Come abbiamo potuto farlo?
Semplicemente, abbiamo trovato un modo di creare contenuti che si posizionano su Google mescolando buoni fondamentali della SEO con elementi di buon copywriting.
Ora, non possiamo attribuire tutta la nostra crescita al nostro copywriting. Ma è parte dell’equazione.
Nell’articolo di oggi, condivido con te alcuni trucchetti SEO che abbiamo implementato nel nostro processo di creazione di contenuti.
- Rispetta le 4 C dell’intento di ricerca
- Crea il contenuto migliore dall’analisi delle prime pagine in classifica
- Implementa ‘inneschi di link’ nel tuo contenuto
- Usa la formula ASMR per un consumo più fluido del tuo contenuto
- Guida i tuoi lettori con la formula PAS
- Migliora l’esperienza di lettura con un elenco dei contenuti
- Aumenta il CTR con questi 3 ‘trucchi’ nel tag title
- Scrivi come Hemingway
- Migliora il coinvolgimento con il metodo della ‘Piramide Invertita’
- Aggiungi ‘anelli aperti’
- Scrivi con il linguaggio del tuo pubblico
- Usa le CTA per muovere i lettori attraverso il funnel marketing
Ma prima, alcune basi.
Che cos’è il copywriting SEO?
Il copywriting SEO è il processo di creazione di contenuti online che si classificano in alto su Google, portano traffico qualificato, coinvolgono i lettori, e li convincono ad intraprendere azioni (es., iscriversi alla newsletter, comprare i tuoi prodotti, ecc.)
Dopo tutto, contenuti che hanno tantissimo traffico da Google ma non contribuiscono a farti crescere sono inutili. Possono essere buoni per il tuo ego, ma non per il tuo conto in banca.
Lo stesso vale per contenuti che convertono moltissimo ma non hanno alcun traffico.
Come fare quindi per creare contenuti che possano raggiungere questi obiettivi?
Ecco alcuni suggerimenti:
Con 50.000 ricerche mensili negli Stati Uniti, il termine “scarpe da basket” sembra una buona parola chiave per cui scrivere un articolo del blog—se hai un blog sul basket.
Ma ti potresti sbagliare.
Perché? Guarda ai risultati di ricerca per “scarpe da basket”:
Come puoi vedere tutte le pagine in cima alla classifica sono pagine di categoria di ecommerce. Sono generate dai rivenditori e sono l’elenco dei prodotti rilevanti che hanno in vendita.

Esempio di una pagina di categoria ecommerce.
Google non inserirà nella classifica gli articoli dei blog per questa ricerca perché sa che chi sta cercando è in modalità acquisto, non in modalità apprendimento.
E questa è la prima lezione del copywriting SEO: creare il contenuto giusto per le parole chiave obiettivo. Se non lo farai, la scalata della classifica è tutta in salita.
Questo concetto è conosciuto come intento di ricerca.
Capire l’intento di ricerca potrebbe essere molto semplice. Guarda semplicemente ai risultati di ricerca per capire le 4 C dell’intento di ricerca.
Stile del contenuto
Lo stile del contenuto è lo stile dominante dei contenuti nei risultati di ricerca.
Spesso si tratta di pagine web. Ma a volte, sono video. Per esempio, se vuoi posizionarti per la query “Samsung S9 unboxing”, dovrai creare ed ottimizzare un video:
Tipologia di contenuto
Le tipologie di contenuto si suddividono quasi sempre in 4 categorie: articoli del blog, prodotti, categorie, pagine landing.
Per esempio, i risultati di ricerca per “cuffie senza fili” sono tutte pagine di categoria ecommerce, mentre per “migliori cuffie senza fili”, sono soprattutto articoli di blog.
Formato del contenuto
Il formato del contenuto si applica soprattutto al contenuto informazionale. Esempi di formati includono tutorial, liste ed elenchi, aggiornamenti, opinioni, e recensioni.
Per esempio, quando cerchi su Google “idee per appuntamenti”, vedrai che sono tutti elenchi:
Angolo del contenuto
L’angolo del contenuto è il punto di vista del contenuto. Spesso c’è un angolo dominante nei risultati di ricerca.
Per esempio, i primi risultati per “come giocare a scacchi” sono focalizzati per i novizi:
Lettura raccomandata: Intento di Ricerca: Il ‘Fattore di Posizionamento’ Sottovalutato Che Dovresti Ottimizzare
Google vuole classificare i risultati più utili e rilevanti nella prima pagina. Quindi, il tuo articolo dovrebbe dimostrare di meritarsi il posto.
Come si fa?
Si copre ogni aspetto che chi cerca vuole conoscere e si aspetta di vedere.
Ad esempio, ipotizziamo che tu voglia classificarti per “migliori auricolari senza fili”.
Risulta chiaro da uno sguardo alla Search Engine Results Pages (SERP) che l’articolo dovrebbe essere un listicle. Ma quali prodotti, funzionalità, e sottoargomenti dovrebbe menzionare?
Il modo più semplice per scoprirlo è la ricerca di elementi in comune tra i primi risultati di ricerca.
Per esempio, se guardi ai primi risultati per “migliori auricolari senza fili”, vedrai che—prevedibilmente—tutti menzionano le AirPods Pro di Apple.
Quindi, quello, è un prodotto che senza dubbio dovrai citare nell’articolo.
Dovrai menzionare anche altri prodotti come:
- Jabra Elite Active 75t;
- Samsung Galaxy Buds Plus;
- Beats Powerbeats Pro.
Questo migliora l’utilità del tuo contenuto per chi cerca, e potenzialmente la rilevanza agli occhi di Google.
Se vuoi approfondire ulteriormente questa idea, crea una analisi delle mancanze di contenuti per vedere le altre query dove si posizionano le pagine più performanti. Per farla, incolla alcuni URL in cima alle classifiche nello strumento Content Gap di Ahrefs:
Poi premi “Show keywords”.
Usalo per scovare indizi su cosa le persone vogliono sapere quando cercano con questa query.
In questo caso, notiamo questo:
- migliori cuffie senza fili per iphone;
- migliori cuffie senza fili per android;
- migliori alternative airpod;
- cuffie senza fili miglior suono
Puoi usare queste idee per delineare il tuo nuovo articolo.
Google dice che i link sono uno dei loro 3 maggiori elementi di classificazione. Ecco perché c’è una chiara correlazione tra i link ed il traffico organico.
Quindi, quando crei contenuti, devi cercare di capire perché le persone stanno linkando alle pagine che stai cercando di battere—e poi applica queste informazioni al tuo articolo.
Per esempio, in questo articolo, noi stiamo puntando alle parole chiave “copywriting SEO”.
Se guardiamo all’anteprima della SERP nel Keywords Explorer, vediamo che c’è una feroce competizione. In media, i primi 10 risultati hanno backlink da 198 siti web.

Anteprima SERP per “seo copywriting” da Keywords Explorer di Ahrefs.
Ma perché di sono molte persone che creano link a queste pagine?
Per scoprirlo, prendiamo uno di questi URL, incolliamolo nel Site Explorer, e controlliamo il report “Anchors”. Questo mostra le parole chiave più utilizzate dalle persone quando creano link alla pagina.
Immediatamente, vediamo che molte persone hanno creato linka questo articolo per 2 concetti introdotti: “catena umana” e la “formula APP intro”.
Ora, l’obiettivo non è quello di copiare queste idee nel tuo articolo. E’ cercare in profondità per capire il perché.
Quindi, in questo esempio, Brian è stato il primo ad introdurre l’idea alla nicchia del SEO. Di conseguenza, per applicare questo concetto al tuo articolo, abbiamo bisogno di condividere consigli preziosi provenienti da noi (e li stai leggendo in questo articolo)!
Se vedi che le persone hanno creato link ad una pagina per uno studio statistico specifico, allora potresti considerare di farne uno o di fare un sondaggio.
Tim Soulo, il nostro Chief Marketing Officer (CMO), mi ha detto:
A nessuno piace leggere. Ma tutti vogliono le informazioni. Se potessero scaricarle direttamente nel cervello, lo farebbero.
La lettura è una transizione. I tuoi lettori stanno concedendo il loro tempo per le tue parole, sperando che in futuro—in qualche modo—la loro vita sarà migliore, avranno maggiore conoscenza o intrattenimento.
Se in qualsiasi momento hanno la sensazione che la lettura sia troppo pesante, cliccheranno il pulsante ‘indietro’.
Come dice il famoso copywriter Bond Halbert, “la buona scrittura crea la facile lettura”.
E tutto ciò inizia con la metodologia di design del contenuto.
Rendi i tuoi articoli facili da leggere con la seguente formula ASMR:
- Annotations — Annotazioni. Aggiungi note, paragrafi ed altri elementi come blocchi di citazione e caselle call-out aiuta ad interrompere la monotonia dell’articolo;
- Short — Paragrafi e frasi brevi. Frasi lunghe sono difficili da leggere. Trova le frasi dove hai usato parole transazionali come “e”, “perché” e “che”. Dividile in frasi più corte.
- Multimedia — Elementi multimediali come video, immagini e GIF. Includerli può aiutare ad illustrare le tue idee senza dover aggiungere ulteriori parole.
- Read — Leggi ad alta voce il tuo testo per identificare aree dove il tuo contenuto non scorre facilmente.
Molte persone decideranno se il tuo articolo è ciò che stavano cercando dalla qualità dell’introduzione. Una buona introduzione li manterrà nella lettura, mentre una introduzione confusionaria li manderà immediatamente indietro ai risultati di ricerca.
Per scrivere una introduzione coinvolgente, puoi usare la formula Problem-Agitate-Solve (PAS).
Primo, hai identificato un problema (problem):
Poi, agita (agitate) quel problema con il racconto della sofferenza che crea:
E finalmente, prometti una soluzione (solve):
Facilissimo.
Cerchi altre formule? Le trovi in questo articolo.
Il tempo del lettore è prezioso.
In maniera conscia o inconscia, stanno sempre controllando se un pezzo di contenuto mantiene le promesse. Se dice di avere la risposta alla loro domanda, allora saranno vigili nel vedere se ciò è vero. Se non è vero, andranno altrove.
E questo è il motivo per il quale dovresti aggiungere un elenco dei contenuti.

Fonte: https://www.bodybuildingwarehouse.co.uk/whey-protein-ultimate-guide/
Questo permette ai tuoi lettori di capire immediatamente se il tuo articolo avrà successo nel rispondere alla loro domanda. E se lo fa, possono navigare facilmente nella sezione giusta.
Dopo che avranno iniziato a leggere, potrebbero essere risucchiati dal tuo copy ed iniziare in modo naturale a leggere il resto.
Ad Ahrefs, manteniamo i nostri elenchi dei contenuti descrittivi senza troppe promesse:
Un beneficio ulteriore degli Elenchi di Contenuti è la creazione di ancore alla pagina, e Google a volte li mostra nelle SERP:
E questo ha un potenziale di raccolta di maggiori click.
Posizionarsi al #1 è inutile se nessuno clicca nella tua pagina.
Questo è il motivo per il quale devi scrivere un tag title persuasivo. Il suo lavoro è di enfatizzare i click.
Come si migliorano i tag title?
Usa questi 3 “trucchi”:
A. Aggiungi “parole potenti”
Straordinarie. Accattivanti. Notevoli.
Queste sono parole potenti: parole per sollecitare risposte emotive positive o negative.
Mettine una o due nei tuoi tag title per renderli maggiormente persuasivi.
Per esempio, aggiungendo una parola potente, puoi trasformare un tag title come questo:
In questo:
Molto meglio, non è vero?
Se stai cercando una lista di parole potenti da cui scegliere, ecco qui una utile lista.
B. Aggiungi le parentesi
Puoi usare le parentesi per rafforzare il tuo tag title aggiungendo la “ciliegina sulla torta”.
Per esempio, sarebbe ancor più persuasivo se il tuo articolo sui “benefici della corsa” sia comprovato scientificamente:
C. Aggiungi l’anno al tuo titolo
Alcune query hanno bisogno di risultati aggiornati.
Per esempio, se stai puntando a parole chiave come “migliori cuffie senza fili”, gli utenti vorranno vedere risultati aggiornati a quest’anno.
Per segnalare che hai contenuto recente, aggiungi l’anno nel tuo titolo, così:
Lettura consigliata: Come Creare il Title Tag Perfetto per la SEO (Il Nostro Processo di 4 Passi)
Per avere maggior traffico senza scrivere nuovi contenuti, trova le pagine nel tuo sito che si stanno classificando nella prima pagina di Google e migliora i loro tag title.
Puoi trovare queste pagine con l’uso di Google Search Console (GSC) o Site Explorer di Ahrefs.
Per GSC, leggi questa guida. Per Site Explorer, scrivi il tuo dominio e vai sul report Organic Keywords per vedere tutte le parole chiave per le quali ti stai classificando, poi filtra le pagine che si stanno classificando nelle posizioni #2 — #5.
Poi, usa uno dei “trucchi” appena descritti per migliorare i tuoi tag title.
Il 50% della popolazione degli USA legge meno di uno studente di terza media.
Tradotto: se stai usando un linguaggio complicato nei tuoi articoli, forse stai respingendo metà dei tuoi lettori. Significa che non condivideranno la tua pagina, non faranno dei link ad essa, e non convertiranno.
Invece, segui i motivi che hanno reso famoso l’autore americano Ernest Hemingway: frasi e parole semplici, sintassi non complessa, e prosa succinta.
Per semplificare il tuo testo, puoi usare Hemingway, uno strumento ispirato allo stesso autore:
Ricorda: il tuo obiettivo è comunicare con il tuo lettore, non impressionarlo con il tuo esteso vocabolario.
Molte pagine sembra che stiano seppellendo le informazioni importanti.
Guarda ad esempio questa lista delle migliori padelle non-aderenti:
Ci sono 289 parole di informazioni “buono a sapersi” prima di avere ciò per cui tutti sono arrivati: la risposta alla domanda.
Ora guarda all’articolo di The Wirecutter riguardo lo stesso argomento:
Questa volta, la risposta è nel primo paragrafo—e sole 32 parole nell’articolo.
Per i lettori impazienti, è perfetto. Hanno subito ciò che desiderano. Per gli altri che desiderano conoscere il contesto o ulteriori dettagli, c’è molto altro da leggere.
Questo formato è conosciuto come la piramide invertita. E’ una tecnica di giornalismo dove dai alle persone le informazioni essenziali prima delle non-essenziali.
Da una prospettiva SEO, dare ai lettori le informazioni di cui hanno bisogno senza che essi debbano impegnarsi per averle può aiutare a ridurre il pogo-sticking (andare avanti e indietro tra le pagine della SERP) e migliora il tempo di permanenza.
Come fai ad applicarlo?
Semplicemente, nell’introduzione, dovresti rispondere alla domanda principale in obiettivo. Per esempio, nel nostro articolo su “cosa sono le SERP?”, siamo andati direttamente alla definizione di una SERP:
Poi, nel resto dell’articolo, puoi colmare con i dettagli mentre rispondi a domande simili.
Hai mai guardato il primo episodio di una serie TV, e prima di saperlo, hai addocchiato tutto il resto?
Ormai da anni i produttori ed autori TV usano un metodo per tenervi ancorati ai loro spettacoli. Questa tecnica si chiama “anelli aperti” (conosciuta anche come cliffhanger).
Di fatto, impostano un elemento guida in uno dei primi episodi per renderti curioso. Poi, intenzionalmente non lo risolvono per un bel periodo. Potrebbe essere risolto dopo molti episodi, o al primo episodio nella prossima stagione.
Ecco un esempio. [A proposito, avviso spoiler!]
Nella serie TV Sherlock, le mosse di Moriarty hanno portato alla rovina della reputazione di Sherlock Holmes. E questo ha portato Sherlock a commettere il suicidio.
Come spettatore, sei portato a sorprenderti. Non è Sherlock il protagonista? Come può morire proprio lui? All’improvviso, gli episodi finiscono. E così la stagione.
Questo ti lascia la curiosità. Nutrirai il desiderio di una nuova uscita—la chiusura dell’anello. Vorrai disperatamente nuovi episodi, e li guarderai immediatamente quando saranno disponibili (e, a proposito, saranno dopo 2 anni).
Interessante, eh?
Ora, puoi applicare questa tecnica anche al tuo contenuto. Per esempio, nel nostro articolo sull’hub di contenuti, Josh dice che l’articolo di Zapier sul lavoro remoto è stato creato strategicamente per attirare più traffico, link, ed autorevolezza.
Ma non ti dice perché o come. Devi continuare a leggere per scoprirlo.
Sicuramente, Josh ne spiega i benefici e come crearne uno:
Ricorda: devi sempre chiudere l’anello. Altrimenti, rovini la fiducia che i tuoi lettori ti hanno concesso.
Per persuadere il tuo pubblico e per catturarlo nella lettura, devi far vedere che lo conosci. Devi far vedere che sei uno di loro. Devi “parlare la loro lingua”.
Per esempio, se stai scrivendo un articolo di blog che parla ai b‑boys e b‑girls, devi sapere che il termine “breakdance” è sbagliato. In fatti, nella community, è considerato come un insulto.
Il termine corretto sarebbe “breaking” o “b‑boying/b‑girling”.
E se non stai usando questi termini, sarà evidente al lettore che non sei in sintonia con la nicchia—che se ne andrà.
Inoltre, c’è un beneficio per la SEO.
Per effetto della ‘indicizzazione basata su frasi’ e ‘co-occorrenze’, potresti anche aumentare la classifica della parola chiave primaria. Di fatto, è l’idea che Google può identificare meglio la rilevanza di un argomento nel contenuto attraverso la co-occorrenza di parole e frasi (es., una pagina che menziona Apple, Face ID, e telefono sta ovviamente parlando di iPhone).
Come fare, allora, per capire il “linguaggio” del pubblico?
Se hai familiarità con la nicchia, non dovrebbe esserci alcun problema. Se non ce l’hai, devi scorrere nelle community dove si ritrova il tuo pubblico.
Potrebbero essere posti come:
- Gruppi Facebook;
- Reddit;
- Community Slack;
- Quora;
- Blog;
- Forum;
- Ecc.
Prenditi del tempo e frequenta le community. Trova i termini esatti che stanno usando. Nel mentre, guarda agli argomenti di cui discutono. Potrebbero diventare ottime idee per articoli del blog.
Ad esempio, se sto per aprire un blog sullo snooker, andrei a leggere r/snooker.
Dopo alcuni minuti di scroll, posso già notare dei termini che dovrò conoscere come potting, break, century, maximum break, e così via. Ho anche visto i nomi di alcuni giocatori come Ronnie O’Sullivan, John Higgins, Stephen Hendry, Jimmy White, ecc.
Ho anche scoperto un potenziale argomento che potrei coprire:
Molto bene per pochi minuti di lavoro.
Se vuoi che il tuo lettore compia il prossimo passo, devi dirglielo. Come dice il detto, “se non chiedi, non avrai”.
Nel marketing, ciò si traduce nell’aggiungere delle call-to-action (CTA) nel tuo contenuto.
Ma questo non significa che ogni call-to-action dovrebbe portare ad un “acquista il mio prodotto”. Non tutti i lettori sono pronti ad acquistare.
Dipende da qual’è la loro posizione nella buyer journey.
Ecco un esempio per capire meglio:
Immagina che tu venda abbonamenti a VPN. Hai creato un articolo su “cosa è una VPN”. Si posiziona bene su Google ed ha molto traffico da ricerca.
Ma siccome è un argomento per chi è agli inizi, i tuoi lettori non convertiranno molto. Dopo tutto, hanno solamente imparato cos’è una VPN. Non sono pronti a mettere del denaro su qualcosa di cui hanno appena sentito parlare.
Quindi, invece di provare a convertirli in clienti, portali nel prossimo passo del tuo funnel marketing.
Per esempio, nel tuo articolo “cos’è una VPN”, hai probabilmente spiegato come funziona una VPN. A questo punto, il tuo lettore si starà chiedendo se ne ha bisogno di una per se stesso. Quindi, se hai un articolo su “10 Motivi Per Cui Tutti Hanno Bisogno Di una VPN”, potresti creare un link interno.
In questo modo, i tuoi lettori saranno un passo più vicini alla conversione.
E’ una buona pratica dal punto di vista del copywriting perché stai potenzialmente incrementando le conversioni e il ROI del tuo contenuto. E’ utile da un punto di vista della SEO perché aumenta il numero di visite alla pagina, riduce i rimbalzi, e può inviare segnali positivi di coinvolgimento a Google.
Da ricordare: abbina sempre la giusta call-to-action al giusto passaggio del tuo customer journey.
Conclusioni
SEO non è solamente classificarsi su Google. Riguarda l’aumento di traffico, coinvolgimento, e l’incremento dei tuoi clienti.
Ecco perché il copywriting è importante—nessuno leggerà un contenuto pessimo, non importa quanto bene sia classificato.
Domande? Contattami su Twitter.
Tradotto da Mauro Marinello