Ma quando e come dovresti eseguire un test SEO?
In questa guida, imparerai:
- Cos’è un test SEO
- Perché dovresti eseguire dei test SEO
- Tipologie di test SEO
- Dovresti eseguire un test SEO?
- Come eseguire un test SEO
- Esempi di test SEO
Un test SEO è un processo nel quale apporti delle modifiche al tuo sito e, successivamente, tracci l’impatto che queste hanno sul traffico organico o sul posizionamento.
Ecco quattro benefici derivanti dall’eseguire dei test SEO:
1. Capire cosa funziona per il tuo sito
A prescindere dai fattori di posizionamento noti, ci sono molti “dipende” nel mondo della SEO. Solo perché qualcuno ha ottenuto un impatto positivo dopo aver apportato una modifica, non è detto che questo impatto possa essere replicato sul tuo sito, apportando le stesse modifiche. La soluzione migliore è quella di eseguire dei test.
2. Giustificare l’allocazione delle risorse
Apportare modifiche SEO può richiedere molto tempo e risorse. Se un cambiamento non porta l’effetto desiderato, si tratta quindi di una perdita di tempo. Eseguire un test può indicarti se l’applicazione di una modifica può avere un impatto positivo, permettendoti di impiegare meno tempo e risorse.
3. Essere guidati dai dati e non dalla propria opinione
Tutti quanti hanno un’opinione a riguardo su cosa funzioni e cosa non funzioni in ambito SEO. Spesso, l’unico modo per porre fine ad una accesa discussione è quello di fare un test. In caso contrario, la persona che urla di più avrà la meglio—e non è un bene.
4. Assicurarti che le modifiche non ti danneggino
Cosa peggiore dello sprecare tempo e risorse, che potrebbe accadere quando vengono implementate delle modifiche in ambito SEO, è sprecarle per effettuare delle modifiche che avranno un impatto negativo. Eseguendo un test SEO, puoi limitare gli effetti negativi di eventuali modifiche ad un piccolo campione di pagine.
Esistono 3 tipologie di test SEO.
1. Test SEO in serie (non consigliato)
I test SEO in serie prevedono di apportare le modifiche a tutte le pagine del sito (contemporaneamente) analizzandone le conseguenze. Noi non consigliamo questo approccio per tre motivi:
- Se le modifiche impattano negativamente la SEO del sito, lo faranno su tutte le pagine—e non solo su alcune pagine.
- Solitamente è complesso apportare modifiche a tutto il sito (per via del maggior numero di energie richieste); nel caso serva ripristinare la situazione di partenza, serviranno ancora più energie.
- Questa tipologia di test non tiene conto della stagionalità o di altre variabili al di fuori del tuo controllo.
2. Test SEO basato sul tempo (non consigliati)
In questa tipologia di test le modifiche vengono apportate ad una sola pagina che viene poi monitorata per studiarne gli effetti. Non consigliamo questo tipo di test SEO, in quanto non è saggio dedurre una correlazione con un campione composto da una sola pagina.
3. Test SEO A/B
Gli A/B test (chiamati anche split-testing) sono quelli in cui modifichi solo un campione di tutte le pagine. In seguito, il campione modificato viene confrontato con quello non modificato. Il gruppo di pagine non modificate prende il nome di gruppo di controllo, mentre quello delle pagine modificate viene chiamato gruppo sperimentale. Questa è la tipologia di test SEO che consigliamo di eseguire, perché:
- Se le modifiche avranno un impatto negativo sulla SEO, questo sarà relegato ad un piccolo numero di pagine (il campione che hai selezionato).
- Non richiede molto tempo quanto un test in serie per essere eseguito; devi modificare solamente un piccolo gruppo di pagine.
- Ti permette di tenere in considerazione stagionalità e altre variabili al di fuori della sfera di controllo in quanto queste si rifletteranno su entrambi i gruppi.
Eseguire un test SEO non è probabilmente una buona idea a meno che il tuo sito non riceva un buon numero di visite organiche. Parliamo di decine o centinaia di migliaia di visitatori al mese. Ci sono due motivazioni a sostegno di questa affermazione:
- Esistono modi migliori di impiegare il tuo tempo. Se il tuo sito non ottiene molto traffico, eseguire un test SEO non ne genererà di più. Cerca invece di concentrarti sul creare contenuti più orientati alla ricerca, ottenere più backlink e su altre tecniche note per portare benefici a livello SEO.
- I risultati avranno poca significatività statistica. Se chiedessi a tre persone di dirti il nome del loro gruppo musicale preferito, e tutte e tre dicessero BTS, non daresti per scontato che anche tutte le altre persone al mondo possano pensare lo stesso. Probabilmente sei solo capitato di fronte ad una manciata di fan sfegatati dei BTS. Se chiedessi però a 10,000 persone la stessa cosa e tutte dicessero BTS, allora sarebbe lecito pensare che la maggior parte delle persone sia fan di questa band. Per la SEO vale la stessa regola. Non è corretto dedurre una causalità fra una modifica e un risultato se il campione è troppo piccolo.
Se il tuo sito riceve molto traffico, migliorare il posizionamento o il traffico anche di una piccola percentuale potrebbe avere ottime ripercussioni sul tuo business e sulla tua azienda—e questo è proprio il caso in cui eseguire test SEO avrebbe senso.
Segui questi 7 passaggi per iniziare ad eseguire dei test SEO:
1. Formula un’ipotesi
Un’ipotesi è una previsione. È il momento in cui decidi cosa andare a modificare e come pensi che quella modifica possa influenzare la visibilità del tuo sito.
Ecco una semplice formula per creare un’ipotesi.
[modifica] porterà a [effetto] su [tipologie di pagine]
Ecco un esempio:
[aggiungere delle brevi descrizioni] porterà a [un aumento del traffico organico del 10%] sulle [pagine di categoria dei mobili da giardino dell’ecommerce]
Puoi vedere come abbiamo definito cosa cambieremo, il risultato desiderato e la tipologia di pagine che utilizzeremo per effettuare il test.
Assicurati di scegliere un gruppo di pagine che abbia un buon numero di fattori in comune—come gli articoli di una sezione del blog o le pagine di categoria di un ecommerce—per minimizzare le possibili variabili che potrebbero annullare o sporcare i risultati del tuo test. L’ipotesi dovrebbe inoltre essere sensata e non casuale.
2. Scegli le pagine
È una buona pratica quella di eseguire dei test solo sulle pagine che ottengono un buon numero di visite organiche. Non puoi infatti trarre molte conclusioni da pagine che non ricevono o ricevono poco traffico. I risultati sarebbero infatti poco affidabili.
Puoi identificare le pagine con un buon traffico utilizzando Google Analytics:
- Vai su Comportamento > Contenuti del Sito > Landing Page
- Filtra per traffico organico
- Filtra per la tipologia di pagine che vuoi testare (ad esempio le pagine che contengono /blog/ nella URL)
- Filtra le pagine con almeno [x] sessioni
Se non utilizzi Google Analytics, puoi fare la stessa cosa con Ahrefs, utilizzando il Site Explorer.
- Inserisci il sito nel Site Explorer
- Vai sul report Top pages 2.0
- Filtra in base alle pagine che ottengono almeno [x] traffico mensile
- Filtra in base alla tipologia di pagine alle quali sei interessato e che hanno un pattern comune (ad esempio le pagine che contengono /blog/ nella URL) attraverso il filtro “Include”.
Effettua il download dei risultati e rifinisci la lista nel modo che ritieni più opportuno. Queste saranno le pagine che utilizzerai per condurre il test.
3. Scegli un campione casuale
La tipologia di testing che utilizzerai è quella degli A/B split test; di conseguenza dovrai solamente apportare dei cambiamenti ad un campione casuale di pagine. Le restanti pagine invece costituiranno il tuo gruppo di controllo.
Se utilizzi dei tool SEO specifici per la conduzione di test, questi potrebbero gestire la generazione del campione casuale al tuo posto. Se invece hai deciso di operare manualmente, il modo più semplice per scegliere un campione casuale è la funzione “Randomize range” all’interno di Google Sheets.
Ecco come fare:
- Importa il tuo dataset (URL, ecc…) all’interno di Google Sheets
- Seleziona i dati
- Clicca con il tasto destro e scegli “Randomize range”
Questo invertirà casualmente l’ordine delle URL, in modo che tu possa selezionare una percentuale di queste da utilizzare come gruppo sperimentale.
4. Definisci la durata del test
Sapere quanto tempo dedicare alla conduzione di un test può essere complicato. In pratica, dovresti tenere il test attivo per tutto il tempo necessario e raccogliere un quantitativo significativo di dati. Questo potrebbe tradursi in qualche giorno, che potrebbe diventare anche diversi mesi. Dipende tutto da quanto traffico e quante pagine hai a disposizione per effettuare il tuo test.
Ecco un paio di cose su cui porre l’attenzione:
- Tieni il test attivo per almeno il tempo che serve a Google per ri-scansionare le pagine del gruppo sperimentale. Non puoi attribuire le varie fluttuazioni di traffico e posizionamento alle modifiche, a meno che queste non siano state nuovamente scansionate.
- Tieni il test attivo per un lasso di tempo che ti permetta di ottenere un buon quantitativo di traffico verso le pagine. Non trarre conclusioni fin quando le tue pagine non hanno ricevuto un buon quantitativo di traffico, altrimenti i dati non avranno alcuna significatività statistica.
Se non sei certo per quanto tempo tenere attivo il test, ti consiglio di partire con un mese. Puoi sempre lasciare attivo il test più a lungo se ti rendi conto che hai bisogno di più dati.
5. Decidi come tracciare i risultati
Prima di apportare modifiche al tuo sito, dovresti avere chiaro il modo in cui tracciare i risultati. Il modo più semplice per farlo è utilizzare un tool specifico per i test SEO. Questi tool si connettono al tuo account Google Search Console e tengono traccia dei risultati autonomamente.
Se vuoi, puoi anche tracciare il tutto manualmente.
Se desideri tracciare le variazioni nel traffico organico, puoi utilizzare Google Search Console o Google Analytics. Basta fare un confronto fra il traffico medio dei due gruppi prima e dopo che le modifiche siano state applicate.
Se vuoi invece testare cambiamenti nel CTR, utilizza Google Search Console e metti a confronto la media dei cambiamenti.
Se vuoi tracciare le variazioni nel posizionamento organico, utilizza Google Search Console o un rank tracker come il Rank Tracker di Ahrefs. La seconda opzione è decisamente migliore, in quanto ti fornisce gli esatti dati sul posizionamento—e non solo la posizione media.
Per settare il Rank Tracker di Ahrefs a fini di un test SEO, aggiungi un tag a due set di parole chiave:
- Tagga le parole chiave del gruppo di controllo come “controllo”
- Tagga le parole chiave del gruppo sperimentale come “sperimentale”
A questo punto, puoi vedere le posizioni medie per le parole chiave di ognuno dei due gruppi all’interno del report chiamato Tags:
6. Effettua le modifiche
Ecco alcune cose da tenere sott’occhio mentre apporti le modifiche:
- Non modificare le pagine nel gruppo di controllo. Si chiama gruppo di controllo per un motivo; è la base di partenza su cui valutare l’impatto delle modifiche apportate.
- Modifica una sola variabile. Se cambi più cose, non avrai modo di capire se sia stata una sola o una combinazione di queste a causare il relativo risultato.
- Tieni traccia delle modifiche effettuate assieme alla relativa data di implementazione.
- Assicurati di avere un modo per annullare le modifiche effettuate. Se il tuo test SEO produce risultati negativi o inconcludenti, dovrai avere la possibilità di tornare indietro.
- Non testare cose senza senso. Se hai in mente di implementare facilmente e velocemente una delle tante best practice SEO, non hai bisogno di testarla—fallo e basta.
7. Analizza i risultati
Se utilizzi un tool per eseguire i test, questo sarà probabilmente in grado di produrre dei grafici accattivanti che puoi analizzare una volta che il test è terminato:
In caso contrario puoi valutare i risultati del test manualmente utilizzando Google Analytics (se stai testando per variazioni di traffico), Google Search Console (se stai testando variazioni di traffico, posizionamento o CTR) o un tool di rank tracking (se stai testando delle variazioni nel posizionamento).
Se stai testando delle possibili variazioni nel posizionamento e hai impostato tutto correttamente all’interno del Rank Tracker di Ahrefs, come mostrato nel passaggio numero cinque, puoi analizzare le oscillazioni per le parole chiave tracciate sin dall’inizio del test, all’interno del report chiamato Tags. Devi solo selezionare l’intervallo temporale che ti interessa.
La scelta dei test SEO da effettuare dovrebbe basarsi sui propri obiettivi SEO. Diamo però uno sguardo ad alcuni esempi di test SEO diffusi per imparare il metodo di esecuzione.
1. Testare l’impatto sul CTR derivante da modifiche al tag title per alcune pagine di prodotto o per la categoria di un e‑commerce
Dato che i tag title vengono mostrati nei risultati di ricerca, possono avere un impatto sul click through rate (CTR) delle pagine. Se utilizzi un template per tutti i prodotti o le pagine di categoria come la maggior parte dei siti e‑commerce, testare l’impatto che un diverso template può avere sul CTR è piuttosto semplice.
Come eseguire il test
Prendi un set di pagine categoria che ricevono un buon numero di visite organiche dal tuo e‑commerce, seleziona un campione casuale tra queste e cambia il relativo template del tag title.
Ad esempio, se il template attuale per le pagine prodotto è un qualcosa di simile:
[Nome prodotto] | [Brand]
Potresti provare ad aggiungere “Consegna gratuita” per vedere se il CTR migliora:
[Nome prodotto] — Consegna Gratuita | [Brand]
Come misurare i risultati
Usa Google Search Console per fare un confronto fra il CTR medio prima e dopo aver apportato le modifiche.
2. Testare l’impatto sul posizionamento derivante dall’ottimizzazione del contenuto di un articolo del blog
Molti professionisti della SEO amano i tool per l’ottimizzazione dei contenuti—ma molti altri no. Se sei fra quelli che crede che tali tool possano portare benefici, perché non provare ad eseguire un test?
Come eseguire il test
Prendi una serie di articoli dal blog che ricevono un buon traffico e che sono posizionati nella top 10 per la relativa parola chiave principale. Seleziona poi, tra questi, un campione casuale e “ottimizza” gli articoli seguendo le indicazioni del tool scelto.
Ecco come trovare queste pagine all’interno del Rank Tracker di Ahrefs:
- Scegli il progetto
- Vai sul report chiamato Pagine
- Filtra per quelle che si posizionano in top 10
- Filtra poi in base alle pagine con un traffico organico stimato di almeno [x] fra quelle tracciate
- Esporta i risultati
Come misurare i risultati
Utilizza il Rank Tracker di Ahrefs per confrontare la visibilità media delle parole chiave tracciate in ognuno dei gruppi messi in test, confrontando il giusto intervallo temporale come spiegato nel passaggio numero cinque.
3. Testare l’impatto sul posizionamento all’interno degli snippet in evidenza derivante dall’aggiunta di contenuti snippet-friendly all’interno del contenuto di un articolo del blog
Posizionarsi per gli snippet in evidenza, solitamente porta ad ottenere un numero maggiore di click. Se hai quindi degli articoli del blog che si posizionano per parole chiave che attivano degli snippet in evidenza, perchè non provare a prenderne possesso?
Come eseguire il test
Prendi alcuni articoli del blog che ricevono traffico organico e che si posizionano nella top 10 per delle parole chiave che attivano gli snippet in evidenza; scegli un campione casuale di queste e poi aggiungi dei contenuti snippet-friendly al contenuto degli articoli.
Ecco come trovare questi articoli grazie al Site Explorer di Ahrefs:
- Inserisci il tuo blog/sito nel Site Explorer
- Vai sul rapporto Organic Keywords 2.0
- Filtra per le parole chiave posizionate in top 10
- Filtra poi per parole chiave che ottengono un traffico stimato mensile di almeno [x] (così da assicurarti che le pagine ottengano abbastanza traffico)
- Filtra in base agli snippet in evidenza non posseduti
- Esporta i risultati
Come misurare i risultati
Utilizza il Rank Tracker di Ahrefs per fare un confronto fra il numero di snippet in evidenza posseduti in ognuno dei due gruppi di parole chiave tracciati in base alla data di inizio e di fine del test.
Conclusione
Per non complicare eccessivamente l’articolo, ho evitato di parlare di problemi correlati alla significatività statistica. Si tratta di un campo in cui i concetti sono infatti piuttosto complicati, ma che può aiutare a provare quanto i risultati di un test SEO siano attendibili, e che ci siano alte probabilità che esista una relazione di causalità fra le modifiche ed il risultato. In altre parole—qualsiasi cosa sia (o non sia) successa non dovrebbe essere stata solo un caso.
Al momento non sono a conoscenza di nessun tool per condurre test SEO che sia in grado di calcolare questi dati. Voglio quindi ripetere quello che ho detto prima: non eseguire dei test SEO a meno che il tuo sito non riceva già molto traffico.
Se conduci dei test e inizi a trarre conclusioni dopo solo qualche centinaio di visite, ci sono molte probabilità che i risultati avranno poca significatività statistica.
Domande? Scrivimi su Twitter.