Questo significa che non dovresti avere come obiettivo parole chiave ad alta competizione? No. Ma significa che dovresti partire da quelle a più bassa competizione.
In questo articolo imparerai a trovare opportunità di parole chiave a bassa competizione in poche e semplici mosse, assicurandoti che la competizione sia davvero bassa e che quindi sia facile per te posizionarti.
Segui questi tre passi per trovare migliaia di parole chiave con alti volumi e poca competizione.
1. Fai un brainstorming delle tematiche
Prova a pensare a quello che la tua audience potrebbe cercare su Google, e scrivi quello che ti viene in mente. Non devi indovinare la frase o le parole esatte; annota solo delle tematiche.
Ad esempio, se vendi computer e parti online, alcune tematiche potrebbero essere:
- computer
- laptop
- macbook
- imac
- hard drive
Non pensarci troppo. Butta giù solo quello che ti viene in mente.
Vai al passaggio successivo una volta che hai 5–10 idee annotate.
2. Espandi le idee con uno strumento per la ricerca parole chiave
Inserisci le idee che hai identificato all’interno di uno strumento per la ricerca parole chiave come il Keywords Explorer di Ahrefs, vai poi nel report chiamato Corrispondenza Frase. Dovresti vedere delle idee di parole chiave che includono una o più delle parole che hai inserito, assieme al loro volume di ricerca mensile e altre metriche SEO.
3. Filtra per parole chiave a ‘bassa’ difficoltà
Molti strumenti per la ricerca di parole chiave assegnano un punteggio relativo alla difficoltà. Il nostro si chiama Keyword Difficulty (KD), ed è una rappresentazione numerica di quanto è difficile posizionarsi nelle prime 10 posizioni di Google per una specifica ricerca.
All’interno del report Corrispondenza Frase, filtra per parole chiave con un KD compreso fra 0–10 per trovare parole chiave a “bassa competizione”.
Puoi vedere qui sopra come siamo riusciti a trovare oltre 167.000 parole chiave a partire da sole cinque idee ‘seme’. Se vuoi restringere ulteriormente la lista, aggiungi un volume minimo di ricerche mensili con l’apposito filtro.
Si e no.
Google utilizza centinaia di segnali per il posizionamento, quindi nessuno strumento SEO di terze parti ha la possibilità di decifrare in maniera “accurata” la difficoltà di una parola chiave. Non è realistico, per non dire impossibile, specialmente considerando che molti di questi cosiddetti “fattori di posizionamento” sono solo voci di corridoio, e non sono mai stati confermati da Google.
È altresì importanti comprendere che ogni strumento SEO utilizza la sua formula proprietaria per calcolare la difficoltà di una parola chiave, motivo per il quale questa varia ampiamente da strumento a strumento:
Per quanto riguarda Ahrefs, il calcolo del Keyword Difficulty è piuttosto semplice: utilizziamo una media ponderata del numero di domini referral che puntano alle prime 10 pagine. Questo significa che le pagine meglio posizionate per parole chiave con un alto punteggio KD ricevono molti backlink, mentre quelle con un punteggio KD basso ne ricevono pochi.
Dato che i backlink sono senza dubbio il più importante dei fattori di posizionamento, il nostro Keyword Difficulty è solitamente un buon filtro per comprendere la difficoltà di posizionamento. Se una parola chiave ha un KD basso su Ahrefs, significa che è a “bassa competizione” nel senso che probabilmente non avrai bisogno di ottenere molti backlink per competere.
Ma non dovresti giudicare la competizione solo in base a questa metrica. Ci sono altri fattori che devi tenere in considerazione prima di andare all’attacco di una parola chiave.
Vediamo i tre aspetti più importanti
Intento di ricerca
Anche se una parola chiave è a difficoltà davvero bassa, avrai difficoltà a posizionarti se non crei la giusta tipologia di contenuto che gli utenti si aspettano di trovare. Quando compi una ricerca parole chiave, dovresti cercare parole chiave che hanno senso per rispetto alla tipologia di contenuto che vuoi creare.
Esistono quattro grandi famiglie di tipologie di parole chiave:
- Informazionali. L’utente è alla ricerca di informazioni riguardo uno specifico tema.
- Navigazionali. L’utente sta cercando uno specifico sito.
- Analisi commerciale. L’utente vuole acquistare un prodotto o servizio definito, ma non sa ancora esattamente quale.
- Transazionale. L’utente vuole acquistare qualcosa.
Spesso puoi capire a quale famiglia una parola chiave appartiene analizzando i cosiddetti modificatori all’interno della query. Se contiene parole come “compra” o “economico”, molto probabilmente è una ricerca transazionale. Se contiene parole come “come”, “cosa”, o “dove”, probabilmente è informazionale.
Ecco un utile foglio con i modificatori più utilizzati:
All’interno del Keywords Explorer di Ahrefs, puoi identificare idee di parole chiave che fanno parte di queste famiglie utilizzando il filtro “Include”.
Ad esempio, se stessi cercando parole chiave a bassa competizione di tipo transazionale, ecco come potresti farlo:
- Inserisci le tue parole chiave seme
- Scegli il report chiamato “Corrispondenza Frase”
- Filtra per parole chiave a bassa competizione con il filtro KD (KD < 10)
- Aggiungi parole come “acquista” o “economico” all’interno del filtro “Include”
- Imposta il pulsante su “Any word”
Se invece stessi cercando parole chiave informazionali per il tuo blog a bassa competizione, puoi fare la stessa cosa utilizzando altri modificatori. Un altro metodo molto veloce in alternativa, consiste nell’analizzare il report chiamato Questions, che mostra le parole chiave poste in forma di domanda.
Attenzione però, filtrare tramite i modificatori funziona, ma non è un metodo infallibile, perché questi non sempre si allineano all’intento di ricerca.
Pensa ad esempio alla parola chiave “best buy coffee makers” (in italiano “migliori macchine da caffè da acquistare”).
Nonostante contenga la parola “buy”, che come sappiamo in inglese significa “acquistare”, non si tratta di una parola chiave transazionale. Si tratta invece di una parola chiave navigazione, in quanto le persone stanno cercando dei risultati da Best Buy—una catena di negozi di elettronica Americana.
Questo ci fornisce anche altre indicazioni su come l’intento di ricerca può alterare il livello di competizione. Anche se questa query ha un Keyword Difficulty pari a 1, non è a bassa competizione, in quanto è di tipo navigazionale. Non sarai mai in grado di posizionarti meglio di Best Buy, indipendentemente da quello che farai—questo in quanto Best Buy occupa tutte e 10 le posizioni sulla prima pagina di Google.
Autorevolezza del sito
Il Domain Rating (DR) misura l’autorevolezza di un sito con un punteggio da zero a cento in base al profilo backlink.
Molti professionisti della SEO credono che Google utilizzi qualche sorta di metrica di autorevolezza all’interno del loro algoritmo, ma John Mueller di Google ha dichiarato pubblicamente che questo non è vero in diverse occasioni.
We don’t use domain authority at all in our algorithms.
— 🍌 John 🍌 (@JohnMu) February 24, 2020
Non utilizziamo nessun matrica di autorevolezza del dominio nei nostri algoritmi
È proprio questo il motivo per il quale il nostro Keyword Difficulty non considera l’autorevolezza di un sito. Tienilo a mente se fai parte di quelli che credono che Google non sia completamente trasparente riguardo l’autorevolezza di un sito.
In ogni caso, noterai che per alcune parole chiave apparentemente a bassa competizione e con un punteggio KD basso, tutte le pagine meglio posizionate provengono da siti con un alto DR.
Ad esempio, “black sandals” (in italiano “Sandali neri”):
Nonostante il punteggio Keyword Difficulty sia solo di 1, il Domain Rating medio per la prima pagina è 86, mentre quello più basso è 76.
Questo dimostra quindi che l’autorevolezza di un sito è un fattore di posizionamento?
Non necessariamente. Questo ha più a che fare con la brand equity che l’autorevolezza del sito. I grandi brand dominano le SERP perchè quelli sono i siti dai quali la maggior parte delle persone vuole acquistare.
Sfortunatamente, non puoi fare molto per compensare se il tuo brand e il tuo sito sono più “deboli”. Farai probabilmente fatica a posizionarti per parole chiave dove la brand equity sembra giocare un ruolo fondamentale.
Il che ci porta ad un altro punto:
La difficoltà di posizionamento è relativa.
Se sei Target (un noto ecommerce americano) “black sandals” è una parola chiave a bassa competizione, perché hai l’autorevolezza e la brand equity necessarie a posizionarti. Se sei un piccolo ecommerce di scarpe, “black sandals” sarà invece ad alta competizione, perché non giochi nella stessa posizione dei grandi brand che dominano le SERP.
Quindi ciò significa che è impossibile per i siti meno autorevoli e i brand meno conosciuti di scavalcare i siti più grossi? No. Ma sarà più difficile, ed è qualcosa da tenere a mente quanto cerchi parole chiave a bassa competizione.
Backlink di alta qualità
Il Keyword Difficulty prende in considerazione il numero di backlink che puntano alle pagine meglio posizionate, ma non la loro qualità. Devi considerare tante cose per valutare la qualità dei backlink, incluse:
- Pertinenza del sito e della pagina dalla quale proviene il link
- Autorevolezza del sito e della pagina dalla quale proviene il link
- Posizione del link sulla pagina
- Anchor text del link
- Follow vs. nofollow
È quasi impossibile considerare tutte queste cose quando si calcola un punteggio di difficoltà, abbiamo quindi deciso di fare le cose in maniera semplice e consistente, analizzando solo il numero medio di domini referral (ovvero siti da cui partono i link) per le prime 10 pagine.
Per questo motivo, vale sempre la pena analizzare il profilo backlink delle pagine meglio posizionate, dato che la quantità non è tutto.
Per illustrare tutto con un esempio, guarda il numero di domini referral verso le pagine meglio posizionate per due parole chiave con lo stesso punteggio KD:
A prima vista, sembrerebbe più semplice posizionarsi per la seconda pagina, in quanto ha meno link. Ma quello che conta davvero è la qualità dei link.
Per la pagina con 14 RD, il 94% di questi sono follow, e la maggior parte proviene da siti e pagine pertinenti e autorevoli. Hanno anche degli anchor più rilevanti.
La pagina con 92 RD ha il 96% dei link nofollow, che provengono principalmente da siti di bassa qualità che erogano coupon. Gli anchor inoltre, sono principalmente uguali alla URL.
A dirla tutta, ci sono solo due link che sono “okay” fra quelli che puntano alla pagina con 92RD. Mentre la maggior parte di quelli che puntano alla pagina con 14RD sono tutti pertinenti e di alta qualità.
In conclusione, a parità di tutto, sarebbe probabilmente più semplice scavalcare la pagina con 92 RD rispetto a quella con 14 RD. Nonostante abbiamo lo stesso punteggio KD quindi, “best coffee for cold brew” (in italiano: “miglior caffè per cold brew”), è più competitiva di “best fly fishing combo for beginners” (in italiano: “miglior canna e mulinello per pesca alla mosca”).
Molte persone preferiscono optare per le parole chiave a bassa competizione in quanto non credono che possano posizionarsi per altro. Anche se questo è vero sul breve periodo, le parole chiave competitive possono essere considerate delle opportunità per diverse ragioni.
Ricorda che il punteggio Keyword Difficulty di Ahrefs è basato sui backlink. Questo significa che, in media, le pagine meglio posizionate per i termini con un alto KD ricevono molti backlink.
In altre parole, le parole chiave ad alta competizione sono spesso ottimi topic da usare come link bait—ovvero contenuti specificamente elaborati per attrarre link.
Per trovare queste tematiche, fai l’opposto di quello che hai fatto prima. Invece di filtrare per punteggi KD bassi, filtra per quelli alti.
Ad esempio, se hai un sito che parla di curriculum potresti:
- Aprire il Keywords Explorer
- Inserire una parola chiave ‘seme’ pertinente (es., “resume”, equivalente di “curriculum” in inglese)
- Andare nel report Questions
- Filtrare per parole chiave con un alto KD (es., 50+)
Se analizzi la panoramica SERP per qualsiasi di queste parole chiave, dovresti notare come molte delle pagine meglio posizionate ottengono tantissimi link.
In questo caso, se tu avessi creato la miglior guida sul web che tratta di come scrivere un buon curriculum, le persone che forniscono già link a queste pagine sarebbero ottimi prospect a cui proporre il tuo contenuto. Devi solo contattarli con un buon motivo per fornirti un link.
Ottieni abbastanza link di qualità verso le tue pagine, e dovresti essere in grado di posizionarti—anche se hai poca autorevolezza e brand equity.
In ogni caso, ci sono altri due benefici che derivano dall’avere come obiettivo parole chiave ad alta competizione (anche se non riesci a posizionarti):
- Puoi incrementare l’autorevolezza del tuo sito. Brand equity e autorevolezza non compaiono dal nulla. Sono principalmente un risultato portato in secondo piano dai link.
- Puoi trasferire quell’ ‘autorevolezza’ alle altre pagine. Utilizza i link interni dalle pagine che ricevono più link per spingere pagine pertinenti a più bassa competizione.
Il secondo beneficio è quello che chiamiamo la Tecnica dell’Intermediario.
Si tratta di un modo intelligente per spingere un porzione di ‘autorevolezza’ verso pagine sulle quali è difficile ottenere link.
Lettura consigliata: Un Strategia SEO Semplice (il metodo ‘dell’Intermediario’)
Conclusione
La competitività di una parola chiave è relativa. Dato che nessun punteggio che stima la difficoltà è in grado di considerare tutti i fattori del caso, dovresti sempre analizzare manualmente le pagine meglio posizionate prima di creare un contenuto.
Se fallisci nel fare questo, rischi di rincorrere parole chiave che non sono in realtà a bassa competizione. Nonostante non ci sia nulla di sbagliato in questo, queste parole chiave dovrebbero essere obiettivi a medio e lungo termine, non breve.
Domande? Scrivimi su Twitter.