Ricerche vocali: Una Guida Senza Fronzoli

Ricerche vocali: Una Guida Senza Fronzoli

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Head of Content @ Ahrefs (o, in parole povere, sono la persona che fa sì che ogni articolo pubblicato sul nostro blog sia EPICO).
    Sempre più persone compiono ricerche vocali (o voice search, dall’inglese). Non è quindi una sorpresa che l’interesse attorno a questa tematica stia crescendo, e sempre più persone chiedano: ‘Hey Google, come ottimizzo per le ricerche vocali?’.’

    È un’ottima domanda, ma è davvero una cosa possibile?

    In questo post imparerai:

    Una ricerca vocale è una ricerca che l’utente compie utilizzando la propria voce per interagire con un motore di ricerca piuttosto che cercare tramite testo.

    Può sembrare ovvio, ma la parte importante è quella che riguarda l’interazione con un motore di ricerca. “Hey Google, accendi le luci” non è un esempio di voice search, in quanto non si tratta di una ricerca. Stai infatti semplicemente passando un comando al tuo assistente ‘smart’. Lo stesso vale se chiedi a Google di chiamare un tuo amico dalla tua rubrica. Non stai infatti cercando su internet.

    Dall’altro canto, “Hey Google, dov’è lo sportello bancomat più vicino?” è un esempio di ricerca vocale dato che stai chiedendo a Google, un motore di ricerca, di scandagliare il web alla ricerca di una risposta.

    Google sostiene che il 41% degli adulti ed il 55% degli adolescenti utilizzi le ricerche vocali giornalmente. Secondo un recente sondaggio condotto da Microsoft, questi sono i modi in cui la maggior parte delle persone utilizza gli assistenti digitali:

    • 68% cerca risposte veloci
    • 65% cerca indicazioni.
    • 47% cerca negozi e local shop
    • 44% cerca prodotti o servizi

    Prima di parlare di come e se dovresti ottimizzare per le ricerche vocali, ecco un paio di cose da tenere a mente:

    1. Le risposte di Google variano in base al dispositivo
    2. Google spesso risponde alle domande con i featured snippet
    3. Google estrae le risposte dalle pagine meglio posizionate

     

    1. Le risposte di Google variano in base al dispositivo

    Chiedi a Google come preparare l’impasto della pizza dal tuo telefono e la risposta sarà piuttosto semplice.

    Se chiedi però la stessa cosa a Google Home, quest’ultimo sceglierà una ricetta per te.

    Secondo quest’analisi relativa a 10,000 risultati provenienti da ricerche effettuate su Google Home, il 40.7% delle risposte date nelle ricerche vocali provengono dai featured snippet.

    Risultati di ricerche vocali provenienti dai featured snippet

    3. Google estrae le risposte dalle pagine meglio posizionate

    Se Google non estrae la risposta dai featured snippet, solitamente questa proviene dalle pagine meglio posizionate. A dirla tutta il 91% dei risultati delle voice search, provengono infatti dalle prime 5 posizioni dei risultati di ricerca.

    Dove sono posizionate le risposte alle ricerche vocali (rispetto alle ricerche da Desktop)
    Posizione nei risultati di ricerca Google

    Al momento non esiste un modo per vedere quante persone cercano una specifica cosa attraverso le ricerche vocali. Google non ci fornisce questi dati, e non esistono keyword research tool di terze parti in grado di fornirli. Quello che sappiamo però è che c’è ancora molto da fare sulla voice search, e possiamo limitarci a porre domande piuttosto semplici, come:

    • Quando è stata inventata la corsa?
    • Quanto è lontana la palestra?
    • Qual’è il dosaggio delle proteine in polvere?
    • Dove posso comprare occhialini da nuoto?
    • Qual è il numero di telefono di LA Fitness in via Rossi?

    Per questo motivo, la voice search SEO ha come obiettivo quello di trovare, rispondere e ottimizzare in funzione delle domande che le persone potrebbero chiedere.

    Vediamo come poter fare tutto ciò nel dettaglio:

    1. Apri un profilo su Google My Business
    2. Trova le domande che le persone pongono
    3. Decidi se e dove fornire delle risposte
    4. Rispondi alla domanda
    5. Fa sì che la pagina si carichi velocemente
    6. Ottieni backlink di qualità
    7. Aggiungi il markup schema

    1. Apri un profilo su Google My Business

    Ci sono molte probabilità che le persone chiedano dettagli riguardo la tua attività, ed il modo migliore per ottimizzare sotto questo punto di vista è quello di aprire un profilo Google My Business (GMB). Perchè? Perchè solitamente Google estrae le risposte relative alla tua attività proprio da qui se il profilo esiste.

    Ad esempio, poniamo il caso che tu voglia prenotare un appuntamento con il mio salone di bellezza. Se chiedi a Google il numero di telefono, questo verrà prelevato dal profilo GMB.

    Se chiedi delle indicazioni il giorno del tuo appuntamento, anche queste verranno prese da GMB.

    GMB non è però solamente importante per le ricerche correlate alla tua attività. È fondamentale anche per altre tipologie di ricerche locali. Ad esempio, se chiedessi a Google Home di trovare il miglior ristorante di cucina italiana in zona, estrarrà una lista di posti in base ai profili GMB.

    Non si tratta però di avere semplicemente un profilo; devi anche lavorare duro per ottenere recensioni e ottimizzare il tutto. Un’altra cosa molto importante è tenere tutti i dati ben aggiornati.

    Provo a spiegarti quanto tutto questo sia importante con un esempio reale…

    L’anno scorso ho chiesto a Google delle indicazioni per raggiungere uno studio dentistico. A circa 10 minuti dalla fine del tragitto, mi sono reso conto che Google mi stava portando ad un vecchio indirizzo perchè non hanno mai aggiornato il loro profilo su GMB dopo essersi trasferiti. Ho quasi dovuto cancellare il mio appuntamento per il ritardo.

    2. Trova le domande che le persone pongono

    Oltre a Google My Business, l’ottimizzazione per le ricerche vocali consiste nel creare e ottimizzare contenuti che rispondono alle domande che le persone pongono. Esistono diverse strade per trovare queste domande.

    Trova le domande per cui già ti posizioni

    Se il tuo sito si posiziona già per domande ben ricercate, queste sono opportunità da cogliere al volo. Google infatti, come abbiamo detto prima, estrae la risposta da una delle pagine meglio posizionate.

    Ecco quindi come trovarle:

    Site Explorer > inserisci il tuo dominio > Organic Keywords > filtra per posizioni fino alla quinta > filtra per parole chiave che contengono “come”, “perchè”, “quando”, “quanto”,  ecc.

    Ad esempio, puoi vedere come il nostro post riguardo al trovare un indirizzo email si posiziona per domande piuttosto richieste, come “come trovare un indirizzo email” e “come trovare l’indirizzo email di una persona con il loro nome”, entrambe delle quali ricevono centinaia di ricerche ogni mese.

    Trova le domande per cui i tuoi competitor si posizionano

    Se ti posizioni già per alcune domande, è probabilmente che hai già fornito una risposta almeno parziale ad esse. Se i tuoi competitors si posizionano per alcune domande e tu no, molto probabilmente è perchè non hai mai risposto a queste sul tuo sito.

    Per trovarle, inserisci i domini di alcuni tuoi competitor nel Content Gap tool di Ahrefs, aggiungendo poi il tuo dominio al campo chiamato “But the target doesn’t rank for…”

    In questo modo dovresti essere in grado di fare un confronto delle parole chiave per cui i tuoi competitor si posizionano, ma non tu. A questo punto filtra di nuovo per parole chiave che contengono “come”, “perchè”, “quando”, “quanto”,  ecc.

    Trova altre domande

    Ci saranno sempre domande per le quali ne tu ne i tuoi competitor siete posizionati, e puoi trovarle nel Keywords Explorer di Ahrefs. Inserisci qualche parola chiave ‘seed’ correlata alla tematica del tuo sito, apri poi il report chiamato Questions.

    Ad esempio, il nostro sito parla di SEO, dunque ho inserito “SEO,” “link building,” e “keyword research” come parole chiave seed.

     

    3. Decidi se e dove fornire delle risposte

    Ora che hai identificato alcune domande rilevanti e chieste spesso su Google, devi trovare un posto dove inserire la risposta. Dopotutto Google non può leggere la risposta dal tuo sito se questa non viene fornita.

    Ecco il processo di base:

    Dato che hai con molta probabilità trovato parecchie domande a cui rispondere, vale la pena cominciare da quelle e per le quali sei già posizionato. Puoi proseguire poi con quelle prese dai tuoi competitor e, infine, le restanti.

    Vediamo il processo in modo dettagliato.

    Hai già risposto alla domanda?

    Se sei già posizionato per un specifica domanda, ci sono molte probabilità che hai risposto ad essa sulla pagina che si posiziona per tale ricerca. Questo è il motivo per il quale siamo posizionati (con tanti di featured snippet) per la domanda “how to start affiliate marketing”. La nostra guida all’affiliate marketing risponde alla domanda con una serie di step.

    Risponde anche alla domanda “what is affiliate marketing” con una breve definizione:

    Se questo è anche il tuo caso, passa direttamente ai consigli su come ottimizzare nel passo successivo.

    Puoi aggiungere la risposta alla pagina esistente?

    Se non hai ancora risposto alla domanda, devi prima valutare se ha senso o no aggiungere o meno la risposta su di una pagina già esistente.

    Ad esempio, noi non ci posizioniamo per la domanda “what is guest blogging” in quanto non abbiamo fornito una risposta a ciò in nessuno dei nostri post. Abbiamo però già un post che parla di guest blogging, ed ha quindi senso aggiungere la risposta direttamente su questa pagina.

    Il fatto che le persone porgano spesso una determinata domanda, anche attraverso la voice search, non significa che ha sempre senso rispondere.

    Ad esempio, prendiamo in analisi la domanda “how to find all email accounts in my name”.

    Nonostante sia una domanda chiesta spesso, non ha senso per noi rispondere all’interno del post che tratta del come trovare gli indirizzi email, in quanto non è correlata. Forzare la risposta nel nostro post porterebbe solo a confondere i visitatori.

    Sei non sei certo che una risposta sia allineata ed in tema con una specifica pagina, verifica il suo “Parent Topic” all’interno del Keywords Explorer. Se è lo stesso della parola chiave principale della tua pagina, è un segno che la domanda è correlata allo stesso argomento.

    Ad esempio, il Parent Topic per la domanda  “what is guest blogging” è “guest blogging”, che è lo stesso della parola chiave principale del nostro post:

    Puoi anche controllare la “SERP Overview” per verificare se esistono o meno pagine simili alla tua che sono già posizionate per la domanda di tuo interesse. Se ci sono, fungono da ulteriore conferma.

    Nel nostro caso possiamo vedere come la maggior parte delle pagine meglio posizionate sono guide piuttosto ampie sul guest blogging:

    Ha senso creare una pagina per questo nuovo argomento?

    Raramente ha senso creare una nuova pagina solo per rispondere ad una voice search, ma talvolta cercando delle domande potresti trovarti di fronte ad argomenti rilevanti che non hai ancora trattato sul tuo sito. Ad esempio, quando stavo compiendo la mia ricerca per il nostro post sull’influencer marketing, mi sono trovato di fronte alla domanda “how to find influencers on instagram”.

    Giudicando dalla tipologia di pagine posizionate per tale parola chiave all’interno del Keywords Explorer mi sono reso conto che non avrebbe avuto molto senso rispondere a questa domanda nella nostra guida sull’influencer marketing. Avrebbe avuto più senso creare una nuova guida sul come trovare gli influencer su Instagram.

    4. Rispondi alla domanda

    Aggiungere la risposta ad una domanda su di una pagina, che sia nuova o già esistente, è un processo piuttosto semplice. Basta aggiungerla sotto forma di breve paragrafo o lista.

    Come capire che formato utilizzare? Semplice, poni a Google la domanda e vedi cosa ti risponde. Se legge un paragrafo, utilizza questo formato. Se legge invece una serie di step, vai di lista.

    Ci sono però un altro paio di cose da tenere a mente quando scrive le risposte.

    Cerca di essere conciso

    Potresti aver notato come Google raramente utilizzi risposte lunghe. Devi quindi cercare di essere piuttosto conciso. Non esiste un numero di parole specifico, ma uno studio ha scoperto che la risposta media di Google Home è formata da 29 parole. Questo dovrebbe darti un’idea della lunghezza giusta.

    Lunghezza media della risposta ad una ricerca vocale

    29 parole

    Assicurati che sia chiara e comprensibile

    Nel 2017, Google ha detto questo riguardo all’evoluzione del linguaggio vocale di Google Assistant:

    È molto più semplice comprendere una domanda mal formulata che una risposta scritta in modo sgrammaticato, dunque è importante assicurarsi che la risposta sia grammaticalmente corretta.

    Questo significa che la correttezza grammaticale sia un ‘fattore di ranking’ nelle ricerche vocali? Affatto, ma è indubbiamente importante.

    Aggiungono:

    le risposte vocali devono anche essere corrette sotto il punto di vista della pronuncia e della prosodia.

    Nonostante Google stia parlando principalmente degli avanzamenti nella tecnologia da-testo-a-voce, avere contenuti ben formattati e corretti è importante. Dopotutto non importa quanto Google sia bravo a convertire il testo in vocale, i paragrafi troppo lunghi, con parole complesse e senza virgole suoneranno sempre male.

    5. Fa sì che la pagina si carichi velocemente

    Questo studio ha scoperto che il “Pagespeed sembra giocare un ruolo chiave nella SEO della voice search”, in quanto la pagina contenente la risposta si carica circa il 52% più rapidamente della media.

    Tempo di caricamento della pagina

    Risultato vocale

    Pagina media

    Ad ogni modo, è importante notare che tale correlazione non implica necessariamente un che ci sia un nesso. Potrebbe semplicemente essere che le pagine più veloci tendano a posizionarsi meglio perchè il pagespeed è un fattore di ranking, e come abbiamo detto Google tende ad estrarre le risposte dalla top 5.

    In ogni caso avere pagine che si caricano velocemente è importante per la SEO, e sicuramente non va ad impattare negativamente nella voice search.

    I backlinks sono indubbiamente uno dei più importanti fattori di ranking. Google ne parla nella pagina dove trattano come funziona la ricerca, e abbiamo trovato anche un forte correlazione fra il numero di link che un sito ottiene ed il traffico ricevuto in uno dei nostri studi dove abbiamo analizzato oltre un miliardo di pagine.

    È vero che non stiamo parlando di ricerca organica “classica” in questo articolo, ma questo si collega alla voice search nello stesso modo in cui ci si collega anche il pagespeed: Google estrae le risposte dalle pagine meglio posizionate.

    Puoi imparare come ottenere più link nel video e nelle risorse sottostanti.

    https://www.youtube.com/watch?v=3sF-m5LKCf4

    7. Aggiungi il markup schema

    Il markup schema è codice che aiuta i motori di ricerca a capire il contenuto delle tue pagine e rappresentarlo correttamente nei risultati di ricerca.

    Data la definizione, credo sia sicuro affermare che probabilmente potrebbe aiutare anche nel posizionarsi per le ricerche vocali. Uno studio di Backlinko sembra però indicare l’opposto, con il 63.6% dei risultati vocali che proviene da pagine su cui non è presente il markup schema.

    Presenza del markup schema sulla pagina

    Risultato vocale

    Pagina Media

    Questa potrebbe essere una buona affermazione generale, ma il markup schema è fondamentale quando si vogliono ottimizzare specifiche tipologie di contenuto per la voice search.

    Ad esempio, ecco cosa succede quando chiediamo a Google Home di trovare una ricetta:

    Rispondi con un ‘sì’ e Google ti chiederà se vuoi che legga gli ingredienti o i vari passaggi.

    Google estrae tutte queste informazioni dal markup chiamato Recipe presente sulla pagina.

    Ma non solo solo le ricette il contenuto dove schema ricopre un importante ruole per la voice search. Google infatti è anche in grado di leggere le informazioni relative agli eventi o altri tipi di pagine. Ad esempio, ecco la risposta di Google Home quando gli viene chiesto dove si tiene il Download Festival:

    Approfondisci nelle guide di Google ai dati strutturati o con la nostra guida ai dati strutturati.

    È chiaro che puoi ottimizzare per le ricerche vocali, ma ne vale davvero la pena? Questa è una domanda ardua a cui rispondere che dipende dai tuoi obiettivi, ma ecco un paio di fattori positivi e negativi da tenere a mente:

    1. Posizionarti per le ricerche vocali potrebbe non contribuire al tuo traffico

    Pensa alle domande che porgi a Google. Se sei come me, sono probabilmente cose piuttosto semplici:

    • Cosa significa [parola]?
    • Come preparo [cibo]?
    • A che ora comincia [evento]?
    • Come risolvo [fastidioso problema tecnologico]?

    Alla maggior parte di queste cose si può rispondere in un paio di frasi.

    Ad esempio, quando chiedo a Google “come spengo le chiamate wifi sul mio iPhone?” mi risponde con questo featured snippet:

    La cosa interessante da notare qui, e che questo tipo di ricerche finiscono qui. Intendo dire che non hai bisogno di altre informazioni.

    In conclusione: posizionarsi nelle voice search per questa tipologia di query non manderà molto traffico sul tuo sito web.

    2. Posizionarsi per le ricerche vocali può aiutare nella brand awareness

    Fa bene ogni tanto ricordarci che il traffico non è tutto. Ci sono altri benefici nella SEO, come la brand awareness. E questo vale anche per la voice search. Quando Google legge una risposta, ti dice anche il sito dalla quale questa proviene.

    Questo è un motivo abbastanza forte per ottimizzare per la voice search?

    Probabilmente no, ma è un ottimo beneficio aggiuntivo.

    3. Posizionarti per le ricerche vocali può aiutarti a raggiungere più persone

    Non tutti i siti esistono per fare soldi. Pensa ai siti di enti governativi come i Ministeri. La maggior parte dei loro contenuti esiste per fornire importanti informazioni ai loro cittadini, di conseguenza è importante che possano raggiungere il maggior numero di persone possibile—anche attraverso la voice search.

    Pensa ad esempio a qualcuno che chiede dove inviare un modulo 730 e Google legga una risposta. Se l’indirizzo fosse incorretto o venisse da una fonte non ufficiale non sarebbe il massimo.

    Certo, leggere le risposte da fonti autorevoli è un compito che spetta a Google e non a te. Google però non può leggere la risposta da una fonte affidabile come la tua se questa non esiste.

    Conclusioni

    Probabilmente la parte più interessante di tutto ciò è che tutto questo non è buono solamente per la voice search. Potresti infatti ottenere più featured snippet, ottenere posizioni nelle box ‘Le persone chiedono anche’ e saltar fuori con il tuo sito per un maggior numero di ricerche.

    Domande? Scrivimi su Twitter.

    Tradotto da Matteo Ginnetti, Consulente Digital Marketing.