasformata in un segmento di pubblico per affinità che puoi intercettare attraverso gli annunci display.

    Ecco alcuni dei segmenti di pubblico per affinità:

    Sembra interessante, giusto? In realtà, a meno che il tuo pubblico di riferimento non sia molto ampio, si tratta probabilmente di uno spreco di budget—un po’ come la corrispondenza generica delle parole chiave.

    Ecco alcuni argomenti che Google mi associa:

    Puoi trovare queste informazioni loggandoti nel tuo account Google -> Dati e privacy -> Impostazione annunci.

    Non sono mai stato in metà di quei luoghi e non ho interesse in molti degli interessi descritti. Probabilmente ho solo cercato o cliccato su qualcosa che a un certo punto ha fatto pensare a Google che inserirmi all’interno di quel segmento di pubblico per affinità fosse una buona idea. Ora, Google mi mostra annunci display ai quali non sono nemmeno lontanamente interessato.

    Un’opzione di targeting migliore consiste nel creare una specifica lista di siti che servono degli annunci Google Ads. In questo modo, puoi selezionare solo i siti ad alta pertinenza. Questo si chiama targeting per posizionamento.

    Escludere specifiche parole chiave e siti web dal targeting

    Una buona parte dell’ottimizzazione di una campagna PPC consiste nel restringere la lista di parole chiave e siti sui quali fai offerte. Una volta che le tue campagne stanno girando, dovresti controllare in maniera regolare a quali aste stai partecipando, andando poi ad ottimizzare il tutto.

    Spesso noterai delle offerte per parole chiave non molto pertinenti o irrilevanti, a meno che tu non abbia impostato corrispondenze esatte (il che non è una buona idea). Le parole chiave che rimuovi dalle tue campagne prendono il nome di parole chiave escluse.

    Puoi vedere alcuni esempi all’interno del nostro account Google Ads qui sotto, e puoi anche includere la tipologia di corrispondenza per ogni parola chiave esclusa:

    Lo stesso vale per le campagne display. Se non imposti come target degli specifici posizionamenti, i tuoi annunci appariranno in posizionamenti poco pertinenti o irrilevanti alla tua azienda. Eliminare quelli che “rubano” molte impressioni il prima possibile potrà farti risparmiare parecchi soldi.

    Come avere successo con Google Ads

    Ricordo ancora la sensazione del loggarmi dentro una piattaforma PPC per la prima volta dopo aver preso in carico la gestione delle campagne. Anche se non mi definisco un esperto PPC, ho imparato come gestire in maniera efficace delle campagne PPC su diverse piattaforme piuttosto velocemente. Quindi ecco i miei consigli basati sul mio viaggio nel mondo della PPC.

    Impara facendo

    Il miglior consiglio che ho per te è quello di mettere subito in pratica qualsiasi cosa impari. Non continuare a riempirti di informazioni cercando di capire tutto del mondo PPC quando non ne hai bisogno. Ci sarà sempre qualcosa di cui non sai nulla, e va bene così.

    Segui un corso Google Ads

    Non c’è modo migliore di familiarizzare con una piattaforma PPC che partecipare a un tour demo di un esperto—cosa impostare all’inizio, dove si trovano tutte le opzioni, come funziona, a cosa prestare attenzione e così via.

    Fortunatamente, esistono tantissime risorse e corsi validi su Google Ads. Ti consiglio di iniziare con questi brevi video-tour di Google Ads e con il centro apprendimento Google Ads.

    Tieni a mente che potresti essere contattato da un commerciale o dal supporto di Google che potrebbero offrirti il loro aiuto. Anche se si tratta di un’ottima offerta, e ti incoraggio a sfruttare l’opportunità, tieni a mente che il loro obiettivo principale è farti spendere soldi.

    La cosa buona del PPC è che si trovano molte guide e linee guida ufficiali. Gli annunci sono il principale metodo di monetizzazione di Google e altri giganti tech, ed è nei loro interessi fornire un ottimo supporto.

    Non solo hai consigli e tooltip all’interno dell’interfaccia Google Ads, ma hai anche a disposizione il Google Ads knowledgebase e alcune guide che contengono la maggior parte delle informazioni di cui avrai bisogno.

    Inizia piano e da solo

    Se non hai ancora un account Google Ads, Google proverà a farti creare delle campagne Intelligenti— come abbiamo visto il controllo e le impostazioni vengono affidate agli algoritmi di Google. Cerca di resistere, in quanto è meglio fare tutto a mano quando inizi con il PPC, per poi integrare le caratteristiche “intelligenti” in un secondo momento, quando sai davvero quello che stai facendo.

    Ignora la proposta delle campagne Intelligenti e scegli la “modalità esperto” dove imposti tutto manualmente.

    Ti consiglio di creare le tue prime campagne su parole chiave che sono relativamente economiche e pertinenti al prodotto che offri. Stabilisci un budget giornaliero che non creerà grossi buchi nel tuo budget destinato al marketing, e inizia con quello.

    Monitora e ottimizza le tue campagne regolarmente. Una volta che inizi ad ottenere dei solidi risultati, puoi incrementare il tuo budget e aggiungere più parole chiave, incluse quelle con un alto CPC.

    Imposta le conversioni e i relativi tracciamenti in modo corretto

    Tutte le principali metriche nel PPC sono monetarie. L’obiettivo, è ottenere il massimo dalla tua spesa, quindi uno dei tuoi principali Key Performance Indicators (KPIs) dovrebbe essere il costo per conversione.

    Ti consiglio vivamente di impostare il tracciamento delle conversioni correttamente prima ancora di iniziare a pubblicare annunci. Far scattare una conversione quanto un utente acquista un prodotto è sicuramente la base, ma dovresti conteggiare anche il valore della conversione stessa. Si tratta di un processo piuttosto semplice, ma probabilmente avrai bisogno dell’aiuto di uno sviluppatore. Attieniti alle istruzioni fornite quando imposti le conversioni:

    Impostare le conversioni ti consente anche di trarre vantaggio dall’algoritmo di machine learning di Google, che ti aiuta ad ottimizzare le performance delle campagne portando più conversioni sia in termini di volume che di valore. L’Enhanced CPC (eCPC) è un buon esempio da testare.

    Conduci una buona ricerca per scegliere il giusto target

    Che si tratti di parole chiave, siti web o di pubblico, dovresti sempre avere a disposizione dei dati che supportano le tue scelte in termini di targeting. O, ancora meglio, creare campagne basate direttamente sui dati.

    Per gli annunci di ricerca, fai una keyword research. La maggior parte delle persone associa questo strumento alla SEO, ma si tratta di un tool di valore anche per pianificare gli annunci di ricerca PPC. Devi prima di tutto sapere quello che le persone cercano e quanto pagherai, in media, per ogni click.

    Puoi ottenere questi dati dal Keyword Explorer di Ahrefs. Inizia inserendo alcune parole chiave (seed) che riassumono la natura della tua azienda e dei prodotti che offri.

    Un altro tool utilizzato per fare keyword research nel marketing PPC è il Keyword Planner di Google. Questo strumento non fornisce tanti dati quanto un tool a pagamento per la SEO o il PPC, ma fornisce chiaramente numeri più accurati in termini di CPC:

    Google Ads può fornire dei consigli relativi alle parole chiave da scegliere quando stai creando un gruppo di annunci. Basta incollare l’URL della landing page e Google ti offrirà una serie di parole chiave da intercettare:

    Come puoi vedere, i suggerimenti forniti per le parole chiave non sono il massimo, ma puoi comunque trovare qualche dato interessante. Si tratta in pratica del meccanismo dietro i più avanzati Annunci Dinamici della Rete Ricerca (chiamati anche DSA, dall’inglese Dynamic Search Ads), che scelgono le parole chiave su cui fare offerte in maniera automatica.

    Esplora formati, funzionalità e opzioni avanzate

    Il marketing PPC sarebbe piuttosto semplice se comprendesse solo quello che ti ho spiegato. In realtà, non è assolutamente così. Ecco quindi alcuni formati di annunci, funzionalità e opzioni di targeting che dovresti esplorare una volta che ti sentirai a tuo agio con le basi.

    1. Estensioni annunci manuali e automatiche

    Le estensioni sono testi aggiuntivi che appaiono nei tuoi annunci oltre a quelli standard come titolo, descrizione e URL.

    Le estensioni possono essere impostate sia a livello di account che di annuncio, e sono una delle prime funzionalità che ti incoraggio ad approfondire. Se hai modo di utilizzare le estensioni automatiche (ideali solitamente per le attività locali), dovrai probabilmente collegare il tuo account Google Ads a quello Google My Business.

    2. Formati di annunci per il remarketing

    Insieme al tracciamento delle conversioni, puoi impostare un codice di tracciamento che raccoglie dati sui visitatori del tuo sito. Potrai successivamente utilizzare questi dati per raggiungere i visitatori attraverso Google Ads utilizzando diversi formati.

    Ad esempio, puoi aggiustare l’offerta e mostrare annunci di ricerca personalizzati ai visitatori passati se hanno continuato a cercare parole chiave rilevanti attraverso gli Elenchi per il Remarketing per gli Annunci (chiamati anche RLSA, dall’inglese Remarketing Lists for Search Ads). Questi annunci forniscono una buona opportunità per trasformare i visitatori incerti in clienti.

    Ma puoi fare molto più che remarketing attraverso i RLSA. Puoi fare lo stesso per la rete display, YouTube o addirittura Gmail.

    3. Annunci Dinamici della Rete Ricerca (DSA)

    Il meccanismo dove Google Ads offre dei suggerimenti per le parole chiave in base alla URL della landing page è parte integrante dei DSA. Puoi impostare le campagne di ricerca dove, invece di intercettare una lista di parole chiave intercetti gli URL e lasci decidere a Google quando una query di ricerca è pertinente alla tua landing page, in modo che piazzi un’offerta al tuo posto.

    Più è ampio il tuo mercato di riferimento, più ti saranno utili i DSA. Quando intercetti solo una manciata di parole chiave per prodotti e pubblici di nicchia, i DSA non sono utili; infatti intercetteranno parole chiave poco pertinenti.

    4. Segmenti personalizzati

    Un’altra fantastica opzione è quella che offre il targeting degli annunci display in base alla cronologia di ricerca e al relativo comportamento degli utenti.

    I segmenti personalizzati (o Custom Intent Audiences (CIA)), sono pubblici basati su di un set di parole chiave cercate, siti visitati o app utilizzate. Puoi dire a Google di mostrare i tuoi annunci alle persone che hanno cercato determinate parole chiave o visitato specifici siti correlati alla tua azienda.

    Ho sentito molti specialisti PPC apprezzare questa opzione di targeting come la miglior cosa che puoi fare con le tue campagne Display. Prova a fare un tentativo.

    Utilizza il Google Ads Editor

    Molti specialisti PPC non utilizzano nemmeno l’interfaccia web. Google fornisce una app desktop chiamata Google Ads Editor che facilita la gestione delle campagne e ti consente di risparmiare parecchio tempo e click.

    L’interfaccia utente è diversa, ma dovrebbe rendere il tuo lavoro sul PPC più semplice. Una volta che ti abitui alla piattaforma web e credi che impostare una campagna richieda molto tempo, prova ad utilizzare il Google Ads Editor e vedi come ti ci trovi. Si tratta della migliore opzione che hai a disposizione per la gestione delle campagne nel lungo termine.

    Conclusione

    Il marketing PPC è (o almeno dovrebbe) essere una piccola parte dei tuoi sforzi di marketing, ma c’è molto da imparare e guadagnare a riguardo. Questa guida dovrebbe averti fornito le basi per iniziare il tuo viaggio nel PPC con il piede giusto.

    Nonostante questa guida sia incentrata principalmente su Google Ads, puoi utilizzare i concetti contenuti per imparare ad utilizzare altre piattaforme di PPC. La successiva in termini di complessità è sicuramente Facebook Ads, ma puoi imparare molto esercitandoti su piattaforme come Twitter, Quora o anche LinkedIn.

    Hai dubbi o domande? Scrivimi su Twitter.

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