Report SEO Perfetto: Usa Il Nostro Modello (Ispirato Da SEO Esperti)

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Marketer e scrittore di contenuti ad Ahrefs. Appassionato di SEO, aviazione, profumi, sushi e tacos.
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    Come si fa a capire istantaneamente la differenza tra un consultente SEO professionale e un consulente SEO non professionale?

    Guarda i loro report SEO!

    • Pessimi report SEO: I clienti si perdono in dati inutili, non sanno quale lavoro è stato svolto e non ricevono informazioni approfondite;
    • Buoni report SEO: I clienti hanno accesso a dati chiave e approfondimenti di facile comprensione, oltre che ad una panoramica del lavoro svolto.

    Ho visto molti report SEO stilati da consulenti, team interni e agenzie e ne ho parlato con esperti della nostra community Ahrefs Insider. La conclusione? Non puoi creare un modello per un report SEO che copra tutto il necessario senza conoscere il cliente, la sua attività e le tue responsabilità nel progetto.

    Quello che troverai di seguito si avvicina molto ad un rapporto SEO perfetto ed è questo il motivo per cui ho voluto parlarne con esperti del settore. 

    Prima che tu rubi il nostro template per creare un report SEO, scopriamo tutto sui seguenti argomenti:

    Scopriamo di più.

    Un report SEO è la panoramica generale su alcune delle più importanti metriche SEO che considera la crescita del business, le prestazioni nei motori di ricerca, la forza dei backlink e lo stato di salute del sito.

    È la risorsa principale per i tuoi clienti, manager o capi che tiene traccia dei progressi del tuo lavoro e del suo impatto. Alla fine dei conti, tutti vogliono vedere se i soldi che stanno spendendo stanno portando dei risultati. 

    E anche se non puoi ottenere risultati SEO eccezionali ogni mese, un report SEO efficace deve essere in grado di comunicare il valore a lungo termine del tuo lavoro.

    Questo ci porta direttamente alla prossima sezione…

    Cosa e come tenere traccia dei tuoi sforzi SEO dipende dalle aspettative che hai definito con il tuo cliente. Sebbene i rapporti SEO dipendano dal tipo di attività di un cliente, questo è ciò che generalmente tutti vogliono vedere:

    • KPI SEO: valuta le metriche SEO strettamente legate alla crescita dei guadagni.
    • Miglioramenti del posizionamento: annota come sono cambiate le posizioni delle parole chiave più importanti.
    • Aumento del traffico organico: controlla come i due aspetti precedenti si traducono in traffico.
    • Aumento di backlink: evidenzia tutti i link esterni che generano traffico e/o promuovono il sito.
    • Stato di salute SEO del sito: monitora il sito dal punto di vista tecnico SEO.

    Tuttavia, il tuo lavoro non si esaurisce alla semplice trascrizione di numeri all’interno di un documento. Devi infatti essere in grado di interpretare questi numeri. I report SEO dovrebbero trasmettere l’impatto del tuo lavoro nel modo più conciso e coerente possibile. Ed è proprio sulla base di queste premesse che abbiamo definito il modello di report ideale.

    Ora torniamo alle aspettative tra te e il tuo cliente. Il rapporto dovrebbe contenere principalmente ciò che hai discusso in precedenza. Se hai inviato un rapporto SEO senza prima spiegare al cliente di cosa si tratta e cosa include, riceverai molte domande e ti verrà chiesto di aggiungere più dati. Questo anche se il rapporto SEO è perfetto. Questo perché sei sei tu la persona che si occupa di SEO, non il tuo cliente.

    Di seguito ti spiegherò tutto sulle metriche e i dati da valutare ma ti consiglio anche di dare un’occhiata ai nostri articoli sui KPI nella SEO e le metriche SEO che hanno davvero valore. In questo modo tu e il tuo cliente sarete allineati.

    Sulla base di ciò che ho sentito, i SEO possono dedicare da 30 minuti a qualche ora ogni mese alla creazione di un report SEO. Questo dipende da diversi fattori:

    • Le tue responsabilità nel progetto
    • La complessità del progetto
    • La tua esperienza e conoscenza della SEO
    • La tua esperienza e conoscenza dell’analisi dei dati
    • Il formato di reporting preferito da te e dai tuoi clienti

    Fammi spendere due parole in più sull’ultimo punto. Sembra che la maggior parte dei SEO preferisca utilizzare i buoni vecchi PDF e le presentazioni per creare i report:

    Il nostro modello di report SEO è anche in formato presentazione perché è il più facile da modificare e leggere. Lo svantaggio è che devi esaminare nuovi dati ogni mese e metterli insieme manualmente.

    Alcuni esperti di marketing preferiscono utilizzare dashboard automatizzate per la gestione dei dati come Google Data Studio, Tableau o Power BI. Questi software richiedono molto tempo per la configurazione iniziale ma, una volta fatta, aggiornano tutti i dati automaticamente facendoti risparmiare tempo. Se questa opzione ti interessa, sappi che rilasceremo a breve il connettore GDS di Ahrefs per aiutarti a configurare il tutto nel modo più semplice possibile.

    Ma per il momento torniamo al nostro template.

    Come spiegato in precedenza, il nostro modello di report SEO (e in generale tutti i template) non è una soluzione valida per tutti. È semplicemente un ottimo punto di partenza per creare della reportistica SEO che i tuoi clienti apprezzeranno.

    Per crearlo dall’inizio alla fine, avrai bisogno dei seguenti strumenti:

    Siamo pronti?

    Clicca per creare la tua copia del modello di report SEO

    Puoi cambiare la combinazione di colori aggiungendo quelli del tuo cliente, inserire informazioni sulla tua attività, renderlo più elaborato: insomma, puoi modificarlo come preferisci. 

    Prima di passare alla logica di base di ogni slide, voglio sottolineare alcune cose.

    Per prima cosa, personalizza le slide in base alle esigenze del tuo cliente e ai servizi che offri. Abbiamo creato questo modello per coprire tutte le esigenze SEO.

    In secondo luogo, il tipo di attività per cui stai facendo SEO deve riflettersi anche nelle modifiche al modello.

    Se ti occupi di local SEO, probabilmente vorrai includere una panoramica sui posizionamenti a livello locale e su aspetti specifici della SERP locale. Lavori per un e‑commerce? Potresti voler includere il valore medio degli ordini ricevuti grazie al traffico organico e approfondire il lato tecnico delle cose.

    Infine, tieni presente che il modello contiene per lo più dati, approfondimenti e scenari inventati. Non ne analizzare il contenuto ma utilizza la sua struttura come guida.

    Iniziamo…

    1. Titolo

    La prima slide è quella più semplice da creare.

    Aggiungi la data/mese del report, il tuo logo e l’URL del sito del tuo cliente. Una volta fatto questo, sei a posto.

    È ora di passare alla reportistica SEO vera e propria.

    2. Highlights

    Si tratta della pagina che riassume le informazioni più importanti relative a quel mese specifico ed è un ottimo modo per introdurre il report.

    Questa può essere anche la prima o l’ultima slide che un CMO o un CEO andranno a guardare. Trenta secondi dopo dirà: “Fantastico, ottimo lavoro” e non si preoccuperanno del resto.

    Che cosa puoi includere in questa slide?

    • Breve riepilogo dei tuoi KPI SEO
    • Tutto ciò di cui vale la pena vantarsi
    • Le attività più importanti completate durante il periodo di riferimento
    • Attività che richiedono ulteriore attenzione

    3. Panoramica dei KPI SEO

    Ora devi iniziare a lavorare sui KPI SEO. Sebbene la slide precedente non avrà avuto effetto sulla maggior parte dei fruitori del report, alcuni saranno già abbastanza soddisfatti. In queste prime due slide abbiamo infatti coperto ciò che conta davvero:

    Come detto in precedenza, potresti voler includere diversi o più KPI, a seconda del cliente e del tipo di attività. La regola pratica è scegliere metriche quanto più legate alle entrate dell’azienda.

    Puoi vedere i KPI SEO classici e universali sopra: visibilità della ricerca e conversioni di traffico organico.

    La visibilità della ricerca è la versione SEO del KPI di marketing più importante: la share of voice (SOV). Fondamentalmente sono i posizionamenti delle parole chiave.

    Per ottenere la visibilità della ricerca, crea un progetto nel Rank Tracker di Ahrefs. Al suo interno incolla le parole chiave principali che racchiudono ciò che il tuo pubblico sta cercando (ricordati di terminare la tua ricerca parole chiave prima di tutto), taggale per filtrarle velocemente e sei a posto:

    Troverai quindi la metrica di visibilità della ricerca nella scheda Competitors overview:

    Per quanto riguarda le conversioni organiche, lo screenshot nel rapporto è tratto da un rapporto personalizzato di Google Analytics (GA) che mostra solo la dimensione fonte/media e le conversioni selezionate per evitare tutto il disordine dei rapporti predefiniti. Le conversioni vengono quindi confrontate mese su mese (MoM)

    Se il processo di acquisto è abbastanza complesso, potrebbe essere il caso di segnalare le cosiddette assisted organic traffic conversions. Le trovi in GA in Conversioni > Canalizzazioni multicanale > Conversioni indirette. In questo modo completerai il quadro relativamente all’impatto complessivo della SEO sul business.

    4. Progressi nel posizionamento

    L’indicatore sulla visibilità generale della ricerca non è l’unica metrica a cui i clienti sono interessati. Di solito hanno determinate categorie di prodotti o argomenti sul blog che differiscono per rilevanza e hanno un valore diverso per l’azienda. È qui che entra in gioco la misurazione della visibilità di ricerca per i segmenti di parole chiave.

    Puoi ottenere questi dati creando più tag nel progetto sul Rank Tracker di Ahrefs. Scorri verso il basso fino alle tue parole chiave nella panoramica, controlla quelle che desideri taggare e assegna loro un tag esistente o creane uno nuovo:

    5. Panoramica sul posizionamento delle parole chiave che generano soldi 

    Sebbene le metriche di visibilità della ricerca siano fondamentali per capire di più sulla tua crescita organica, la maggior parte dei clienti vuole anche vedere i cambiamenti di posizione delle parole chiave più importanti.

    È piuttosto complicato presentare i cambiamenti di posizione di centinaia di parole chiave quindi è necessario soddisfare il cliente segnalando solo quelle più importanti per la sua attività, conosciute anche come “parole chiave che generano soldi”. Puoi quindi includere le altre parole in un foglio di calcolo esterno per permettere al tuo cliente di controllarle.

    Ancora una volta non devi fare altro che taggare queste parole chiave nel Rank Tracker. Puoi decidere se una parola chiave deve essere contrassegnata in questo modo in base alla pertinenza aziendale e al CPC. Oppure puoi semplicemente scorrere l’elenco delle parole chiave con il cliente e decidere insieme come taggarle.

    6. Progressi del traffico organico delle parole chiave non brandizzate 

    Ci sono volute alcune slide prima di arrivare alle metriche su cui molti SEO e clienti si concentrano: il traffico organico. Il motivo è semplice: l’aumento del traffico organico non si traduce necessariamente in una crescita del business. Il sito può iniziare a posizionarsi per parole chiave che generano il traffico ma non influenzano i guadagni.

    Il traffico complessivo non è un’ottima metrica SEO. Per renderlo più pertinente, segmentiamolo selezionando solo il traffico organico non brandizzato:

    Il motivo per cui è corretto mostrare il traffico non brandizzato è legato al fatto che dobbiamo sempre considerare attività di marketing non correlate alla SEO quando consideriamo le modifiche organiche in termini di traffico. Ad esempio, se il team di marketing ha lanciato un’ottima campagna di PR o ha iniziato a lavorare su campagne di massa, il tuo traffico organico aumenterà naturalmente per via delle persone che inizieranno a cercare di più la tua azienda.

    Per mostrare una panoramica più accurata dell’andamento del traffico organico, applica semplicemente un filtro in Google Search Console (GSC) a livello di “query”:

    Anche in questo caso, vuoi confrontare la performance del mese corrente con quella del mese precedente (MoM) e, possibilmente, anche con la performance anno su anno (YoY). La maggior parte delle aziende tende ad avere oscillazioni stagionali, quindi alcuni confronti MoM potrebbero sembrare negativi solo perché la stagione legata a quelle ricerche è già terminata.

    Fai attenzione. GSC fornisce solo dati e confronti su 28 giorni per impostazione predefinita. Pertanto devi selezionare date personalizzate per confrontare mesi interi. Ricorda di confrontare lo stesso numero di giorni. Potresti per esempio trovarti di fronte ad una situazione in cui un mese ha 31 giorni: in tal caso, potresti voler far partire il tutto l’ultimo giorno di agosto per tenere conto solo dei 30 giorni di settembre e pareggiare i conti.

    Il tuo cliente potrebbe anche ricevere una quantità significativa di traffico da Google Discover o da Google News. Se è così, probabilmente vale la pena dedicare a queste due fonti di traffico una sezione separata.

    7. Nuovi domini di riferimento in evidenza

    La prossima sezione riguarda i backlink, per mostrare al cliente se c’è stata una nuova e interessante copertura del suo sito nell’ultimo mese.

    Dovresti segnalare le modifiche relative ai backlink solo se le tue attività nel progetto influenzano l’acquisizione di nuovi link. Ciò include, ma non si limita a, creazione di contenuti che potenzialmente generano link o campagne di outreaching. Lo specifico perché il link building è spesso un’attività separata da altri progetti SEO.

    Se sei responsabile della crescita dei backlink vai sul Site Explorer di Ahrefs, dai un’occhiata al report sui Domini Referral e filtra i risultati per i nuovi domini acquisiti negli ultimi 30 giorni (nella slide trovi tutto)

    Mostriamo solo i domini di riferimento appena acquisiti ordinati per Domain Rating (DR) perché questa metrica è solida e di facile comprensione quando si tratta di aumento dei link organici.

    Se ti occupi di outreaching e noti la presenza di un nuovo link da un dominio che hai raggiunto in questo modo, mettilo in evidenza nello screenshot in modo che il cliente possa differenziare i link richiesti da quelli acquisiti organicamente.

    8. Progressi nell’acquisizione di link esterni

    Questa slide è pensata per consentirti di approfondire ulteriormente le informazioni sul lavoro di link building svolto durante il mese.

    Può includere:

    • Le pagine per le quali hai ottenuto link;
    • Eventuali nuove pagine di riferimento particolarmente importanti;
    • Il numero di link ottenuti da quelle pagine;
    • Le tue statistiche sulla richiesta di link, ad esempio potenziali utenti contattati e percentuale di successo;
    • Tutte le informazioni che ritieni pertinenti, ad esempio contenuti eccezionalmente buoni o cattivi.

    Puoi includere il report di Ahrefs Migliore per Link che trovi nella sezione Site Explorer perché mostra le pagine che hanno ricevuto il maggior numero di link esterni negli ultimi 30 giorni.

    In realtà c’è molto di più nella valutazione dei link rispetto al numero di link e al DR dei domini di riferimento. Ma questo ha più senso nella fase di ricerca di potenziali link, non nel momento in cui si compila la reportistica SEO; i tuoi clienti non hanno bisogno di sapere tutto!

    9. Stato di salute del sito dal punto di vista tecnico

    Qui puoi mostrare lo stato di salute del sito considerando tutti gli eventuali errori e problemi tecnici dal punto di vista SEO.

    Per ottenere questi dati:

    Vai su Site Audit in Ahrefs, crea un progetto per il sito web del cliente, se non l’hai già fatto, e lascia che lo strumento esegua la scansione del sito. In base alle impostazioni, il Site Audit può eseguire periodicamente la scansione del sito, fornendoti tutti i dati SEO tecnici attuali e storici.

    Riceverai l’Health Score, il punteggio di salute, nella pagina riepilogativa al termine di ogni scansione:

    Se è la prima volta che esegui la scansione del sito, utilizza l’Health Score come punto di partenza. Potrai iniziare a fare dei confronti mensili nel tuo secondo rapporto.

    Ora, potresti pensare che una metrica non sia sufficiente per riflettere l’intero stato di salute del sito dal punto di vista tecnico per la SEO. E hai ragione. Ma di solito non invii rapporti SEO a sviluppatori o altri SEO che possono facilmente comprendere informazioni più approfondite. Per questo motivo, il punteggio di salute è la migliore metrica per comunicare queste informazioni al tuo cliente.

    Ancora una volta, questo non significa che non devi segnalare metriche SEO più tecniche. Alcuni progetti coinvolgono siti enormi e attività SEO tecniche complesse. In tali situazioni, è probabile che il cliente apprezzerà i dati di scansione e indicizzazione, i dettagli sui problemi più importanti, ecc.

    10. Il mese successivo

    Dopo aver mostrato al tuo cliente tutti i dati e i rapporti, devi fornire un piano delle attività SEO più importanti su cui lavorerai il mese successivo.

    Basta un piccolo elenco di cose da fare che riassuma il tuo obiettivo principale per il mese successivo e che servirà anche come base per il tuo prossimo rapporto SEO.

    Conclusioni

    Et voilà, ecco per te un modello di report SEO completamente personalizzabile da usare con i tuoi clienti. Nel caso in cui tu l’abbia perso, ecco di nuovo il link per scaricarlo:

    Clicca per copiare il modello di report SEO.

    La reportistica probabilmente non sarà mai l’attività preferita di nessuno. Ma è fondamentale spendere del tempo su questa attività per avere clienti soddisfatti e per essere ben pagati.

    Per concludere, voglio ringraziare tutti coloro che hanno condiviso con me le informazioni sui rapporti nel corso degli anni. Grazie anche alla community di Ahrefs Insider, i cui membri mi hanno contattato in modo proattivo e hanno condiviso le loro conoscenze e i loro rapporti prima ancora che iniziassi a creare il modello. Un ringraziamento speciale va a Gyorgy Bolla, il SEO Lead di Westpac che mi ha spiegato tutto sul reporting SEO aziendale, un’area che non conoscevo affatto.

    Pensi che ci siano più metriche o slide che questo modello di rapporto SEO dovrebbe includere? Hai qualche domanda? Contattami su Twitter.

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