Fù un successo. In soli 12 mesi, le Air Jordan 1 generarono più di 100 milioni di dollari di vendite. Nel 2020, un paio originale—utilizzato e firmato da Jordan stesso—è stato venduto per 560,000$.
Michael Jordan, superstar del basket, ha trasformato Nike nel brand che conosciamo oggi.
Questo è un esempio di influencer marketing.
In questa guida imparerai:
- Chi sono gli influencer
- Cos’è l’influencer marketing
- Perché dovresti utilizzare l’influencer marketing
- Tipologie di influencer
- Come creare una strategia di influencer marketing
- Come trovare gli influencer
- Come valutare gli influencer
- Come contattare gli influencer
- Come lavorare con gli influencer
- Oltre l’influencer marketing: i brand ambassador
- Esempi di influencer marketing
Gli influencer sono persone che possono contare su una audience attiva e di notevoli dimensioni (solitamente sui social) e sull’abilità di influenzarla nel compiere un’azione, come ad esempio un acquisto.
L’influencer marketing è la pratica che consiste nel lavorare con gli influencer per promuovere i messaggi, i prodotti ed i servizi del tuo brand.
Esistono diverse motivazioni per le quali dovresti utilizzare l’influencer marketing.
1. Convincere un’ audience a compiere un’azione
Gli influencer hanno il grande potere di muovere la tua target audience. Come dice il nome stesso—possono influenzare. Questo significa che gli influencer sono in grado di motivare i propri follower a compiere un’azione. La più importante di tutte è convincerli a comprare un prodotto oppure un servizio.
Un esempio pratico è quello di mandare in sold-out una marca di sardine semplicemente dopo averla menzionata all’interno di un episodio di un podcast.
Possiamo testimoniarlo anche con Ahrefs. Anche se non abbiamo mai condotto una campagna di influencer marketing, possiamo vedere come una raccomandazione di un influencer popolare nel nostro settore possa portare ad un incremento significativo degli iscritti:
2. Consolidare la fiducia nei confronti del tuo brand
L’influencer marketing non ha come unico obiettivo quello della vendita. Gli influencer vengono spesso utilizzati anche per incrementare la brand awareness e l’affidabilità nei confronti del tuo brand.
I bravi influencer scelgono con cura e attenzione i prodotti che raccomandano e non promuovono ogni singolo prodotto che gli viene proposto. Anche se per la sponsorizzazione di un prodotto è previsto un pagamento, gli influencer solitamente si attengono a standard molto elevati prendendo con molta serietà la fiducia che la community ha riposto in loro. La fiducia è un bene difficile da ottenere ma facile da perdere. In compenso, i loro fan si espongono con frasi come questa:
Quindi, nel momento in cui un influencer promuove un prodotto, sta attivamente garantendo per te, per la qualità del tuo prodotto e per la reputazione della tua azienda. In pratica, è come se tu stessi prendendo in prestito la “fiducia” di quell’influencer. Non devi costruire fiducia in un pubblico da zero—le persone si fidano dell’influencer e, di conseguenza, di te.
Pensa nuovamente a Nike. Nel 1984 il brand era praticamente sconosciuto nel mondo del basket. Nessun amante del basket aveva il desiderio di acquistare un paio di scarpe Nike. Ma l’approvazione dei loro prodotti da parte di Jordan ha portato all’associazione del brand Nike con il basket.
In questo modo, Nike passò dall’essere un brand sconosciuto nel mondo del basket al totale dominio del mercato.
In genere, esistono cinque tipologie di influencer e vengono raggruppati in base alla dimensione della propria audience.
Comprendere quali sono le diverse tipologie di influencer può aiutarti a pianificare il tuo budget e la relativa strategia. Ecco la classificazione:
1. Celebrità
Questi sono gli influencer con oltre un milione di follower.
Esempi:
- BTS (IG: 45.7M follower)
- Lionel Messi (IG: 232M follower)
- Zendaya (IG: 101M follower)
- Charli D’Amelio (TikTok: 118.8M follower)
- Linus Tech Tips (YT: 13.6M iscritti)
2. Mega influencer
Questi sono gli influencer con un numero di follower compreso fra 500,000 e un milione.
Esempi:
- Mark Manson (IG: 739K follower)
- James Clear (IG: 520K follower).
3. Macro influencer
Questi sono gli influencer con un numero di follower compreso tra 100,000 e 500,000.
Esempi:
- Elisabeth Akinwale (IG: 115K follower)
- Lindie Botes (YT: 272K iscritti).
4. Micro influencer
Questi sono gli influencer con un numero di follower compreso tra 10,000 e 100,000.
Esempi:
- Tim Soulo (TW: 26.7K follower)
- Patrick Stox (TW: 12.8K follower)
- Jyan Yoga (IG: 23.3K follower)
5. Nano influencer
Questi sono gli influencer con un numero di follower compreso fra 1,000 e 10,000.
Esempi:
- Joshua Hardwick (TW: 7.3K follower)
- Mariidix (IG: 5.5K follower).
Prima di iniziare a cercare gli influencer con i quali vorresti lavorare, devi pianificare una strategia. Dopotutto, l’obiettivo principale non è lavorare con qualsiasi influencer, ma solamente con quelle persone che possono avere un impatto positivo per la tua azienda.
Una strategia serve a guidarti nella giusta direzione.
- Definisci il target di riferimento
- Definisci il tuo obiettivo
- Comprendi quale possa essere il budget necessario
- Definisci i tuoi KPI
1. Definisci il target di riferimento
Potrebbe sembrare ideale lavorare con Justin Bieber, ma a quale scopo? Non esiste nessuna correlazione fra i fan di Justin Bieber con le persone che necessitano di un tool SEO. Anche se potessimo permetterci la sua richiesta economica, non avrebbe senso per noi lavorare con lui.
Il primo passo di ogni piano di marketing consiste quindi nel capire chi vuoi raggiungere.
Se hai già una strategia di marketing che definisce chi siano le tue customer persona, hai tutto quello che ti serve. Dovresti infatti già avere una chiara idea del tuo target di riferimento.
Ad esempio, se sei un consulente finanziario a Singapore, il tuo target potrebbe essere simile a qualcosa del genere:
Millennial (23–30) che vivono a Singapore e che vogliono iniziare ad investire i propri risparmi.
Se non hai delle customer persona definite, nessun problema. Esistono centinaia di guide, template e addirittura tool che puoi utilizzare per crearle.
Lettura consigliata: Come Creare delle Buyer Persona ben Definite per la tua Azienda [con Template Gratuito]
2. Definisci il tuo obiettivo
Ora che sai chi stai provando ad intercettare, è arrivato il momento di capire perché vuoi fare una campagna di influencer marketing.
Qual è il tuo obiettivo?
Parlando in maniera piuttosto generica, esistono 3 diverse tipologie di obiettivo:
- Migliorare la brand awareness e introdurre il tuo prodotto a potenziali clienti.
- Creare interesse e desiderio parlando a potenziali clienti del loro problema, di possibili soluzioni e di come il tuo prodotto o servizio può risolverlo
- Invogliare all’acquisto educando ulteriormente i potenziali clienti riguardo il tuo prodotto o servizio e spiegando il perché questo costituisca la migliore soluzione al loro problema.
Devi sapere quali sono i tuoi obiettivi per poter misurare correttamento l’esito della tua campagna.
Lettura consigliata: Obiettivi di Marketing: Come Impostarli nel Modo Giusto (con Esempi)
3. Comprendi quale possa essere il budget necessaro
L’importo che sei disposto a investire determina il tipo di influencer con il quale puoi lavorare e la tipologia di contenuti che puoi creare.
Essere a conoscenza in anticipo del tuo budget, renderà la fase di ricerca degli influencer molto più semplice.
4. Definisci i tuoi KPI
Non è sempre facile misurare il ROI delle tue campagne di influencer marketing, ma puoi provare a farlo utilizzando dei Key Performance Indicator (KPI).
I KPI consentono di valutare i tuoi progressi verso i tuoi obiettivi. Se hai già fissato degli obiettivi, dovresti già essere a conoscenza anche dei tuoi KPI. Ad esempio, se stai tracciando il numero di vendite, potresti fornire all’influencer un codice sconto personalizzato con il loro nome.
Lettura consigliata: 7 KPI di Marketing che Vale la Pena Tracciare
Trovare influencer tra le categorie che abbiamo visto in precedenza (macro, mega e celebrità) è piuttosto semplice. Probabilmente ne hai già molti in mente. Anche le persone meno interessate al calcio conoscono Cristiano Ronaldo. Ma non tutte le aziende hanno abbastanza budget per lavorare con influencer di questo livello.
Come trovare influencer nelle categorie micro e nano?
Ecco alcune idee:
1. Dipendenti
La maggior parte dei brand cerca influencer fuori dal proprio contesto aziendale. Nel fare ciò, perdono un possibile bacino di influencer che sono sotto i loro occhi—i propri dipendenti.
I tuoi dipendenti lavorano già per te e probabilmente utilizzano i tuoi prodotti. (Se non lo fanno, potrebbe esserci davvero qualcosa che non va). Si trovano nella migliore condizione possibile per promuovere il tuo brand. Alcuni potrebbero addirittura aver dato vita ad una propria audience.
Prendi Ahrefs come esempio. La maggior parte delle persone all’interno del nostro team di marketing potrebbero essere considerati degli influencer nano o micro su Twitter:
- Tim Soulo: 26,600 follower
- Patrick Stox: 12,800 follower
- Sam Oh: 13,200 follower
- Joshua Hardwick: 7,260 follower
- Michal Pecanek: 1,433 follower
- Me stesso: 2,076 follower
Insieme, possiamo facilmente amplificare i contenuti che pubblichiamo o le nuove funzionalità che lanciamo. E lo facciamo.
Bounce Rate
— Michal Pecánek (@michalpecanek) December 2, 2020
One of the most misunderstood Google Analytics metrics.
9 things you might not have known.
🦘
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2. Clienti
I tuoi dipendenti non sono le uniche persone che amano il tuo brand. Anche i tuoi clienti lo adorano. Lo abbiamo scoperto anche noi quando abbiamo iniziato a fare pubblicità all’interno dei podcast. I podcast dove abbiamo ottenuto più menzioni di alta qualità e iscritti sono stati quelli condotti da host che già utilizzavano e adoravano il nostro prodotto.
Come i tuoi dipendenti, anche alcuni dei tuoi clienti sono probabilmente già influencer—e ci sono alte probabilità che rispondano ad una tua richiesta di contatto.
Ad esempio, Ed Sheeran è un grande fan del ketchup Heinz. Ha addirittura un tatuaggio della bottiglia sul suo braccio. É stato un gioco da ragazzi per Heinz lavorare con lui:
Anche se con molta probabilità non hai influencer del calibro di Ed Sheeran fra i tuoi clienti, ne avrai sicuramente uno o due che possono influenzare il tuo pubblico target. Identifica questi clienti all’interno del tuo tool di customer relationship management (CRM) o qualsiasi altro software utilizzi per tener traccia dei tuoi clienti, poi contattali per capire se gli piacerebbe lavorare con te per promuovere il tuo brand.
3. Follower
I tuoi follower sui social media conoscono già il tuo brand—e alcuni sono probabilmente già degli influencer. Analizza i tuoi follower per saperne di più sul loro conto.
4. Google
Banalmente, puoi andare su Google e cercare “migliori influencer [la tua nicchia]”.
Troverai delle liste già pronte.
5. Social media
Se stai cercando degli influencer su uno specifico social network, non esiste posto migliore per trovarli che quella stessa piattaforma.
Cerca ad esempio su Google. Puoi provare a cercare delle parole chiave sulle piattaforme che ti interessano e vedere quali sono i profili che risultano dalla ricerca. Le liste generate direttamente dalla piattaforma (come quelle su Twitter) sono un’ottima opzione, se esistono anche sul social che stai studiando.
Se segui già alcuni influencer nella tua nicchia, prova a visitare la pagina “Esplora” (o quelle simili), in quanto potrebbero aiutarti ad identificare altri influencer.
In alternativa, puoi semplicemente dare uno sguardo agli influencer che segui già. Ci sono molte probabilità che anche loro seguano altri influencer con audience di simili dimensioni. Alcune piattaforme (come Instagram e Twitter) sono in grado di suggerire account simili direttamente sulle pagine profilo:
Infine, un altro modo per trovare gli influencer è attraverso gli hashtag. Non devi utilizzare un hashtag qualunque—prova a cercare quelli dei tuoi competitor. Se i tuoi competitor hanno attivato campagne di influencer marketing in passato, ci sono buone possibilità che abbiano:
- Richiesto all’influencer di utilizzare un hashtag univoco per quella campagna, o
- Richiesto all’influencer di aggiungere l’hashtag del proprio brand.
Ecco un esempio di influencer che ha taggato un’azienda di food delivery, FoodPanda:
Cliccando sull’hashtag dovresti essere in grado di vedere tutti gli influencer che hanno già promosso qualcosa di simile.
Se operi nello stesso settore, questi profili potrebbero essere tutti potenziali influencer con i quali poter lavorare.
6. Piattaforme e marketplace
Anche con tutte le tattiche che ho suggerito finora, trovare i giusti influencer potrebbe richiedere parecchio tempo. Un modo più “veloce” consiste nel cercare un influencer su una piattaforma di terze parti.
Abbiamo una lista di queste piattaforme su un altro articolo, quindi scorri la lista alla ricerca dell’influencer ideale e per il social di cui hai bisogno.
Lettura consigliata: Come Trovare Influencer nella Tua Nicchia (in 6 Semplici Mosse)
7. Content Explorer
Dato che gli influencer hanno spesso dei blog, un’altro modo per identificarli è cercare gli articoli che trattano tematiche correlate al tuo brand. Puoi farlo con il Content Explorer di Ahrefs, un database interrogabile composto da oltre 5 miliardi di pagine.
Ecco il processo:
- Apri Content Explorer
- Inserisci un argomento pertinente al tuo brand (es., link building)
- Scegli “Nel titolo” nel dropdown
- Premi Cerca
- Vai nella tab “Autori”
Qui puoi vedere una lista di persone che hanno parlato di quell’argomento, quanti articoli hanno scritto e quanti follower hanno su Twitter.
8. Agenzie
Se preferisci che qualcuno svolga il lavoro al tuo posto, puoi affidarti ad agenzie che si occupano di influencer marketing. Le agenzie si occuperanno di tutti i dettagli, incluso il setup della campagna stessa.
A dirla tutta, per i macro influencer e oltre, è molto probabile che tu debba lavorare con un’agenzia in ogni caso. La maggior parte delle celebrità collabora con un’agenzia e, se vuoi lanciare una campagna, dovrai lavorare a contatto con il loro manager o la loro agenzia.
Solo perché qualcuno ha un milione di follower, non significa che la tua campagna avrà successo. Un influencer potrebbe infatti avere molti follower. Devi chiederti se l’influencer possa davvero influenzare la propria audience a compiere un’azione, come ad esempio lasciare un commento, partecipare ad un giveaway o addirittura acquistare il tuo prodotto o servizio.
Facciamo un passo indietro, e chiediamoci: i milioni di follower sul loro profilo, sono reali? Di influencer con following finti ce ne sono tantissimi. Noi non vogliamo di certo sprecare soldi in campagne di influencer marketing che non porteranno risultati.
Questo è il motivo per cui dobbiamo sempre andare a valutare la qualità della lista che abbiamo appena creato. Prima ancora di contattare qualcuno, dobbiamo assicurarci che questi siano gli influencer con cui vogliamo davvero lavorare. Dobbiamo assicurarci che rappresentino correttamente il nostro brand, che possano creare la tipologia di contenuti che vogliamo e che abbiano la capacità di aiutarci a raggiungere i KPI che abbiamo definito.
All’interno di The Influence Code, Amanda Russell—un influencer ed esperta di influencer marketing—consiglia di valutare le 5 R:
1. Portata
Questa è la dimensione totale dei follower dell’influencer su tutte le piattaforme social.
La maggior parte delle aziende, compie l’errore di concentrarsi solo su questa metrica. Questo è comprensibile in quanto si tratta della metrica più semplice da ottenere, ma va considerata solo come un punto di partenza.
Infatti, questo numero è semplice da ‘falsificare’, e il numero di follower non rappresenta la vera reach.
Identificare una falsa reach
La reach è la metrica più semplice da falsificare. Vai su siti come Fiverr e potrai trovare molti servizi che promettono di farti ottenere X follower nel giro di una notte. Il New York Times ha addirittura scritto un articolo nel 2018 riguardo il mercato nero dei follower falsi.
Assicurati sempre di analizzare i follower di un influencer.
- I suoi follower hanno username strani come lunghe liste numeriche?
- I suoi follower hanno una foto profilo vuota?
- I suoi follower hanno dei post?
- I suoi follower hanno loro stessi zero follower ma seguono molte persone?
Questi sono tutti segnali. Eccone un esempio:
Ora, se un influencer ha follower falsi non significa che li abbia comprati. Man mano che un account cresce di dimensioni, è impossibile evitare falsi follower e bot. Assicurati solo che non si tratti di una grossa parte dei follower totali. Un modo rapido per verificarlo è utilizzare un tool come il Fake follower Audit di SparkToro (solo per Twitter) o Instagram Audit di HypeAuditor.
2. Riconoscimento
Questo valore rappresenta quanto un influencer sia ‘conosciuto’ o ‘riconosciuto’ nella sua nicchia.
I tuoi influencer non devono essere degli attori di Hollywood super famosi, ma dovrebbero comunque essere conosciuti dal pubblico target. Anche se non sono particolarmente conosciuti, prova a chiederti se lo siano le loro competenze, le loro credenziali o i loro riconoscimenti.
3. Referenze
Prova anche ad analizzare se l’influencer o il suo lavoro, ha citazioni e referenze da altre persone all’interno della loro stessa nicchia (o anche al di fuori), oppure se è mai stato inserito in una lista di esperti creata da un magazine o un sito conosciuto/credibile.
4. Rilevanza
Questo valore dimostra quanto un influencer venga associato a uno specifico argomento o nicchia.
Dovresti assicurarti che l’influencer con il quale stai lavorando parli alla sua audience di un argomento pertinente al tuo brand. Se sei un brand vegano, ad esempio, potresti non voler essere associato ad un influencer che parla di dieta paleo, anche se parla di tematiche come “dieta/nutrizione”.
La rilevanza riguarda anche quanto un influencer si allinea con il pubblico di riferimento del tuo brand. Un influencer donna che promuove abitualmente costumi potrebbe non avere un’audience femminile; un influencer uomo che promuove regolarmente allenamenti da fare a casa potrebbe non avere un’audience maschile.
Devi sempre approfondire questi argomenti.
Ad esempio, Kate Uptown ha lavorato con il brand americano di cosmetici Bobbi Brown promuovendo i loro prodotti. Anche se ha senso che Bobbi Brown voglia lavorare con una famosa modella, è venuto fuori che il 90% della sua audience fossero uomini interessati a sport e videogame.
5. Risonanza
Questo è il livello di engagement (commenti, condivisioni, visualizzazione, retweets, menzioni, ecc…) che un influencer ottiene quando posta un contenuto.
Identificare una falsa risonanza
Sfortunatamente, come per la reach, anche la risonanza può essere acquistata. Quindi, invece di analizzare il valore assoluto come numero di like, commenti e retweets, devi analizzare la loro qualità. La risonanza dovrebbe essere generata ad esempio da commenti e contenuti autentici.
Ecco una veloce checklist da utilizzare per analizzare i commenti:
- Ci sono solo commenti con emoji?
- Sono tutti commenti brevi e senza senso come “Wow!”, “Fantastico!”, “Bello!”?
- Sono commenti ripetuti sempre dagli stessi utenti?
Eccone un esempio:
Altre metriche
Ecco altre metriche a cui dare uno sguardo:
- Offline. Se le persone partecipano ad eventi organizzati significa che l’influencer ha un audience molto attiva. Scopri qual è stato il numero di partecipanti degli eventi precedenti.
- Testimonial, recensioni e case study. Chiedi al tuo influencer informazioni riguardo le campagne precedenti. Tieni però a mente che micro e nano influencer potrebbero non avere questi dati.
- Reputazione. Una controversia a carico dell’influencer può nuocere al tuo brand. Verifica che l’influencer e i relativi contenuti non siano stati oggetto di recenti scandali o che abbiamo forti credenze non allineate con il tuo brand.
Ora che la lista è stata rifinita, è giunto il momento di contattare gli influencer in target e vedere se c’è possibilità di instaurare una collaborazione di successo.
Una cosa importante da tenere a mente, è che non puoi inviare lo stesso messaggio a tutti gli influencer. Devi trattare ogni gruppo di influencer in maniera diversa.
Dopotutto, contattare le persone è un gioco di percezione del brand—il tuo gioco contro quello dell’influencer.
Se ad esempio fossi Louis Vuitton, anche le celebrità più famose avrebbero difficoltà nel dire no ad una proposta collaborativa. Ma se sei un piccolo ecommerce che cerca di ottenere visibilità da Chiara Ferragni, non sarebbe strano se la tua mail venisse ignorata.
Potrebbe sembrare fastidioso, ma c’è un chiaro motivo dietro questo comportamento. Gli influencer devono proteggere il loro brand. Il motivo per cui tu credi di avere una buona proposta è esattamente il motivo per il quale loro non decidono di promuovere ogni singola proposta che ricevono. Se lo facessero, il loro brand perderebbe di valore e la loro audience li abbandonerebbe. In più, sono certo che il tuo brand non voglia essere solamente un’altro prodotto da promuovere.
Quindi, prima di contattare gli influencer in target, assicurati di avere una strategia specifica per ogni tipologia di influencer.
Ci sono molti modi per lavorare con gli influencer. Incluso:
- Regalare prodotti gratuiti o brandizzati (nella speranza che l’influencer faccia uno shoutout);
- Uno shoutout per un prodotto a pagamento;
- Organizzare un contest;
- Far sì che gli influencer entrino a far parte del proprio programma di referral o di affiliazione;
- Fornire agli influencer un codice sconto/promozionale (per vendite dirette);
- Creare contenuti con l’influencer;
- Invitare gli influencer ad eventi del tuo brand;
- Collaborare su specifici prodotti:
E molto altro.
Ci sono infiniti modi per lavorare con un influencer, e quello che sceglierai dipende dai tuoi obiettivi e dai contenuti che funzionano meglio con la loro audience.
Oltre questo, esistono altri fattori di cui dovresti prender nota quando lavori con un influencer:
1. Sviluppa un accordo con l’influencer
Si tratta di una partnership aziendale. Un accordo scritto potrebbe sembrare non necessario, ma un contratto firmato può essere utile a proteggere entrambe le parti da un punto di vista legale. Un contratto è un documento a cui entrambi potete fare riferimento se dovessero esserci dei disaccordi o delle incomprensioni.
Esistono template online che puoi scaricare e utilizzare, ma è meglio consultare un avvocato. Alcuni punti che potresti voler tenere in considerazione sono i seguenti:
- La durata della partnership;
- Esclusività—l’influencer può lavorare con brand simili/competitor?
- Specifiche tipologie di contenuto che vuoi creare;
- Messaggi specifici che vuoi includere;
- Quello che gli influencer possono o non possono comunicare per tutta la durata delle campagna;
- Per quanto l’influencer dovrebbe mantenere quei contenuti online;
- Dove dovrebbero essere condivisi i contenuti (importante se l’influencer lavora su più social);
- A chi appartengono i contenuti;
- Importo e termini del compenso;
- Metodo di tracciamento utilizzato.
Lettura consigliata: Come Creare un Contratto Perfetto per Fare Campagne Influencer
2. Collabora, non controllare
Molti brand compiono l’errore di dettare ciò che un influencer dovrebbe o non dovrebbe dire. Questo fa sì che il risultato sembri poco autentico e non convinca l’audience.
L’audience è degli influencer—e loro sanno cosa vuole la loro audience. Come brand, dovresti fornire delle indicazioni, messaggi/punti fondamentali e guideline del tuo brand. Non fare micro gestione dei contenuti. Fidati dell’influencer e fa sì che sia lui a scegliere come interfacciarsi con la sua audience per pubblicizzare il tuo brand. Ancora meglio: fornisci loro un tour del tuo prodotto o insegnagli come utilizzarlo in modo che possano parlarne in maniera naturale.
Detto questo, non aver paura di chiedere all’influencer una bozza o di editare il loro post. Dovresti assicurarti di correggere eventuali errori prima che il contenuto vada live.
3. Rispetta le normative applicabili
A seconda del Paese dove tu e il tuo influencer operate, potrebbero esserci delle leggi che prevedano una disclosure sulla natura pubblicitaria del contenuto. Ad esempio, la Federal Trade Commission negli Stati Uniti richiede che gli influencer segnalino pubblicamente (in una posizione facile da vedere) che quel post è frutto di una partnership pubblicitaria.
La maggior parte delle campagne di influencer marketing non sono ricorrenti. Ma se trovi che lavorare con un’influencer sia la scelta giusta e siete entrambi soddisfatti dei risultati, potresti assumerlo come brand ambassador.
Indipendentemente dal fatto che tu li chiami ambassador o evangelisti, questi sono profili che continuano a promuovere in maniera esclusiva uno specifico brand per un lungo periodo di tempo. In cambio, il brand li supporta in molti modi: prodotti gratuiti, sponsorship, accessi esclusivi e commissioni sulle vendite.
Non è qualcosa di nuovo—nel mondo della moda, dei cosmetici e dello sport è una tipologia di partnership molto utilizzata.
Noi stessi abbiamo un evangelist ad Ahrefs—Patrick.
Come Patrick, i brand ambassador sono solitamente esperti della loro nicchia e possono anche fornire consigli e idee su come migliorare il prodotto.
Lettura consigliata: 9 Fantastiche Tattiche di Pubbliche Relazioni con Esempi da Campagne Reali
Ecco alcuni esempi di campagne di influencer marketing di successo.
1. Ahrefs—dipendenti influencer
Tim è il nostro Chief Marketing Officer, ma è anche uno dei più grandi evangelist di Ahrefs. Anche se il nostro account twitter ufficiale ha 3x i follower, i Tweet di Tim ottengono sempre più engagement.
Ma non si tratta solo di engagement. Tim ci porta anche clienti:
Ma non è solo Tim. Ho detto prima come tutto il team marketing di Ahrefs sia praticamente costituito da nano e micro influencer. Tutti contribuiamo a portare nuovi clienti, come ad esempio Sam:
Anche io sono riuscito a portarne qualcuno:
2. Instagram—leader di alto profilo
Ora divertiamoci un po’. Instagram è la piattaforma scelta dalla maggior parte degli influencer. Ma sapevi che Instagram è diventata famosa proprio per via degli stessi influencer?
Grazie a influencer come Jack Dorsey, founder di Twitter, Instagram ha ottenuto 25,000 utenti nel giro del primo giorno e 100,000 nella settimana seguente.
Ecco cosa ha scritto Sarah Frier all’interno di No Filter:
“Tutto quello che lui (Dorsey) postava su Instagram veniva immediatamente pubblicato anche su Twitter, raggiungendo 1,6 milioni di follower. Ha detto al mondo che quella era la sua nuova app preferita per iPhone e tutti lo hanno seguito. Quando Instagram ha lanciato ufficialmente al pubblico il 6 Ottobre 2010, è diventato immediatamente virale grazie alle condivisioni fatte da persone come Dorsey. Ha raggiunto la posizione numero 1 per le applicazioni dedicate alla fotocamera all’interno dell’Apple app store.”
One of my favorite new apps for the iPhone is now available for download: @Instagram. Gorgeous photos.
— jack⚡️ (@jack) October 6, 2010
Una delle mie nuove app preferite per iPhone è ora disponibile per il download: @Instagram. Gorgeous photos.
3. Daniel Wellington—Instagram influencerDaniel Wellington è un marchio svedese di orologi. Conosciuto per i bracciali intercambiabili, che ha generato 230$ milioni di fatturato nel 2016, vendendo oltre 6 milioni di orologi.
Probabilmente li hai visti su Instagram. Anzi, nessun dubbio qui. Li hai sicuramente visti su Instagram.
Daniel Wellington deve la sua crescita interamente all’influencer marketing. Il brand ha letteralmente inondato Instagram—prima fornendo orologi gratis a migliaia di influencer, poi fornendo loro un codice sconto speciale da condividere con la loro audience.
Si sono affermati come un must-have tra i millenials e gli zoomer—entrambi demograficamente molto presenti su Instagram. Inutile dire che questo ha trasformato un piccolo investimento iniziale di 15,000$ in un brand di orologi molto conosciuto.
Conclusione
Spero che questa guida ti sia servita per comprendere la basi su come organizzare una campagna di influencer marketing. Credo sia un buon punto di partenza per approfondire ulteriormente l’argomento.
Vorrei citare due libri che ho letto e che mi hanno aiutato a scrivere questa guida:
- The Influence Code di Amanda Russell
- The Age of Influence di Neal Schaffer
Vorrei anche ringraziare queste due persone per aver sciolto alcuni dubbi che avevo riguardo l’influencer marketing:
- JK Song di Punch Digital
- Andrew Prasatya di RevoU
Credi che mi sia dimenticato di menzionare qualcosa di importante riguardo l’influencer marketing? Fammelo sapere su Twitter.