Continua a leggere per scoprire cos’è, perché è importante e come padroneggiarla.
La SEO per l’e‑commerce è il processo di ottimizzazione di un negozio online per migliorarne la visibilità e il posizionamento sui motori di ricerca come Google. Si concentr sul miglioramento delle prestazioni delle pagine di categoria e di prodotto, poiché queste tendono ad essere le più redditizie.
In genere è un modo più conveniente per raggiungere i tuoi clienti piuttosto che fare offerte per costose parole chiave pubblicitarie a pagamento.
La SEO tecnica può sembrare l’elemento più scoraggiante, ma è fondamentale per i siti di e‑commerce. Ciò è dovuto principalmente a problemi relativi alla navigazione a faccette, ma ci sono anche altre cose da tenere a mente. Vediamole.
Proteggi il tuo sito con HTTPS
L’HTTPS è un protocollo sicuro per il trasferimento di dati tra siti e visitatori. Impedisce agli hacker di rubare informazioni sensibili che le persone comunemente condividono con i negozi online tra cui nome, indirizzo e dettagli della carta di credito.
È anche un fattore minore di ranking di Google dal 2014.
Sai se il tuo negozio utilizza HTTPS perché nella barra degli indirizzi è presente un’icona “lucchetto” simile a questa:
Le piattaforme di e‑commerce più popolari utilizzano HTTPS, quindi non dovrebbe essere un problema per la maggior parte delle persone. Ma se lo è, assicurati di risolverlo.
Rendi la struttura del tuo sito facile da navigare
La struttura del sito è l’organizzazione del tuo sito e come le pagine sono linkate.
La maggior parte degli e‑commerce organizza le proprie pagine più o meno in questo modo:
Ecco due motivi per cui questa struttura ha senso:
- È facile da navigare: I visitatori possono trovare ciò che cercano in pochi cli.
- Aiuta Google a trovare tutte le pagine: Google può “seguire” i collegamenti interni da una pagina all’altra
Creare una struttura per il tuo sito fin dall’inizio significa anche che eviterai di doverla riprogettare in seguito.
Quando si tratta di link interni, è meglio mantenerli semplici all’inizio. Puoi utilizzare le frecce nell’illustrazione sopra come guida su come linkare tra di loro le tue pagine.
Ad esempio, la tua home page dovrebbe collegarsi alle pagine delle tue categorie, che dovrebbero collegarsi alle pagine delle sottocategorie pertinenti, che dovrebbero collegarsi ai prodotti pertinenti.
Implementa correttamente la navigazione a faccette permettere alle pagine di posizionarsi
La navigazione a faccette permette ai visitatori di filtrare i prodotti nelle pagine di categorie e sottocategorie.
Eccome come appare:
Nonostante la sua utilità per gli utenti, può causare seri problemi SEO ai siti di e‑commerce perché le combinazioni di filtri spesso creano nuovi URL parametrizzati.
Ad esempio, se filtri per auricolari, si potrebbe creare un URL come questo:
/headphones/?color=red&brand=sony&type=wired
Anche se hai solo una manciata di filtri, possono generarsi migliaia di combinazioni. Ciò significa migliaia di nuovi URL che Google può scansionare e potenzialmente indicizzare.
Una situazione del genere non va bene perché:
- Indebolisce la capacità di posizionamento delle pagine importanti: le combinazioni di filtri possono spesso portare alla creazione di più URL con lo stesso contenuto. A meno che Google non se ne renda conto (cosa che non sempre accade), i segnali di ranking verranno suddivisi tra le pagine duplicate.
- Impedisce a Google di eseguire la scansione di pagine importanti: Google dedica risorse limitate alla scansione del tuo sito. Se deve eseguire la scansione di troppa roba inutile, potrebbe non avere le risorse per eseguire la scansione delle pagine importanti.
Esistono varie soluzioni a questi problemi. Per i principianti e gli intermedi, un’opzione semplice è canonicalizzare gli URL creati dai filtri nella loro categoria principale o sottocategoria.
Alcune piattaforme SEO di e‑commerce lo fanno automaticamente. Verifica se questo è il caso del tuo sito installando la SEO Toolbar di Ahrefs, visitando alcuni URL da filtri e controllando la scheda “Indicizzabilità”. Se l’URL canonico non è filtrato, è probabile che questo non sia un problema.
Ecco un esempio concreto:
La ricerca delle parole chiave ti aiuta a capire come le persone cercano ciò che vendi. Puoi utilizzare queste informazioni per creare sottocategorie e pagine di prodotto che soddisfano la domanda. Vediamo come farla.
Trova parole chiave per le pagine delle sottocategorie
Le pagine delle sottocategorie mostrano i tipi di prodotti che vendi in una categoria.
Ad esempio, una categoria “cuffie” può avere sottocategorie come “con cavo” e “wireless”.
Probabilmente conosci già alcune sottocategorie che hanno senso per il tuo negozio. Ma poiché le persone effettuano ricerche in molti modi, è utile per la SEO creare sottocategorie in linea con tali ricerche.
Ecco come trovare idee per le sottocategorie nel Keyword Explorer di Ahrefs:
- Inserisci alcune parole chiave generiche correlate alla tua categoria
- Vai al rapporto Termini corrispondenti
- Cerca i prodotti che vendi
Ecco alcune idee per le sottocategorie “cuffie” in inglese per gli Stati Uniti:
RIcorda che non si tratta solo di volumi di ricerca. Devi usare il buon senso e scegliere i termini che hanno senso come sottocategorie.
Nell’esempio sopra, “audio technica open ear headphones” non potrà una sottocategoria adatta perché è troppo specifica. Lo stesso vale per le “bone conduction headphones” a meno che non ne vendi più di un paio di paia.
Ecco un rapido promemoria per la scelta delle sottocategorie per la SEO:
Ripeti la procedura per le altre categorie.
Trova parole chiave per le pagine dei prodotti
La ricerca per parole chiave di prodotto non è realmente qualcosa da considerare se vendi prodotti famosi, poiché le persone cercheranno i prodotti da soli.
Ad esempio, negli Stati Uniti vengono effettuate circa 622.000 ricerche mensili per “airpods pro”.
Se vendi queste cuffie, la pagina del tuo prodotto ha già come target quella parola chiave.
Tuttavia, se vendi prodotti senza marchio o prodotti con nomi sconosciuti, potresti voler trovare e scegliere come target termini più descrittivi che le persone cercano.
Ad esempio, supponiamo che tu venda un paio di cuffie con orecchie da gatto. A meno che le persone non stiano cercando specificamente la marca o il modello, potrebbe essere meglio scegliere come target una parola chiave pertinente che le persone effettivamente cercano, per esempio “cat ear headphones” [cuffie con orecchie da gatto].
Tieni presente l’intento di ricerca quando fai questo esercizio. Se i risultati di ricerca principali per una parola chiave sono tutte pagine di categorie di e‑commerce, ciò potrebbe indicare che le persone devono scegliere tra diversi prodotti. In questo caso, potrebbe essere meglio utilizzare la parola chiave per una sottocategoria o un URL a faccetta (ne parleremo più avanti).
La SEO on-page è il processo di ottimizzazione dei contenuti del tuo sito. Include ottimizzazioni del contenuto visibile e del codice che non si vede. Facciamo alcune considerazioni per quel che riguarda le ottimizzazioni per gli e‑commerce.
Risparmia tempo usando modelli per titolo, meta descrizione e H1
La maggior parte degli e‑commerce utilizza modelli per i titoli e le meta descrizioni.
Ecco un esempio di modello di meta descrizione.
Usare un approccio basato su template ha senso perché scrivere testi unici per migliaia di pagine di prodotti e categorie non è divertente. Sfortunatamente, può portare a copie brutte e duplicate che non generano clic.
Puoi risolvere questo problema con un approccio ibrido in cui utilizzi modelli per la maggior parte delle pagine ma modelli unici per quelle con più traffico di ricerca.
Ecco come trovare le pagine con più traffico di ricerca in Google Search Console (GSC):
- Vai al rapporto sui risultati della ricerca
- Seleziona la scheda “Pagine”
Se non usi GSC, puoi ottenere una stima generica gratuita usando il Site Audit di Ahrefs con un account Ahrefs Webmaster Tools .
- Seleziona il tuo progetto nel Site Audit
- Vai su Page Explorer
- Filtra per pagine interne
- Ordina per traffico organico dal più alto al più basso
Per gli H1 è semplice: basta usare la categoria o il nome del prodotto.
Utilizza URL semplici e descrittivi
Ecco un modello semplice che funziona per le pagine di categoria e sottocategoria:
domain.com/category/subcategory/
Ad esempio, ecco alcune categorie e sottocategorie per il nostro negozio di audio che seguono questo modello:
domain.com/headphones/ domain.com/headphones/wireless domain.com/headphones/wired domain.com/headphones/over-ear domain.com/headphones/in-ear
Le cose sono un po’ più complicate quando si tratta di prodotti perché la struttura più ovvia sarà questa:
domain.com/category/subcategory/product
Tuttavia, poiché i prodotti spesso rientrano in più categorie, ciò può portare a contenuti duplicati. In altre parole, lo stesso prodotto è disponibile su URL diversi.
Ad esempio, gli AirPod sono sia cuffie wireless che auricolari, quindi finiranno in due URL:
domain.com/headphones/in-ear/airpods domain.com/headphones/wireless/airpods
Puoi risolvere questo problema utilizzando questo modello per gli URL dei prodotti:
domain.com/product
Aggiungi descrizioni uniche di prodotti e categorie per aiutare i visitatori e Google
Le pagine dei prodotti e delle categorie spesso hanno poco o nessun contenuto. Ciò non è necessariamente negativo, ma l’aggiunta di descrizioni uniche può aiutare Google e i visitatori a capire meglio di cosa tratta la pagina.
Ecco alcuni suggerimenti per crearle:
- Fai in modo che siano brevi e semplici
- Assicurati che siano descrittive e utile
- Utilizza parole chiave a coda lunga
Per trovare varianti e sinonimi a coda lunga, inserisci una pagina di prodotto o categoria concorrente per la tua parola chiave target principale nel Site Explorer di Ahrefs e controlla le prime 10 posizioni nel Rapporto sulle parole chiave organiche.
Ad esempio, ecco alcune parole chiave importanti per le quali si posiziona una delle pagine più in alto per “cuffie wireless” in inglese, “wireless headphones”:
- bluetooth headphones
- wireless earphones
- bluetooth earbuds
Sarà facile e naturale citare queste parole nella descrizione della pagina.
La link building per gli e‑commerce è difficile perché di solito non c’è alcun motivo per cui qualcuno dovrebbe linkare una pagina di prodotto o di categoria. Tuttavia, ci sono alcuni metodi provati e testati. Puoi anche utilizzare altri metodi per ottenere link alla tua home page. Vediamo alcune tattiche.
Utilizza la tecnica del “feedback sul prodotto”
Se hai prodotti che vendi solo tu, la tecnica del “feedback sul prodotto” può aiutarti a comparire negli elenchi dei migliori prodotti in quella categoria.
Ecco come:
- Trova liste popolari sui migliori prodotti
- Offri all’autore il tuo prodotto in cambio di feedback
- Chiedi di includerlo nella sua lista (se il prodotto è di suo gradimento)
Dato che la maggior parte delle persone tende a linkare il prodotto di cui parla, questo è un modo semplice per creare link direttamente alle pagine dei prodotti.
Per trovare elenchi dei migliori prodotti che non menzionano il tuo, cerca su Google miglior [categoria prodotto] best[product category] -nome brand
o in inglese best[product category] -brandname
.
In alternativa, esegui una ricerca “Nel titolo” usando il Content Explorer di Ahrefs per ottenere lo stesso risultato e filtra le pagine con traffico per trovare liste popolari.
For example, here’s a list of the best smart speakers that don’t mention any Sonos speakers:
Se Sonos vuole ottener più link a una delle pagine dei suoi prodotti con altoparlanti intelligenti, può offrire di inviare il prodotto gratuitamente all’autore di questa lista in cambio di feedback. Se all’autore piace, Sonos può chiedergli se prenderà in considerazione l’inclusione nel proprio post.
Non chiedere mai a chi scrive di inserire il tuo prodotto nella sua lista a fronte della ricezione dello stesso. Potresti ricevere una penalizzazione da Google che vede lo “scambio di beni o servizi con collegamenti” come uno modo organizzato per ottenere link.
Rivendica menzioni del tuo brand senza link nelle recensioni
Le menzioni senza link sono menzioni online dei tuoi prodotti o del tuo brand senza un link al tuo sito.
Possono esistere per vari motivi. Tuttavia, sono spesso difficili da trasformare in link perché raramente offrono una prospettiva interessante o convincete.
Ad esempio, ecco una menzione non linkata per Audio-Technica:
Sfortunatamente, in questo caso, non esiste un angolo convincente. Questo perché la menzione non linkata si trova in un articolo su una band che vende attrezzature per finanziare l’educazione musicale e non sono presenti link ad altri brand menzionati.
Tuttavia, se qualcuno recensisce il tuo prodotto e non linka il tuo sito, chiedergli di farlo in modo che i lettori possano saperne di più sul prodotto e senza che il link sembri forzato.
Puoi trovare recensioni non linkate usando il Web Explorer di Ahrefs, che analizza bilioni di pagine. Inserisci questa ricerca: Intitle:[tuo brand] recensione -outlinkdomain:[tuosito.com] -site:[tuosito.com
.
Per esempio, se volessi trovare recensioni senza link per Audio-Technica in inglese cercheresti:
intitle:audio technica review -outlinkdomain:audio-technica.com -site:audio-technica.com
.
Si tratta quindi solo di rivedere le pagine e chiedere a chi le gestisce di aggiungere il link dove ha senso. Anche se lo fanno in pochi, si tratta di un buon metodo per ottenere link alle pagine dei prodotti.
Utilizza HARO per generare link autorevoli
HARO (Help a Reporter Out) è un servizio che mette in contatto giornalisti e blogger con le fonti.
Se ti iscrivi come fonte (gratuitamente), HARO ti invia quotidianamente e‑mail con richieste come queste:
In questo caso il blogger vuole consigli sulle migliori cuffie da ufficio.
Se inseriamo il loro sito web (Welp Magazine) nel Site Explorer, vediamo che si tratta di un sito con Domain Rating (DR) 59 e molto traffico organico. Quindi vale sicuramente la pena provare ad ottenere il link.
Ancora meglio, sappiamo che il blogger linkerà i prodotti che presenta perché la sua richiesta è:
Per farla breve, probabilmente potremmo ottenere un link da questo sito inviando la nostra raccomandazione al blogger insieme agli altri dettagli.
Catturare l’attenzione del tuo pubblico è vitale nell’e‑commerce. Creando contenuti preziosi, pertinenti e coinvolgenti, puoi migliorare la visibilità del tuo negozio online, costruire relazioni con i clienti e generare più conversioni.
Ecco alcune delle priorità nel content marketing per i siti di e‑commerce.
Trova parole chiave informative-commerciali da usare per i post del blog
Le parole chiave informative-commerciali sono quelle che le persone cercano quando cercano cosa acquistare.
Ad esempio, se cerchi “le migliori cuffie wireless” su Google, è probabile che tu voglia acquistare un buon paio di cuffie wireless.
Identificare le ricerche di prodotti “migliori” è un modo semplice per iniziare a trovare parole chiave con intenti commerciali.
Il modo più semplice per farlo è:
- Inserisci la tua parola chiave in Keywords Explorer
- Aggiungi un filtro Includi contenente la parola “migliore”
- Applica il filtro e premi Mostra risultati.
Possiamo vedere da questa rapida ricerca che per la parola “wireless headphones” in inglese Ahrefs ha identificato oltre 9.396 parole chiave che possiamo potenzialmente utilizzare.
Oltre alle parole chiave “migliori”, puoi anche trovare intenti commerciali nelle domande. Ad esempio, se cerchi “come funzionano le cuffie con cancellazione del rumore”, è probabile che vuoi acquistarne un paio.
Nel Keywords Explorer puoi trovare questi tipi di parole chiave nella sezione Domande dopo aver inserito la parola chiave.
Ecco un rapido esempio di una parola chiave informativa-commerciale per “noise canceling headphones”.
Ricordati di cercare parole chiave relative ai problemi che i tuoi prodotti aiutano a risolvere.
Ad esempio, parole chiave come “come pulire le cuffie” non funzionano perché l’utente che cerca queste informazioni non è alla ricerca di nuove cuffie. Ma parole chiave come “come riparare le cuffie rotte” potrebbero funzionare perché la maggior parte delle cuffie non è facilmente riparabile, quindi un nuovo paio potrebbe essere la soluzione migliore.
Una volta compresa la psicologia dietro le parole chiave con intenti commerciali, puoi iniziare a creare contenuti guidati dal prodotto.
Crea contenuti guidati dal prodotto per attirare più persone
I contenuti guidati dal prodotto aiutano i lettori a risolvere i loro problemi tramite i prodotti che vendi. La creazione di questo contenuto attorno alle parole chiave che le persone stanno cercando può attirare più potenziali clienti grazie alla ricerca organica.
Ad esempio, questo post sulla riparazione delle cuffie che funzionano solo in un orecchio riceve circa 13.300 visite mensili:
Spiega come risolvere i problemi comuni prima di consigliare cuffie nuove e resistenti a coloro che non hanno risolto il problema.
In questo caso, il sito consiglia prodotti su Amazon. Ma non c’è motivo per cui non puoi consigliare e linkare le pagine dei tuoi prodotti in questi articoli.
Ottimizza le immagini dei tuoi prodotti per la ricerca per ottenere più clic
Google Immagini è il secondo motore di ricerca più grande al mondo ed è responsabile di oltre il 20% di tutte le ricerche online.
Pertanto, quando dei potenziali clienti cercano prodotti come i tuoi, è probabile che vorranno vederli per trovare quello che stanno cercando.
Se vuoi apparire in alto su Google Immagini, dovrai iniziare ottimizzando le immagini del tuo e‑commerce per la SEO.
Dovrai quindi aggiungere un nome file descrittivo separato da trattini. Cerca di mantenere il nome del file pertinente e ricorda di includere parole chiave importanti, come nell’esempio seguente:
Quindi aggiungi l’alt text che dovrebbe essere così:
<img alt="l'alt va qui">
Quindi, ad esempio, per queste cuffie, il testo alternativo potrebbe essere:
<img alt="Apple AirPods Max in silver">
Al giorno d’oggi, la maggior parte dei sistemi di gestione dei contenuti (CMS) ti offre la possibilità di aggiungere testo alternativo quando carichi le immagini, quindi dovrai modificare manualmente il codice.
Ricorda di rendere il testo alternativo il più corto possibile. Ecco un esempio da Apple, in cui il testo alternativo è: “Front view of AirPods Max in Silver.”
Sebbene i principi del testo alternativo siano facili da comprendere, è facile dimenticare di aggiungerlo. Molti siti hanno immagini a cui manca il testo alternativo.
Il modo più veloce e gratuito per verificare la mancanza di testo alternativo nel tuo sito è utilizzare uno strumento come Ahrefs Webmaster Tools.
Dopo aver eseguito una scansione del tuo sito, vai alla panoramica nel Site Audit per vedere se ci sono problemi.
Ecco l’esempio di un sito con 2.712 immagini a cui manca il testo alternativo.
Cliccando su “Missing alt text” si accede agli URL interessati. Puoi quindi ordinare l’elenco cliccando su “Organic traffic” per dare priorità alle pagine che già ottengono buoni risultati nella ricerca.
Se la pagina ha già un traffico organico elevato, è probabile che le immagini su quella pagina possano avere un buon rendimento in Google Immagini.
Dopo aver ottimizzato le tue immagini, puoi monitorare i clic che ottengono cliccando su “Performance” in GSC e quindi selezionando il tipo di ricerca “Immagine”.
Tutto quanto sopra ti farà partire con il piede giusto con la SEO per il tuo e‑commerce. Ma ci sono altre cose che puoi fare per attirare ancora più traffico di ricerca e vendite. Vediamone alcune.
Indicizza gli URL con faccette in base alla richiesta per ottenere più clic
Le persone cercano i prodotti in molti modi, quindi probabilmente durante la ricerca parole chiave hai trovato termini che non hanno senso per le sottocategorie. Ma se hai la navigazione sfaccettata nel tuo sito, probabilmente hai già URL parametrizzati che prendono di mira molti di questi termini.
Ad esempio, negli Stati Uniti vengono effettuate circa 150 ricerche mensili per “jabra over ear headphones”:
Se vendi questi prodotti e consenti ai visitatori di filtrarli utilizzando la navigazione a faccette, probabilmente arriveranno a un URL come questo:
/headphones?brand=jabra&design=over-ear
Poiché la maggior parte dei negozi di e‑commerce canonicalizza gli URL sfaccettati in una categoria principale o sottocategoria, questo URL probabilmente non è indicizzabile. Tuttavia, puoi modificarlo cambiando il canonico in uno autoreferenziale.
Se esegui questa operazione per tutti gli URL sfaccettati con domanda di ricerca, potrai attirare più traffico di ricerca senza creare nuovi contenuti.
Ecco un grafico creato da Aleyda Solis per aiutarti a capire quali indicizzare:
Se noti persone che cercano attributi del prodotto per i quali non disponi di filtri, valuta la possibilità di aggiungerli. Ad esempio, negli Stati Uniti ci sono molte ricerche per cuffie compatibili con vari dispositivi:
Puoi aggiungere facilmente un set di filtri “Compatibile con” e indicizzare gli URL con faccette pertinenti per attirare traffico di ricerca grazie a questi termini.
Aggiungi lo schema markup alle pagine dei prodotti per ottenere rich snippet
Lo schema markup è un codice che aiuta i motori di ricerca a comprendere e mostrare meglio le tue pagine nei risultati di ricerca. Aggiungerlo alle pagine dei prodotti può permettere loro di ottenererich snippet come questo:
Ecco come può apparire il markup per una pagina che vende AirPods Pro:
<script type="application/ld+json"> { "@context": "https://schema.org/", "@type": "Product", "name": "AirPods Pro", "image": "", "brand": { "@type": "Brand", "name": "Apple" }, "offers": { "@type": "Offer", "url": "", "priceCurrency": "USD", "price": "249", "availability": "https://schema.org/InStock", "itemCondition": "https://schema.org/NewCondition" }, "aggregateRating": { "@type": "AggregateRating", "ratingValue": "4.9" } } </script>
Indica a Google il nome, la marca, il prezzo, la valutazione delle recensioni del prodotto e se è disponibile.
Esistono molti generatori di schema gratuiti come questo, quindi non è necessario scrivere il codice a mano. Alcune piattaforme di e‑commerce lo integrano automatcamente.
Linka sottocategorie importanti per farle vedere ai visitatori (e a Google)
Linkare sottocategorie importanti dalle pagine delle tue categorie rende prioritarie delle pagine a cui le persone che visitano il sito potrebbero essere interessate.
Ciò semplifica la navigazione sul tuo negozio online.
Ecco un esempio in cui le sottocategorie importanti sono state evidenziate nella parte superiore della pagina della categoria.
Questo design consente ai visitatori di raggiungere rapidamente le sottocategorie che desiderano. È utile anche per le persone che visitano il sito da mobile, poiché significa che non devono scorrere migliaia di prodotti.
È anche possibile che la posizione di questi collegamenti possa aumentare l’autorità di queste pagine di sottocategorie, secondo il modello di surfista ragionevole presente tra i brevetti di Google.
Ecco un altro esempio in cui un altro sito linka sottocategorie popolari nella parte superiore della pagina della categoria.
Monitora i problemi tecnici SEO per evitare cali di traffico imprevisti
Una solida base tecnica ti aiuta a evitare i problemi comuni che spesso affliggono i negozi di e‑commerce. Ma la SEO tecnica non è una cosa da fare una volta sola perché i problemi possono arrivare con il tempo.
Ecco perché è essenziale monitorare lo stato tecnico del tuo SEO e risolvere i problemi non appena si presentano.
Utilizzando Site Audit con un account Ahrefs Webmaster Tools, puoi farlo gratuitamente. Il tool monitora oltre 100 problemi SEO comuni, compresi quelli che vedi spesso sui siti di e‑commerce, come contenuti duplicati, problemi di canonicalizzazione e pagine orfane.
Puoi pianificare scansioni giornaliere, settimanali o mensili per avere aggiornamenti costanti sui problemi.
Ecco alcuni esempi di problemi comuni che possono influenzare i siti di e‑commerce e danneggiare il posizionamento:
- Non utilizzare i breadcrumb: gli utenti (e Google) trovano utili i breadcrumb sui siti di e‑commerce.
- Dimenticare di aggiungere lo schema: l’aggiunta di uno schema può aiutarti a ottenere rich snippet.
- Indicizzazione di pagine di bassa qualità: Indicizzazione di filtri di e‑commerce o pagine di ricerca che non aggiungono alcun valore.
- Keyword stuffing: Menzione ripetuta delle tue parole chiave sul tuo sito web.
- Blocco delle pagine importanti del sito: a volte, i tag noindex o le direttive “Disallow” nel file robots.txt vengono aggiunti per errore, il che significa che le pagine non verranno visualizzate su Google.
Non ho la sfera di cristallo per prevedere esattamente come sarà il futuro per la SEO nell’e‑commerce, ma ecco alcune riflessioni.
Con Google che inizia a incorporare l’intelligenza artificiale generativa nella sua esperienza di ricerca, è probabile che la SEO per e‑commerce si evolverà in un’esperienza diversa da quella di oggi.
Ecco un esempio di come appaiono oggi le SERP per la ricerca “bluetooth headphones.”
Se ignoriamo i risultati “People Also Ask”, il resto sono pagine di categorie di negozi di e‑commerce.
Ora dai un’occhiata alla SERP per questa stessa ricerca nell’esperienza generativa di ricerca basata sull’intelligenza artificiale di Google (al momento non ancora disponibile in Italia):
Con questo risultato, Google ha effettivamente generato la propria pagina di categoria sulla SERP.
Se questo cambiamento diventa realtà, è possibile che il futuro della SEO nell’e‑commerce possa spostare maggiormente l’attenzione sull’ottimizzazione delle pagine dei prodotti.
Aleyda ha parlato anche di questi potenziali cambiamenti e delle sue previsioni per la SEO nell’e‑commerce.
Conclusioni
Fare SEO per l’e‑commerce è tutt’altro che semplice. Conoscere le nozioni di base è abbastanza facile, ma soddisfare la domanda di ricerca evitando i problemi tecnici comuni è spesso più complicato di quanto si pensi.
Ecco alcune risorse utili per saperne di più su questi problemi:
- Navigazione a Faccette: Definizione, Esempi e Best Practice SEO
- Blog per E‑Commerce: 7 Modi Per Aumentare Traffico e Vendite
- E‑commerce Marketing 101: Come Massimizzare le Vendite
- Come Avviare un E‑Commerce (in 9 Passaggi)